Parma città d’arte: romanica, rinascimentale, barocca capitale dell’arte contemporanea guarda al futuro

Parma città d’arte: romanica, rinascimentale, barocca capitale dell’arte contemporanea guarda al futuro

Con le sue atmosfere raffinate che evocano una piccola Parigi e il passato ducale di Maria Luigia d’Austria. è anche  capitale dell’arte contemporanea, protagonista di grandi eventi e mostre per un viaggio immersivo e coinvolgente tra le opere di artisti di fama mondiale. Un viaggio che inizia proprio dal cuore pulsante di Parma, in Piazza Garibaldi. Da Picasso a Pistoletto, passando a “tutto” Munari, fino al gigante Mr. Arbitrium di Giannelli: Parma è una città sempre in grado di sorprendere, dove si possono seguire le tracce di un universo artistico che guarda al futuro.

“Contemporanea. Capolavori dalle collezioni di Parma” è la grande mostra allestita al Palazzo del Governatore, fino al 21 luglio 2024 e che porta alla scoperta di 115 opere di 93 artisti del Novecento di rilievo internazionale, selezionate tra il patrimonio delle più prestigiose collezioni private di Parma. Esposte al pubblico per la prima volta, tra pitture, sculture e rare fotografie si attraversa un secolo di storia dell’arte, da Duchamp a Picasso, da Morandi a Casorati passando per De Chirico, Sironi, Burri, Pistoletto e molti altri grandi artisti, con uno sguardo d’eccezione sull’immenso patrimonio culturale che queste opere rappresentano per Parma e per tutta la cultura nazionale. ( https://www.parmawelcome.it/it/evento/mostre/contemporanea-capolavori-dalle-collezioni-di-parma/).

Homo Deus” è la parola chiave dell’ottava edizione di “PARMA 360 Festival della creatività contemporanea”: fino al 19 maggio 2024 un cartellone di cinque grandi mostre, fra pittura, scultura, illustrazione, arte digitale, intelligenza artificiale, nuovi media, allestite in dialogo con chiese e palazzi di Parma. Il piano nobile di Palazzo Pigorini in Strada Repubblica ospita “Survival” di Piero Gilardi, un omaggio al maestro dell’arte povera recentemente scomparso, che racconta il percorso dell’artista a partire dal suo complesso rapporto con la natura e la tecnologia. Tecnologia che diviene, al secondo piano dello stesso Palazzo, con “L’opera d’arte nell’epoca dell’AI”: la prima mostra collettiva di artisti italiani, pionieri del digitale o AI artists di nuova generazione, che indagano le diverse modalità di utilizzo dell’Intelligenza artificiale. Il progetto dedicato all’AI si completa con una seconda sezione espositiva, allestita presso il Torrione Visconteo, sul Lungoparma, grazie alle video-installazioni site-specific ed immersive degli artisti Luca Pozzi, Kamilia Kard e Lino Strangis.

E un gigante è arrivato in città: l’iconica Mr. Abritrium, monumentale opera di oltre 5 metri di Emanuele Giannelli, uno dei più celebri scultori contemporanei, sorregge (o spinge?) la Chiesa di San Francesco del Prato, riaperta dopo 200 anni di travagliata storia, a pochi passi dal Duomo e Battistero. 

A Giannelli è dedicata anche la mostra “Humanoid” ospitata alla Galleria San Ludovico, in Borgo del Parmigianino. Le 40 grandi opere dell’artista, insieme all’inedita Totem Tooth, sorprendono e incuriosiscono spingendo il pubblico a una riflessione profonda sul momento storico che stiamo vivendo, sul rapporto dell’uomo con la tecnologia, sull’incapacità che abbiamo di comunicare fra noi in un mondo ultra connesso e sul ruolo che l’essere umano avrà nel futuro del mondo. Pochi passi e nella vicina Via Melloni si scoprono nel Laboratorio aperto del Complesso di San Paolo i lavori di quattro illustratori contemporanei – Emiliano Ponzi, Bianca Bagnarelli, Antonio Pronostico e Manfredi Ciminale – in dialogo tra loro nella mostra “The Space Between”. (https://www.parmawelcome.it/it/evento/evento-culturale/parma-360-festival/).

Parma. Abbazia di San Martino dei Bocci o Valserena (XIII secolo ampliata nel XVII e XVIII). Sede dello CSAC Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Università di Parma.
Foto Paolo Righi/Meridiana Immagini

Appena fuori dalla città, la Villa dei Capolavori di Mamiano di Traversetolo, sede della Fondazione Magnani Rocca, ospita fino al 30 giugno 2024 “Bruno Munari. Tutto”, la più grande mostra italiana dedicata a una delle più iconiche figure del design e della comunicazione visiva del XX secolo. A pochi passi dalle sale che ospitano opere di Tiziano, Goya, Canova, Renoir, Monet, Cézanne, de Chirico, Morandi e molti altri, viene celebrato il genio di Munari, settant’anni di idee e di lavori in tutti campi della creatività, dall’arte alla pedagogia: grafica, oggetti, opere d’arte, “TUTTO” risponde a un metodo dell’arista fino al progetto più ambizioso, quello dei laboratori per stimolare la creatività infantile, che dal 1977 sono tuttora all’avanguardia nella didattica dell’età prescolare e della prima età scolare. (https://www.parmawelcome.it/it/evento/mostre/bruno-munari-tutto/). 

Un patrimonio di migliaia di pezzi fra arte, fotografia, media, moda, progetti e spettacolo: il viaggio nell’arte contemporanea prosegue nell’Abbazia cistercense di Valserena, a una manciata di km da Parma verso Colorno, dove è ospitato il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma (CSAC) che per le sue collezioni e per la coesistenza di differenti “prodotti culturali” del Novecento, costituisce un “unicum” a livello europeo. L’archivio-museo è una fucina di eventi, attività di ricerca ed esposizioni, oltre alla collezione permanente (https://www.parmawelcome.it/it/evento/mostre/visioni-impossibili-comunicazione-utopia-progetto-nelle-collezioni-csac/).

Info: www.parmawelcome.it

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