Una recente ricerca condotta da McKinsey indaga le tendenze delle strutture alberghiere del 2030 analizzando il punto di vista di 5 leader del settore. In futuro, gli operatori del turismo, per intercettare le necessità dei viaggiatori, dovranno conquistarli con stanze personalizzabili, esperienze autentiche e legate al territorio, dove l’artigianato sarà uno degli elementi chiave
“La realtà è che le nuove generazioni vogliono differenze. Vogliono che i loro hotel riflettano l’ambiente e il luogo in cui si trovano fisicamente, anziché avere un senso di uniformità. Quindi, come possono gli hotel integrare gli elementi locali?”. È questo quanto si chiede Vik Krishnan, partner della the Bay Area di McKinsey, all’interno dello studio redatto da McKinsey a luglio 2023.
Proprio la ricerca di unicità – che rispecchia le peculiarità del territorio ospitante la struttura alberghiera – è uno degli imperativi da seguire nella progettazione dell’esperienza turistica, insieme all’automatizzazione tecnologica, personalizzazione della user experience e garanzia di essere sostenibili.
“Secondo gli autori del paper, come Caroline Tuff, il momento, a volte tedioso, del check-in verrà automatizzato, grazie all’AI. Inoltre, sarà possibile garantire un servizio di traduzione immediata, soprattutto per gli ospiti che non parlano inglese. Attraverso la realtà aumentata, si potrà inoltre visitare in anteprima la propria stanza prima di prenotarla. Credo che non solamente l’innovazione e la tecnologia, ma anche l’artigianato e il Made in Italy siano tra gli asset fondamentali per traghettare il settore alberghiero nel futuro. Tale pratica, per definizione intrisa di autenticità e sostenibilità, avrà un ruolo di spicco in questa crescita.” – commenta Giuseppe Iamele, co-fondatore di Musealo.
Soggiornare in hotel che riflettano esperienze speculari al proprio brand, diventa sempre più un elemento discernente per gli ospiti.
L’artigianato è dunque fondamentale in questo contesto, poiché non solo rappresenta la maestria e l’abilità manuale, ma diventa testimone del genius loci, infondendo agli ambienti un senso di “verità” e creando un legame profondo con la cultura e le tradizioni locali.
“Sia che ti trovi in un hotel di lusso o in una struttura più accessibile, la presenza di arredi artigianali diventa elemento di continuità nell’esperienza e va oltre il mero lusso. La qualità e l’unicità di un ambiente non sono necessariamente determinate dal prezzo, ma piuttosto dalla cura dei dettagli e dalla scelta di elementi che valorizzano e rispettano il contesto locale.” – dichiara Cristian De Mitri, co-fondatore di Musealo.
La tutela e la trasmissione alle nuove generazioni delle tradizioni locali è proprio uno dei principi alla base di ,Musealo la casa digitale degli artigiani del panorama italiano, connessi attraverso una piattaforma di lavoro condivisa. La startup realizza progetti esperienziali con complementi d’arredo e oggettistica per spazi adibiti all’accoglienza e alla vita di comunità. Il Resort Canne Bianche e l’Hotel Barion, entrambi in provincia di Bari, sono tra le realtà che hanno abbracciato il progetto Musealo, con l’obiettivo di creare esperienze sensoriali uniche per gli ospiti delle due strutture.
Il rispetto e la scelta consapevole della materia prima, insieme al lavoro Km 0, sono elementi distintivi del modus operandi della community degli oltre 50 artigiani della startup, sempre disponibili a intrecciare la propria creatività con le esigenze del committente. Ed è proprio nel segno di questa speciale alchimia che nasce un’opera d’arredo Musealo, che contribuisce in maniera determinante a rendere indimenticabile l’esperienza nella struttura ricettiva.