Parigi mosaico di strade e storie una testimonianza preziosa sulla società francese tra novità politiche e Olimpiadi

Parigi mosaico di strade e storie una testimonianza preziosa sulla società francese tra novità politiche e Olimpiadi

Parigi è sempre Parigi, il libro di Stefano Montefiori. in uscita il 12 luglio 2024 per Solferino Libri, è una guida in 20 storie sulla nuova metropoli sentimentale alternativa da mettere in valigia o da conoscere per rimanere aggiornati.

Parigi è sempre Parigi, recitavano Marcello Mastroianni e Lucia Bosè in un film di tanti anni fa, diventato poi un modo di dire arrivato fino ai nostri giorni. Ma com’è Parigi, per davvero, ora che le novità politiche e i Giochi la riportano al centro dell’attenzione? La risposta è in questo libro: un mosaico di storie, strade, persone e personaggi, una guida «arbitraria», per usare parole dell’autore, «un racconto della città e della società francese del 2024».

Nel libro, oltre a storie e luoghi spesso assenti nei percorsi turistici, anche la frattura della società francesse, la divisione tra classi, il problema delle élite, le banlieue, snodi fondamentali per capire le questioni politiche e gli stravolgimenti delle ultime settimane.

Luoghi cari a Stefano Montefiori, che a Parigi vive da anni come corrispondente del «Corriere della Sera» e che arriva a raccontare – tra politica, società e costume – le ossessioni di un popolo attratto dal progresso ma perennemente affascinato dalla tradizione. Dall’Eliseo del presidente alla Versailles dei sovrani e della musica French Touch; dai quartieri del centro alle difficili banlieue, teatro di esperimenti sociali e di un’integrazione mai riuscita. Dalla triangolare place Dauphine, che i surrealisti definivano «il sesso di Parigi», alla città sotterranea, per lo più proibita eppure frequentata da una comunità di fuorilegge che si cala di nascosto dai tombini. E poi il Villaggio olimpico in vista di Paris 2024, la Chinatown di Houellebecq, la casa-museo di Serge Gainsbourg e Jane Birkin e l’esperienza libertina, ma al contempo tremendamente borghese, di una notte al club Les Chandelles.

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