Maria Maddalena: personaggio interessante e forse misterioso ricordato in tutta Israele, da nord a sud.
La Chiesa latina era solita accomunare nella liturgia le tre distinte donne di cui parla il Vangelo e che la liturgia greca commemora separatamente: Maria di Betania, sorella di Lazzaro e di Marta, la peccatrice «cui molto è stato perdonato perché molto ha amato», e Maria Maddalena o di Magdala, l’ossessa miracolata da Gesù, che ella seguì e assistette.
L a Maddalena che la Chiesa commemora nel giorno del 22 luglio sarebbe colei che per prima fu testimone dell’avvenuta resurrezione e che, secondo un’antica tradizione greca, sarebbe andata a vivere a Efeso, dove sarebbe morta.
I siti in Galilea
l 22 luglio la comunità francescana della Custodia di Terra Santa celebrerà, come già avvenuto lo scorso anno, la festa di Maria Maddalena proprio nel luogo della sua città di origine, nel santuario francescano di Màgdala, sulla sponda occidentale del lago di Tiberiade. La celebrazione avrà inizio alle ore 09.00 e sarà condotta dal Custode di Terra Santa, Padre Francesco Patton o.f.m.
Memoria liturgica che papa Francesco, con decreto 3 giugno 2016, ha voluto rendere più solenne elevandola allo stesso grado delle feste che celebrano gli apostoli.
Oltre al sito francescano, la figura di Maria Maddalena vuole collegarsi con lo straordinario sito di Magdala gestito dalla congregazione dei Legionari di Cristo che nel 2019 ha anche aperto una splendida struttura di accoglienza per i pellegrini. A Magdala è stata ritrovata la celeberrima “Pietra di Magdala” ritrovata in quell’insediamento ubicato sulle rive del lago di Tiberiade che viene chiamato “la Pompei israeliana” perché la vita è rimasta cristallizzata a quell’epoca e dove sorgono le rovine di una delle sette sinagoghe più antiche al mondo.
La superficie della Pietra, che veniva probabilmente usata per appoggiare la Torah da leggere e commentare, è infatti scolpita a mo’ di edificio in tre dimensioni, e non un edificio qualunque. L’architettura, ma soprattutto i simboli, suggeriscono infatti che si tratterebbe del secondo Santuario di Gerusalemme, e ciò che rende la scoperta particolarmente straordinaria per l’archeologia biblica è il fatto che siano stati scolpiti mentre il Santuario stesso era ancora in piedi