Dal 18 luglio al 21 settembre 2024,con un programma che presenta ai suoi pubblici i risultati di un anno di ricerca, Centrale Fies riapre con “Material Self”, mostra collettiva di natura performativa, una proposta eclettica che attraversa ogni ambito della scena performativa contemporanea.
Il programma per l’estate 2024 rivela quanto il comitato curatoriale abbia lavorato per rendere Centrale Fies un’impresa sempre più capace di assorbire e sperimentare prassi, processi e posizionamenti mutuati dall’arte, definendo ulteriormente il passaggio dalle riflessioni alle pratiche, mostrando in anteprima tendenze emergenti, anticipando le evoluzioni della performance contemporanea.
“Per anni abbiamo lavorato su femminismi e decolonialità, ma come diventare sempre più coerenti con i messaggi e le ricerche raccontate attraverso la performance e l’arte che sosteniamo quotidianamente? Come diventare noi per prime capaci di non tradire le istanze richiamate dai lavori artistici e di avere un approccio sempre più chiaro e radicale sul lavoro e nei linguaggi?” Si chiede Barbara Boninsegna,Direttrice Artistica e founder di Centrale Fies.
“Con queste domande – prosegue Dino Sommadossi, Presidente di Centrale Fies – abbiamo cercato modi differenti di essere questo territorio di confine. Le attività del centro si sono intrecciate con altre realtà locali, nazionali e internazionali. Abbiamo lavorato costantemente al pensiero, politico e creativo, con artiste, artisti ma anche con i pubblici. Lo abbiamo fatto proponendo momenti diffusi durante l’anno, come public program molto intensi scanditi da performance, spettacoli, workshop e co-learning che toccassero le più diverse discipline: performance, antropologia, poesia, storia, etnografia. Abbiamo sempre scelto di uscire dalle narrazioni mainstream, ecco da dove nasce anche l’approccio decoloniale, per cercare un punto di vista differente della storia. Abbiamo risemantizzato concetti, immaginari, parole. Abbiamo preso parte attiva al cambiamento e all’ampliamento dei significati. Questo è il percorso che la programmazione estiva segue.”
Giovedì 18 luglioi parte la programmazione estivaconl’opening della mostra collettiva di natura performativaMaterial Self,che fino al 21 settembre 2024 coinvolge le artiste e artisti Sonia Kacem, Sandra Mujinga, Caroline Achaintre, Julien Creuzet, Benni Bosetto, Rehema Chachage e Chiara Bersani.
La mostracuratore, ricercatore, critico Simone Frangi e Barbara Boninsegna, con la curatela esecutiva di Maria Chemello, prosegue il ciclo di esposizioni che il centro dedica alla relazione tra oggetti e le loro attivazioni. Nel corso dell’opening Julien Creuzet, Benni Bosetto, Rehema Chachage attiveranno le loro opere diventando oggetto o soggetto di performance.
Dal 19 al 21 luglio con LIVE WORKS SUMMIT – sempre a cura di Barbara Boninsegna e Simone Frangi con la curatela esecutiva di Maria Chemello – il centro presenta la terza edizione dell’AGITU IDEO GUDETA Fellowship, in cui il comitato curatoriale di Live Works Free School of Performance è affiancata dalla sociologa e curatrice Mackda Ghebremariam Tesfaù e dal curatore e attivista Justin Randolph Thompson.
La Fellowship è nata come affirmative action in cui la visione decoloniale diventa azione, creando strumenti utili al contrasto delle discriminazioni etno-razziali nell’ambito della ricerca artistica performativa, facilitando l’accesso di soggetti razzializzati.
In questa occasione si incontreranno fellow dell’edizione in corso e di quella a venire, sarà possibile assistere ai progetti realizzati dai fellow 2023 nel corso di un anno di ricerca sviluppata per Live Works Free School of Performance, e verranno presentate opere di Valerie Tameu, l’artista selezionata nel 2023, di Eloy Cruz Del Prado, Alessandra Ferrini, Liina Magnea, Melis Tezkan con Nil Yalter (Leone d’oro alla Biennale Arte 2024). Nello stesso percorso di residenze e free school c’è anche Mohamed-Ali Ltaief, artista scelto dal Consortium Commission Mophradat con la commissione curatoriale di LIVE WORKS, inaugurando una collaborazione tra Centrale Fies e la piattaforma Mophradat, nata per sostenere il “mondo arabo” nel campo delle arti contemporanee.
Come ogni anno i fellow sono accompagnati da Guest Artist che quest’anno sono Sammy Baloji, artista visivo, menzione speciale a The Laboratory of the Future, 18° mostra della Biennale Architettura 2023, Sama’ Abdulhadi, Dj palestinese, attivista e femminista che si è esibita su palcoscenici prestigiosi come Coachella e Glastonbury, e Kae Tempest, poeta e rapper, Leone D’Argento alla Biennale Teatro 2021, con la sua Acapella Performance, una spoken word performance dal sapore forte, tipico della sua poesia.
Nel weekend del LIVE WORKS SUMMIT, incontri e lezioni aperte al pubblico racconteranno le linee culturali e i processi che guidano la programmazione di Centrale Fies: un momento di “espansione” attraverso co-learning, durational performance e talk, momenti in cui il pubblico e l’istituzione accrescono in modo critico la loro reciproca conoscenza.
I protagonisti di queste attività sono la scrittrice e poetessa Suhaiymah Manzoor-Khan, la ricercatrice e sociologa Mackda Ghebremariam Tesfaù, Francesca Albanese, giurista che dal 2022 è relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, e Karem Rohana, blogger e attivista italo palestinese; e ancora l’artista visivo Mohammed El Hajoui, la scrittrice e attivista Brigitte Vasallo: affronteranno insieme il tema delle disuguaglianze nelle arti performative contemporanee e non solo, utilizzando le idee del “femminismo intersezionale” che guarda alle interconnessioni tra diverse oppressioni, di genere, razza, classe, orientamento sessuale, disabilità.
Con FEMINIST FUTURES –a cura di Barbara Boninsegna e dell’artista, curatore, regista teatrale Filippo Andreatta – le giornate del 26 e 27 luglio sonointeramente dedicate alla performance art in cui musica esound design diventano parte integrante dell’esperienza offerta al pubblico, coinvolgendo artiste e artisti internazionali come la cantante Sofia Jernberg, la coreografa Erna Ómarsdóttir e la performer Anne Lise Le Gac.
Durante la due giorni avrà luogo anche la Feminist Futures School, con la regista teatrale e performer Zia Soares e l’attivista per il clima Adenike Oladosu, l’artista multidisciplinare Muna Mussie, Massimo Carozzi,musicista e sound designer, e l’artista e coreografa Chiara Bersani, la cui performance attiverà la sua opera parte della mostra Material Self, proseguendo l’esplorazione dei diversi modi di riattivazione delle opere attraverso la performance.
Anche quest’estate con Crème Solaire, No Plexus, Aïsha Devi e Rifugio Amore torna il FEMINIST FUTURES CLUB, progetto nato nell’ambito di apap_advancing performing art project, una delle reti europee più longeve dedicate alle performing art, focalizzato sulle trasformazioni di ispirazione femminista tra le 11 realtà partner.
Fino al 21 settembre con Evolving Love, a cura di Centrale Fies, che vede protagoniste realtà della scena performativa contemporanea italiana che hanno con Centrale Fies un rapporto di cura, scambio e percorso comune. Collettivo Cinetico, Anagoor, Sergi Casero Nieto di Fies Factory, Vashish Soobah e Elena Rivoltini di FONDO – nuovo network per la creatività emergente coordinato da Santarcangelo dei Teatri – sono le artiste e gli artisti che chiuderanno la programmazione estiva, insieme a OHT, Davide Savorani, Marco d’Agostin, Giulia Crispiani, Mali Weil, Giulia Damiani.
Con PAY WHAT YOU WANT, Centrale Fies continua la sua nuova politica di vendita biglietti.
Accanto alle molte proposte gratuite sono attive 4 fasce di prezzo da scegliere in base al tipo di relazione che si vuole instaurare con la struttura: ad ogni fascia corrisponde un’azione, esplora (5€), apprezza (10€), ama (15€), sostieni (20€).
È attivo inoltre anche Camping Fies, un campeggio per accogliere – su richiesta – i giovani del mondo universitario di qualsiasi facoltà o accademia, per facilitare l’avvicinamento di un pubblico giovane.
L’evoluzione di Centrale Fies ha portato allo sviluppo di un genere di programmazione in cui il centro è composto dai risultati annuali di un percorso di ricerca, tradotti in spettacoli, performance, mostre, lectio magistralis etalk.
Le arti performative diventano una modalità per affrontare temi importanti nel discorso pubblico, luogo di approfondimento e amplificazione di temi complessi.