Sabato 18 maggio 2024 – ore 18, nell’ambito delgi appuntamenti culturali della Biblioteca Comunale di Storia dell’arte del Borgo, tra i più Belli d’Italia, nel cuore della Maremma Toscana, la conversazione di Laura Falqui, Saggista, drammaturga e specialista di arti visive.
Era il 1848 quando in tutta Europa si diffuse la “primavera dei popoli”, la ribellione contro i regimi autoritari e le accademie culturali.
Avevano vent’anni i pittori inglesi, guidati dai due allievi della Royal Academy William Holman Hunt e John Everett Millais, che il 10 aprile di quell’anno si riunirono in un gruppo per rivoluzionare i canoni artistici dell’epoca.
Nacquero così i Preraffaelliti – su cui è in corso una grande mostra a Forlì, Preraffaelliti, Rinascimento moderno – che si oppongono proprio alla tradizione estetica della perfezione convenzionale rappresentata da Raffaello.
Vogliono tornare al “prima”, non per una restaurazione del passato, ma come progetto per il futuro. Preferiscono Giotto e Piero della Francesca, guardano al Quattrocento e al gotico, recuperano i miti e le figure del Medioevo: diventeranno famosi gli arazzi di Burnes-Jones sul Santo Graal esposti all’Expo universale di Parigi del 1900. Le loro opere sono segnate da un forte realismo unito all’immaginazione e alla fantasia: cavalieri e dame addormentati, perché nel sonno ci si abbandona al sogno, la natura che si riprende i suoi spazi, e la bellezza femminile che ha tratti del tutto nuovi. Intuiscono l’opposizione simbolica tra il materialismo industriale della loro epoca e lo spiritualismo, e le loro opere piene di dettagli fuori contesto e di riferimenti a tempi diversi influenzeranno molto i simbolisti che verranno.
Il più noto della confraternita preraffaellita è Dante Gabriel Rossetti, con i suoi sontuosi ritratti di donna – la sua amata modella dai capelli rossi, la scrittrice Elizabeth Siddal – che ci rimandano un’immagine femminile non più perfetta e angelicata, ma inquieta, si sente nell’aria già Freud.
Ci parlerà dei Preraffaelliti la critica d’arte Laura Falqui, che a loro ha dedicato tre libri, e che è anche attrice e drammaturga