Al via “Una Boccata D’arte 2024″ 20 artisti 20 borghi 20 regioni progetto diffuso di arte contemporanea

Al via “Una Boccata D’arte 2024″ 20 artisti 20 borghi 20 regioni progetto diffuso di arte contemporanea

Una Boccata d’Arte 2024, Nicola Baratto & Yiannis Mouravas, Legame immisurabile, Sant’Angelo Muxaro, Sicilia. Courtesy Fondazione Elpis. Ph Roberto Boccaccino.

Prosegue fino al 29 settembre 2024 Una Boccata d’Arte, il progetto diffuso d’arte contemporanea promosso da Fondazione Elpis. 20 borghi e paesi di tutta Italia, uno per ogni regione, ospitano 20 interventi realizzati da 20 artiste e artisti italiani e internazionali a seguito di un periodo di residenza a contatto con il territorio e le comunità locali.

Quest’anno Una Boccata d’Arte giunge alla sua quinta edizione, con 100 progetti realizzati dal 2020. Per l’occasione sono stati invitati solo artisti under 35 che, per la diversità della loro pratica e della loro ricerca, offrono un ampio sguardo sul panorama contemporaneo.

Una Boccata d’Arte 2024, Augustas Serapinas, Aosta Valley Wooden Collars From Lithuania, Verrès, Valle d’Aosta. Courtesy Fondazione Elpis. Ph Michela Pedranti

Attraverso 20 interventi site specific che includono mostre diffuse, installazioni, performance, laboratori e libri d’artista, Una Boccata d’Arte attiva per tutta l’estate uno speciale itinerario culturale che si snoda lungo la penisola: un invito al viaggio e alla scoperta di luoghi inaspettati, lontani dai circuiti tradizionali dell’arte contemporanea.

Una Boccata d’Arte 2024, Lulù Nuti, É tutto vero, Motta Filocastro – frazione di Limbadi, Calabria. Courtesy Fondazione Elpis. Ph Matteo Gregoraci

La quinta edizione presenta gli interventi di: Nicola Baratto & Yiannis Mouravas a Sant’Angelo Muxaro (AG) in Sicilia; Tiphaine Calmettes a Porto Levante – frazione di Porto Viro (RO) in Veneto; Mariona Cañadas & Pedro Murúa a Paluzza (UD) in Friuli Venezia Giulia; Beatrice Celli a San Sebastiano Curone (AL) in Piemonte; Adji Dieye a Magrè sulla Strada del Vino / Margreid an der Weinstraße (BZ) in Trentino-Alto Adige / Südtirol; Ode de Kort a Otricoli (TR) in Umbria; Giulio Locatelli a Sasso di Castalda (PZ) in Basilicata; Andrea Martinucci a Letino (CE) in Campania; Emanuele Marullo a Poggiorsini (BA) in Puglia; Villiam Miklos Andersen a Serre di Rapolano – frazione di Rapolano Terme (SI) in Toscana; Caterina Morigi a San Ginesio (MC) nelle Marche; Lulù Nuti a Motta Filocastro – frazione di Limbadi (VV) in Calabria; Agostino Quaranta a Gioia dei Marsi (AQ) in Abruzzo; Sóley Ragnarsdóttir a Berceto (PR) in Emilia-Romagna; Beatriz de Rijke a Guardialfiera (CB) in Molise; Elena Rivoltini a Bassiano (LT) nel Lazio; Virginia Russolo a Sedilo (OR) in Sardegna; Augustas Serapinas a Verrès (AO) in Valle d’Aosta; Sofia Silva a Palazzo Pignano (CR) in Lombardia; Sasha Tishkov a Dolcedo (IM) in Liguria.

Una Boccata d’Arte 2024, Virginia Russolo, Campanacci del solstizio (Sos sonazos de primu istíu)

L’avvio della quinta edizione di Una Boccata d’Arte segna un bellissimo traguardo, 100 interventi realizzati in 100 borghi da altrettanti artiste e artisti internazionali dal 2020, anno in cui il progetto è nato con l’idea di sostenere le nuove generazioni, in linea con la nostra missione” dichiara Marina Nissim, Presidente di Fondazione Elpis. “Per l’anniversario speciale dei cinque anni abbiamo scelto di coinvolgere solo artisti under 35, che hanno dimostrato entusiasmo e impegno nella realizzazione degli interventi e nella relazione con il territorio, coinvolgendo con grande sensibilità le comunità locali il cui contributo in molti casi è stato essenziale anche nella fase creativa dei progetti.

È sorprendente la grande rete di relazioni umane e professionali che nel tempo si è venuta a creare attorno a Una Boccata d’Arte, grazie al prezioso contributo di artisti, curatori, sindaci, amministrazioni locali e cittadini. La partecipazione straordinaria alle inaugurazioni e l’interesse degli abitanti nei confronti degli artisti e dei loro progetti sono il frutto di questa riuscita sinergia. Anche quest’anno Una Boccata d’Arte lascerà il segno con la sua capacità di coinvolgere e creare connessioni intorno ai 20 interventi.”

Una Boccata d’Arte è un progetto realizzato in collaborazione con Maurizio Rigillo, Cofondatore di Galleria Continua, e con Threes che ogni anno cura tre interventi incentrati sulla sperimentazione sonora, quest’anno in Abruzzo, Lazio e Molise.

Una Boccata d’Arte è un’occasione per esplorare nuovi luoghi e progetti artistici inediti. Partendo dal borgo di Verrès (AO) in Valle d’Aosta, l’intervento Aosta Valley Wooden Collars From Lithuania di Augustas Serapinas si focalizza sia sul legame che gli abitanti hanno con la valle e la loro tradizione, sia sulla contaminazione culturale tra due territori europei distanti: la Lituania, paese d’origine dell’artista, e la Valle d’Aosta; a San Sebastiano Curone (AL) in Piemonte, La Camminata dei Corpi Salienti di Beatrice Celli ripercorre alcuni luoghi significativi delle antiche vie del sale, testimoni della connessione tra culture e popolazioni, e generatrici di una nuova geografia del territorio; nel borgo di Dolcedo (IM) in Liguria, Sasha Tishkov realizza Her Branches on the Ground, Her Roots in the Sky, un intervento artistico che celebra l’ulivo come simbolo di sincretismo tra culture e territori del Mediterraneo; interrogandosi sulla matrice cristiana della sua pittura, Sofia Silva realizza Melania pieve mostarda a Palazzo Pignano (CR) in Lombardia: due grandi tele verticali poste nella navata destra della Pieve di San Martino; a Magrè sulla Strada del Vino / Margreid an der Weinstraße (BZ) in Trentino-Alto Adige / Südtirol, Adji Dieye si ispira a cinque donne che hanno combattuto contro le egemonie culturali coloniali e realizza Can you see me? Mi vedi? Kannst du mich sehen?, un intervento che si configura come un gioco, composto da cinque grandi forme geometriche installate nei giardini pubblici; a Porto Levante – frazione di Porto Viro (RO), in Veneto, si sviluppa l’intervento They Are Looking at Us di Tiphaine Calmettes, fatto di sculture intese come luoghi d’incontro, sintesi di tempi e racconti diversi, ispirati da una mitologia immaginaria; in Friuli Venezia Giulia a Paluzza (UD), Mariona Cañadas e Pedro Murúa presentano Mandi Mandi. L’intreccio diventa suono, un’installazione attivabile dai visitatori che racconta la vita del borgo attraverso cinque tracce sonore.

Proseguendo in centro Italia, l’intervento Sign of Care di Sóley Ragnarsdóttir a Berceto (PR) in Emilia-Romagna decostruisce l’immaginario antropocentrico della segnaletica classica e sposta l’attenzione sulle altre specie che vivono e transitano in questi antichi camminamenti; con l’intervento Rock Hard Milk a Serre di Rapolano – frazione di Rapolano Terme (SI) in Toscana,Villiam Miklos Andersen riapre la piccola latteria del borgo, chiusa da tempo, rendendola uno spazio aperto al pubblico a ogni ora del giorno e della notte per tutta l’estate; ad Otricoli (TR) in Umbria l’opera ( ) di Ode de Kort è una scultura cinetica composta da due parentesi metalliche che, mosse dal vento, incorniciano il cielo e il paesaggio circostante in un movimento circolare; Sibillina di Caterina Morigi a San Ginesio (MC) nelle Marche è una sorta di pala d’altare che deve la forma alla facciata, gotico fiorito-fiammeggiante, della chiesa principale del paese, la Collegiata di Santa Maria Assunta, unico esempio di questo stile nella regione; a Bassiano (LT) nel Lazio, il progetto Archive of Voices di Elena Rivoltini, a cura di Threes, riflette sui concetti di archivio, voce, cura e comunità e prevede la creazione di un archivio affettivo di voci degli abitanti del paese, la stampa di un vinile e la realizzazione di un’installazione sonora site specific nello spazio della Ex Chiesa di S. Maria, situata nel centro storico del borgo; Quanto potrebbe costare il ritorno del lago?di Agostino Quaranta a Gioia dei Marsi (AQ) in Abruzzo, a cura di Threes, si ispira alla posizione strategica del borgo, ai margini orientali della conca del Fucino, per sollevare domande sul fragile rapporto tra l’uomo, la natura, i mezzi di produzione e l’importanza della memoria storica.

In Molise, nel borgo di Guardialfiera (CB), Beatriz de Rijke realizza The Sacred Ordinary, a cura di Threes, un lavoro in tre atti che riflette sulla trasformazione semantica di oggetti quotidiani in testimoni di storia; il progetto Il tempo, come frusta di Andrea Martinucci è composto da un’installazione video site specific, dei giornali e un intervento pittorico pensati per il bar di Letino (CE), in Campania, uno dei cuori pulsanti dell’intero paese; con I figli di Afelio a Poggiorsini (BA) in Puglia, Emanuele Marullo genera una riflessione sui binomi gerarchici quali io/altro e centro/periferia, intrecciando, in una sintesi di materia e luce, storie locali e storia universale a Sasso di Castalda (PZ) in Basilicata, Giulio Locatelli invita gli abitanti a partecipare al Circo tessile, un laboratorio di tessitura per la comunità che si sviluppa in un ciclo d’incontri nel corso di tutta l’estate; a Motta Filocastro – frazione di Limbadi (VV) in Calabria l’artista Lulù Nuti realizza l’intervento È tutto vero, una serie di opere in bronzo provenienti dai calchi di alcuni zerbini donati all’artista dagli abitanti del paese; Nicola Baratto & Yiannis Mouravas progettano per il borgo di Sant’Angelo Muxaro (AG) in Sicilia una seduta dalla forma organica: Legame immisurabile è un intervento che diventa un luogo di riposo ma anche un’opportunità per la comunità di riunirsi e celebrare la propria storia e identità; l’opera Campanacci del solstizio (Sos sonazos de primu istíu) di Virginia Russolo a Sedilo (OR) in Sardegna trae ispirazione da una tradizione carnevalesca del paese poco nota ed è composta da sculture metalliche campaniformi realizzate reinterpretando tecniche tradizionali.

La quinta edizione ha preso il via disegnando un imperdibile itinerario attraverso il nostro Paese tra borghi storici e panorami mozzafiato. Gli interventi dei 20 artisti, italiani e internazionali, hanno arricchito questi luoghi con opere che approfondiscono tratti e aneddoti della tradizione locale.” racconta Maurizio Rigillo, Cofondatore di Galleria Continua. “Quest’anno il coinvolgimento di artisti under 35 e il tempo trascorso in residenza nei borghi, a stretto contatto con gli abitanti e coi luoghi della città, ha permesso di accedere a un patrimonio spesso nascosto e intangibile. Racconti, costumi, usanze, credenze, materiale d’archivio e documenti ufficiali, hanno costituito il terreno fertile da cui sono nati progetti vivaci e interventi unici. Il contatto con la cittadinanza e l’incontro con le persone sono spesso elementi che caratterizzano gli interventi e anche quest’anno hanno permesso di raggiungere uno degli obiettivi principali di Una Boccata d’Arte e di Fondazione Elpis: arricchire il nostro territorio attraverso opere d’arte contemporanea di qualità. I curatori che hanno assistito gli artisti e vissuto al loro fianco questa avventura hanno mostrato un esempio concreto con il quale alcuni borghi potranno continuare, in maniera autonoma, a sviluppare progetti artistici negli anni a venire. L’augurio per quest’edizione, che porta a 100 il numero di artisti e borghi coinvolti, è che quanto realizzato possa entrare a far parte del patrimonio in maniera permanente, arricchendo così l’offerta culturale dei nostri paesi.

I tre progetti curati da Threes per la quinta edizione di Una Boccata d’Arte si distinguono per l’approccio multidisciplinare e un dialogo prolungato con il territorio e la sua storia, tramandata oralmente e custodita in luoghi-simbolo” spiega il team curatoriale Threes. “L’artista audiovisiva Beatriz de Rijke si è ispirata alla Chiesa di Santa Maria Assunta, nel borgo di Guardialfiera, in Molise, per realizzare The Sacred Ordinary, progetto che riflette sulla trasformazione semantica di oggetti quotidiani in testimonianze storiche. Parte da una serie di conversazioni con la comunità anche Archive of Voices, progetto realizzato dalla performer, sound artist e curatrice Elena Rivoltini per il borgo di Bassiano, nel Lazio, il cui lascito sarà racchiuso in un vinile contenente una polifonia di voci del Borgo. La volontà di dar voce alle memorie sommerse sotto le acque del Lago Fucino ha ispirato il progetto Quanto potrebbe costare il ritorno del lago? dell’artista, DJ e music producer Agostino Quaranta. Realizzato per il borgo di Gioia dei Marsi, in Abruzzo, il progetto solleva domande sul fragile rapporto tra l’uomo e la natura, i mezzi di produzione e l’importanza della memoria storica.”

Una Boccata d’Arte è un progetto ideato nel 2020 da Marina Nissim, Presidente di Fondazione Elpis, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico e paesaggistico di piccoli centri, attraverso la condivisione di pratiche e linguaggi dell’arte contemporanea. Diffuso in tutt’Italia, il progetto coinvolge ogni anno 20 borghi con meno di 5mila abitanti, situati in aree diverse per riscoprire l’intero territorio regionale. In virtù della loro dimensione raccolta, questi luoghi diventano il contesto ideale per la sperimentazione artistica e la creazione di nuovi immaginari.

Il 2024 segna il raggiungimento di un importante traguardo: 100 progetti realizzati, 100 artisti e 100 borghi coinvolti nel corso di cinque edizioni insieme a partner tecnici, associazioni locali e persone che a vario titolo hanno reso possibile la realizzazione degli interventi. In questo modo, Una Boccata d’Arte alimenta una rete diffusa di relazioni e partecipazioni che diventa ogni anno sempre più ampia.

Grazie alle acquisizioni delle amministrazioni e alle donazioni degli artisti, ad oggi oltre un terzo dei borghi coinvolti hanno scelto di accogliere in modo permanente le opere realizzate nell’ambito delle quattro edizioni trascorse. Più di trenta interventi diffusi sul territorio – un numero destinato a crescere nei prossimi anni – costituiscono oggi un vero e proprio itinerario visitabile tutto l’anno, che corre parallelo all’edizione. Tra questi, la prima opera ad aver trovato una collocazione definitiva durante l’edizione del 2020 è stata Whalebone Arch, scultura realizzata da Claudia Losi a Presicce-Acquarica (Puglia), mentre l’installazione di Agnese Spolverini nel borgo di Abbateggio (Abruzzo) è tra le opere ancora visibili di Una Boccata d’Arte 2021. Tra le dieci opere permanenti dell’edizione 2022, il borgo di Aggius (Sardegna) ha accolto l’opera Paphos dell’artista Ludovica Carbotta, tuttora visibile così come l’intervento diffuso a Rocca San Giovanni (Abruzzo) di Victor Fotso Nyie, artista che partecipa alla 60. Biennale d’Arte di Venezia. Nel 2023, tra le altre, Vermogno – frazione di Zubiena (Piemonte) ha accolto l’opera permanente in realtà aumentata, VICTIMULA di Invernomuto. Nello stesso anno l’artista Mohsen Baghernejad Moghanjooghi ha donato le sue opere al Comune di Santa Severina (Calabria) che in cambio si è impegnato a piantare 1.900 alberi, un albero per ogni abitante.

Tutte le opere permanenti di Una Boccata d’Arte sono raccolte nella nuova sezione dedicata del sito www.unaboccatadarte.it, una mappa interattiva completa di approfondimenti.

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