Ipogeo dei Volumni, necropoli del Palazzone (PG) una mostra per scoprire le ricerche che stanno riscrivendo l’Archeologia

Ipogeo dei Volumni, necropoli del Palazzone (PG) una mostra per scoprire le ricerche che stanno riscrivendo l’Archeologia

Le moderne tecnologie, la Tomografia Assiale Computerizzata, il Restauro, l’Antropologia e l’Archeozoologia, aiutano l’archeologo a ricostruire a tutto tondo la Storia.

Dal 27 luglio fino al 14 settembre, organizzata dalla direttrice del Ipogeo dei Volumni Dr.ssa Maria Angela Turchetti, esposizione temporanea, anche tattile, delle ricerche in corso.

Hypogeum cyark

Iniziativa curata da Musei Nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei nazionali Umbria – Ipogeo dei Volumni e Necropoli del Palazzone, in collaborazione con Università di Siena – Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, UICI Perugia, Pro Ponte-Velimna, Chirofisiogen Center.

Sabato 27 luglio dalle 17,30 inaugurazione, presentazione dell’iniziativa e #visiteguidate anche #tattili. A seguire #Apericena e #Seratainmusica con #RecoveryBand

Prenotazioni tel: 347 859 3790 – 347 831 6882 – 348 281 4117

L’ipogeo dei Volumni

Fa parte della necropoli etrusca del Palazzone è uno dei più significativi siti funerari di epoca etrusca del centro Italia. Sorge lungo le pendici sud-orientali del Colle di Perugia, ai margini della valle del Tevere, lungo la via che dal Tevere saliva a Perugia (località Ponte San Giovanni) ed è composta da numerose tombe ipogee datate all’età Ellenistica e anche Arcaica (V al I sec A.C.). Le oltre 20 tombe, scavate nel terreno, contenevano oltre 200 urne funerarie. L’ipogeo dei Volumni, la tomba più grande, apparteneva alla famiglia dei Velimna (Volumni in latino) è uno dei più significativi esempi di architettura funeraria etrusca di età ellenistica, oggetto di numerosi studi.

L’Ipogeo dei Volumni è interamente scavato nel terreno ed imita un’antica abitazione casa romano-italica (CENCIAIOLI, 2002; BLERSCH et al., 2006), composta di dieci ambienti. Dal vestibolo di accesso di epoca ottocentesca, una scala (dromos) introduce alla sala di ingresso di forma rettangolare (atrium), il soffitto è decorato a mo’ di tetto ligneo a doppia falda, con trave centrale e travi ortogonali. Le pareti di terreno sono scolpite, invece, con figure geometriche e mitologiche. I timpani, situati ai due lati dell’ingresso, sono decorati con scene dell’oltretomba.

Dall’ingresso si accede a quattro sale laterali (cubicula), due per ogni lato, ad una stanza frontale (tablinum) e due corridoi (alae) che conducono ad ulteriori stanze laterali con soffitti ornati con trame geometriche e figure gorgoniche ed umane. Nella parete frontale, all’ingresso del tablinium, è scolpito uno scudo tra due spade e due busti virili, uno con canestro e l’altro con la lira, e due volatili sopra le spade.
L’atrium e alcune delle sale laterali presentano panche lungo le pareti, e altre decorazioni scolpite nelle pareti di terreno. Nel tablinium sono disposte sette urne cinerarie iscritte, sei etrusche in travertino stuccato, una romana in marmo (CENCIAIOLI, 2002). Altri oggetti, indice del prestigio della famiglia (elmo, schinieri, punte di lancia) e databili alla prima metà del III sec. a.C., sono stati ritrovati nell’atrio; oggetti della sfera muliebre, tra cui specchi, un ferro da ricci, una scatoletta in osso, sono stati ritrovati nella cella di fondo.

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