Da giovedì 4 a domenica 7 luglio 2024, il Festival delle Città del Medioevo è ideato e organizzato dall’Università degli Studi dell’Aquila in collaborazione con il Comune dell’Aquila e la direzione scientifica è affidata ai professori dell’Ateneo aquilano Amedeo Feniello, storico, e Alfonso Forgione, archeologo.
All’interno del lungo percorso che culminerà con la celebrazione de L’Aquila come capitale europea della cultura 2026, il Festival delle Città del Medioevo si propone per il secondo anno consecutivo come una manifestazione che mette al centro il valore incommensurabile della divulgazione storica verso il grande pubblico.
“Un Festival per raccontare, parlare, ragionare, riflettere ma anche divertirsi su uno dei temi chiave di ogni epoca della storia umana, non solo del medioevo” dichiara il Prof. Amedeo Feniello. “L’acqua come risorsa vitale, come bene comune, come fonte di energia, come elemento di scambio e di commerci, come sogno e prospettiva per chi, attraverso l’acqua, doveva raggiungere mete lontane ed ignote. Una bella occasione per parlare anche, attraverso uno sguardo approfondito sul passato, del nostro presente”.
“L’Università dell’Aquila, in collaborazione con il Comune del capoluogo abruzzese, ha deciso di rinnovare questa manifestazione dal forte valore culturale, centrata su lezioni e conferenze di alta divulgazione che hanno l’ambizione di unire rigore scientifico e chiarezza espositiva” sottolinea il Prof. Alfonso Forgione. “L’Ateneo è sempre più consapevole che manifestazioni del genere possano contribuire in maniera determinante a rafforzare la competitività del sistema culturale locale e superare quel “divario culturale” ancora molto forte in alcuni territori interni e marginali del paese. Infatti, qualsiasi progetto di ricerca di carattere umanistico, volto alla conoscenza di un territorio e alla conseguente valorizzazione e divulgazione, ha senso solo se al centro del progetto c’è la comunità alla quale quel territorio appartiene, ed è proprio a quella comunità che il festival si rivolge. Protagonisti del Festival saranno storici, saggisti, docenti di letteratura medievale, scrittori, storici dell’arte, scienziati, filosofi, architetti, giornalisti, archeologi e professionisti dei beni culturali. La manifestazione prevede anche molti eventi collaterali in grado di avvicinare il grande pubblico alla storia e all’archeologia medievale, al fine di trasformare la ricerca storica in un valido esempio di welfare culturale”.
Il Festival sarà una lunga riflessione sull’importanza dell’acqua come elemento fondativo, storico, commerciale e identitario per le città nell’Età di mezzo, attraverso una serie di incontri di alta divulgazione con storici, archeologi, artisti, scrittori e giornalisti. Le giornate saranno scandite da grandi macro-temi: Mari e oceani e L’acqua nella vita quotidiana (venerdì 5 luglio); Storie intorno all’acqua (sabato 6 luglio); Fiumi d’Europa e Repubbliche marinare (domenica 7 luglio).
Dopo i saluti istituzionali del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e del rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila Edoardo Alesse e la presentazione del tema da parte dei curatori scientifici, l’archeologo Alfonso Forgione e lo storico Amedeo Feniello, dell’Università dell’Aquila, la serata di giovedì 4 luglio sarà inaugurata da una lezione spettacolo dell’attrice e regista Laura Morante, vincitrice di un David di Donatello e di un Nastro d’argento come migliore attrice, che interpreterà un testo sul connubio fra l’acqua e la pietra.
La giornata di venerdì 5 luglio sarà inaugurata dall’archeologo Andrea Augenti, con la lezione Adriatico archeologico in cui approfondirà il tema dei mari e degli oceani visti dalla prospettiva dell’uomo medievale. Durante la lezione Il Mediterraneo dei musulmani, tenuta dal professore di Storia Medievale Francesco Paolo Tocco emergerà quanto il Mediterraneo medievale sia debitore della civiltà islamica approfondendo le tante parole di origine araba che dimostrano il legame ambiguo ma costante con il mondo cristiano: dogana, fondaco, ammiraglio, darsena, arsenale, facchino, sensale. L’ambivalenza di scambi commerciali e pirateria vive ancora oggi sotto forma mitica in molte delle città marinare dell’Occidente, da Pisa a Messina, fino a Genova e a Barcellona. Per continuare ad approfondire il dibattito sul Medioevo, sarà presente anche lo storico Duccio Balestracci con l’incontro Talpe d’acqua. Lo scavo dell’acquedotto sotterraneo di Siena (XIII-XV secolo), in cui illustrerà l’impresa che i cittadini senesi hanno compiuto per costruire la rete di 25 chilometri di “bottini” sotto la città.
Luca Molà, professore di Storia del Rinascimento all’Università di Warwick, approfondirà in L’Oceano Indiano della famiglia Polo il ruolo cruciale della celebre famiglia di mercanti veneziani che con i loro viaggi hanno contribuito a una maggiore comprensione delle rotte marittime tra l’Asia e l’Europa. Anche se Marco Polo è famoso per i suoi viaggi via terra, nel suo libro “Il Milione” descrive anche il ritorno dalla Cina attraverso l’Oceano Indiano, un viaggio che ha previsto diverse tappe lungo le coste dell’Asia meridionale e dell’Africa orientale. Le sue descrizioni dettagliate delle rotte commerciali marittime, delle merci scambiate e delle condizioni culturali e politiche dei vari porti lungo l’Oceano Indiano hanno fornito preziose informazioni ai mercanti e agli esploratori europei.
Nel pomeriggio, lo storico medievalista Pierluigi Terenzi tratterà il tema de Le acque contese all’Aquila. Sin dalla sua prima localizzazione come città nuova, l’Aquila ebbe una relazione strettissima con l’acqua. Fontane e acquedotti nacquero insieme alla città, nel Duecento, e molta attenzione fu riservata all’acqua pubblica nelle norme di convivenza e nelle decisioni politiche. Con queste si dovettero gestire, soprattutto nel Quattrocento, le infrastrutture ma anche alcune contese sull’uso dell’acqua pubblica di cui enti religiosi e attori economici reclamavano l’uso.
Francesca Sogliani, professoressa di Archeologia Cristiana e Medievale, con L’acqua in un sito rupestre: il caso Matera tratterà di acquedotti, cisterne, canali e ruscelli e dei modi particolari della raccolta, conservazione e distribuzione delle risorse idriche meteoriche, in particolare in ecosistemi urbani di ambito rupestre. La “forma” dell’acqua nel paesaggio urbano di Matera di età medievale è espressione di saperi antichi e di abilità resilienti.
Questa sessione dedicata a L’acqua nella vita quotidiana sarà arricchita dalla lezione dell’archeologa Francesca Romana Stasolla (Terme in città il suo intervento) che approfondirà le strutture termali come luogo di sviluppo di nuove forme di relazioni sociali e interculturali: dall’apporto di usi e costumi preromani, all’incidenza delle popolazioni germaniche e l’influsso del mondo orientale.
Il sogno di Ulisse: una storia umana del Mediterraneo sarà l’oggetto della conversazione tra due grandi storici del Medioevo: Franco Cardini e José Enrique Ruiz-Doménec. Dalla guerra di Troia all’assedio di Sarajevo, una storia globale di un Mediterraneo multiculturale con un focus sui dieci fervidi secoli dell’età medievale, dalle crociate agli sbarchi dei migranti di oggi, illuminando territori nascosti dietro le spiagge e le città. Guidati da un racconto, antico ma ancora attuale che nei secoli si trasforma in sogno letterario: quello del guerriero Ulisse che nel suo peregrinare fra le sponde del “mare tra le terre” si fa di volta in volta esploratore, commerciante, antropologo e ambasciatore.
La serata d’autore di venerdì 5 luglio avrà come protagonista Dario Fabbri, analista geopolitico e direttore della rivista “Domino”, che con la lezione-spettacolo Geopolitica dell’acqua approfondirà le implicazioni politiche, economiche e sociali legate alla distribuzione e gestione delle risorse idriche a livello globale. Un intervento tra geografia, politica ed economia per comprendere come l’accesso all’acqua influenzi le relazioni internazionali e le dinamiche di potere tra Stati.
La giornata di sabato 6 luglio sarà incentrata sulle Storie intorno all’acqua, con approfondimenti dei docenti dell’Università dell’Aquila Marcello Di Risio, Andrea Bernardoni (Leonardo da Vinci e l’acqua), e l’archeologo Alfonso Forgione. La mattinata sarà chiusa da un intervento di Federica Zalabra, direttrice regionale dei Musei d’Abruzzo.
Nel pomeriggio di sabato 6 luglio lo storico Franco Franceschi racconterà le Storie di lana e di seta: lo spettacolo dei mulini perennemente in moto con le loro grandi ruote connotava il paesaggio delle città fluviali suscitando l’ammirata attenzione dei cronisti. Ma le macchine idrauliche non esaurivano la loro funzione nella macinazione dei cereali (e anche delle olive, dello zucchero o dei pigmenti per la tintura): l’acqua muoveva le mole per la molatura e l’affilatura dei manufatti metallici, le seghe per il legname, le gualchiere per la follatura dei panni di lana, i torcitoi da seta, i magli per modellare il ferro incandescente, disfare gli stracci nelle cartiere, pestare la canapa, battere la corteccia di quercia o la mortella necessarie alla concia delle pelli.
La sociologa Magdalena Léon Gòmez parlerà invece de I fiumi della Spagna. L’Ebro, il Tago, il Duero e il Guadalquivir erano vitali per il trasporto delle merci e per l’irrigazione delle terre agricole, diventando fonte di sviluppo nel Medioevo per importanti città spagnole come Siviglia, Saragozza e Toledo.
Lo storico Antonio Musarra approfondirà il tema de La rivoluzione nautica del Medioevo definendo il ruolo delle città medievali del Mediterraneo come laboratori perenni di scoperte e innovazioni, dai nuovi strumenti della navigazione alla nascita di una rete diffusa di porti e attracchi.
Con la lezione Federico II di Svevia: la rotta della pace, Fulvio delle Donne, professore di Letteratura Latina Medievale e Umanistica, ci porterà in viaggio dall’Adriatico alle rive del Giordano parlando della crociata pacifica e controcorrente dello “scomunicato” Federico II di Svevia (1228-29) che al contrario di quanto era sempre accaduto fino ad allora, permise alla cristianità di acquisire la Terra Santa senza alcuno spargimento di sangue, grazie ad accordi diplomatici siglati con il sultano al-Kāmil.
Sabato 6 luglio saranno protagonisti gli storici Amedeo Feniello e Alessandro Vanoli con la lezione spettacolo “Confinamenti”. Accompagnati alla chitarra da Carlo Mascilli Migliorini. Vanoli e Feniello ci condurranno in un particolare viaggio lungo il Mediterraneo alla ricerca di uomini, vite, sogni ed approdi.
La giornata di domenica 7 luglio si aprirà con la sessione dedicata ai Fiumi d’Europa. Lo storico e politologo Aldo Ferrari parlerà de La Volga fra Cristianesimo e Islam, la storia plurisecolare del più lungo e imponente fiume d’Europa, al centro di un sistema di chiuse e bacini in grado di collegare il Mar Nero, il Mar Caspio, il Mar Bianco e il Mar Baltico, teatro degli incontri e degli scontri tra Russi cristiani e popolazioni musulmane come i Bulgari e i Tatari, sottomessi da Ivan il Terribile, ancora oggi presenti nella regione.
La storica Elisabeth Crouzet Pavan invece approfondirà il ruolo de La Senna nella storia medievale. Il fiume parigino favorì lo sviluppo economico e urbano della capitale francese durante il Medioevo, ma fu anche una componente vitale della sua difesa, della vita quotidiana dei suoi abitanti e della sua identità culturale. La sua presenza influenzò la disposizione urbana, rendendo l’Île de la Cité il centro politico e religioso della città.
Amedeo Feniello racconterà le tante sfumature del Tamigi. Dalla Torre di Londra al London Bridge, la geografia urbana della capitale londinese si è adeguata al suo tortuoso fiume collegando con ingegno le due sponde della città, facilitando il movimento delle persone e delle merci. Le aree lungo il fiume divennero centri di commercio e attività economiche, come la zona di Southwark e Lombard Street, la strada dove vivevano i banchieri italiani.
Infine Umberto Longo, presidente dell’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, terrà una lezione su uno dei più importanti fiumi italiani: Il Tevere, vena della Storia.
Il pomeriggio del 7 luglio quattro storici si dedicheranno all’analisi delle cosiddette “Repubbliche marinare”, termine usato e abusato nella contemporaneità ma che non descrive in modo compiuto il fenomeno delle città-stato italiane che, durante il Medioevo, hanno raggiunto un notevole sviluppo economico, politico e militare grazie alla loro potenza marittima: Venezia (Luciano Pezzolo), Genova (Gabriella Airaldi), Amalfi (Bruno Figliuolo), Pisa (Lorenzo Tanzini).
Le lezioni di storia saranno arricchite anche da una serie di eventi e manifestazioni, spettacoli, animazioni e visite guidate. Il cuore del Festival, per tutti i quattro giorni della manifestazione, sarà il Parco del Castello che ospiterà il “Villaggio dei Rievocatori”. Una vera e propria cittadella medievale davanti all’Auditorium progettato da Renzo Piano, con gli accampamenti dei rievocatori aquilani e di un qualificato gruppo di associazioni di ricostruzione storica provenienti da altre regioni italiane. Templari, armigeri, arcieri, amanuensi e calligrafi, speziali, falconieri e sbandieratori saranno impegnati durante i giorni del Festival in attività didattiche, mostre ed esibizioni.
La celebre Battaglia dell’Aquila, nella quale gli aquilani sconfissero Braccio da Montone, il Capitano di ventura che per tredici mesi aveva tenuto sotto assedio la città, verrà ricordata nel contesto dell’anniversario della sua morte (1424-2024) con eventi ed esibizioni. Sarà presente anche una Fiera del Libro, con tutte le novità delle maggiori case editrici e i grandi classici sul tema.
Tutti gli incontri sono a ingresso libero presso l’Auditorium del Parco, L’Aquila.