Festival della Fotografia Etica di Lodi, XV edizione tra tante conferme e novità

Festival della Fotografia Etica di Lodi, XV edizione tra tante conferme e novità

Dal 28 settembre al 27 ottobre  FFE torna, atteso da migliaia di persone che raggiungeranno Lodi da tutta Italia per immergersi in un concentrato di storie dai quattro angoli del pianeta, per riflettere e stupirsi. “La fotografia necessaria”, come dichiara Alberto Prina, Direttore del Festival.

Il 2024 per il Festival della Fotografia Etica è simbolicamente un anno molto importante. L’evento giunge infatti al traguardo dei quindici anni di attività, da quando nel 2010 ha posto radici per crescere fino ad essere IL festival italiano di fotogiornalismo. E per sottolineare questo importante anniversario verrà realizzata una mostra che racchiude il meglio delle passate edizioni, oltre a una serie di incontri e iniziative che saranno presentati per tutta la durata del Festival.

 Oltre 20 mostre, quas150 fotografi da 40 paesi diversi e 5 continenti, quasi un migliaio di immagini esposte. Questi i numeri della quindicesima edizione.

 Cuore espositivo è sempre il World Report Award – Documenting Humanity. A partire dalla categoria MASTER, vinta da Giles Clarke con il reportage Haiti in Turmoil, in cui ha raccontato la drammatica guerra civile che imperversa da luglio 2021, con migliaia di persone uccise e rapite, mentre per le strade continuano furiosi scontri per il controllo del territorio che vedono protagoniste le gang criminali; menzione speciale nella sezione MASTER va a Ingmar Björn Nolting e al suo An Anthology of Changing Climate, un viaggio attraverso una Germania divisa sulle questioni climatiche e che mira ad affrontare le difficoltà per orientare le narrazioni sul tema per provare a trovare soluzioni sostenibili alla crisi climatica, in una società che rimane guidata dai consumi; la categoria SPOTLIGHT va a Kasia Strek per il reportage The Price of Choice, sul delicato e attualissimo tema dell’aborto di cui sono sempre le donne a pagare il dazio maggiore; la categoria SHORT STORY è stata vinta da Francesco Comello per il reportage Oshevensk, ai confini del tempo, progetto che cerca di dar voce a una comunità resiliente (quella del villaggio di Oshevensk) che si aggrappa alle proprie radici in un’epoca dominata dalla tecnologia e dalla frenesia; menzione speciale nella sezione Short Story va a Laetitia Vançon per il reportage The Other Battlefields, lavoro che approfondisce le conseguenze durature che la guerra produce sui giovani, offrendo uno sguardo sulla realtà di cosa significhi essere ragazzi in Ucraina, a quasi due anni dall’inizio del conflitto; la categoria STUDENT, vinta da Camilla Richetti con Dancing Spirits, ambientato nella Repubblica del Congo e che testimonia una sfida di convivenza, una ricerca per trovare l’armonia tra il progresso umano e il mondo naturale, un enigma che chiede una soluzione che garantisca prosperità senza infliggere danni; la sezione SINGLE SHOT è stata infine vinta da Patryk Jaracz con l’immagine Kids Learning How to Ride a Bicycle, in cui bambine giocano nei campi in Ucraina mentre una di loro impara ad andare in bicicletta; sullo sfondo gli effetti di un attacco di droni che ha incendiato un deposito petrolifero nella regione di Rivne. Tutte le mostre saranno visitabili presso Palazzo Barni, fatta eccezione per  il percorso del Single Shot esposto alla Banca Centropadana. 

 Anche quest’anno Lodi, in collaborazione con Bipielle Arte, accoglierà l’unica tappa lombarda della mostra internazionale itinerante del World Press Photo, il grande concorso internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria più famoso al mondo che si svolge da quasi 70 anni, indetto dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam. FUJIFILM Italia è main Sponsor del FFE in questa edizione e, grazie alla collaborazione tra FUJIFILM Corporation e World Press Photo Foundation, porterà a Lodi i fotografi Rena Effendi, Pablo Piovano, Julia Kochetova, Alejandro Cegarra, vincitori del World Press Photo 2024 e proporrà una serie di contenuti, visite guidate e incontri per amplificare e approfondire i progetti esposti.  Il WPP 2024 ha raccolto oltre 150 immagini, provenienti dai cinque continenti, che narrano storie straordinarie, attraverso lavori realizzati per alcune delle più importanti testate internazionali come National Geographic, BBC, CNN, The New York Times, Le Monde, ed El Pais.

Grande attenzione, come sempre, sarà rivolta alla sezione Uno Sguardo sul Mondo, visitabile presso il Palazzo della Provincia, che propone la mostra The War in Gaza Through the Eyes of its Photojournalists, promossa dall’ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA). Dal 7 ottobre 2023, a Gaza più di 110.000 persone sono state uccise o ferite. In questo conflitto sono stati uccisi più bambini che in tutti i conflitti armati a livello globale degli ultimi quattro anni. Tre quarti della popolazione è sfollata. A causa del divieto posto ai giornalisti stranieri di entrare in modo indipendente nella Striscia, i fotoreporter palestinesi, oltre 100 dei quali sono già stati uccisi, sono la principale finestra su ciò che sta accadendo ai civili a Gaza e il loro contributo è fondamentale.

Lo Spazio Environment, presso la Cavallerizza, quest’anno celebra i 90 anni della grande etologa Jane Goodall con una mostra tributo al suo lavoro e a quello di molte donne fotografe che lei ha ispirato. Quasi 40 scatti per immergersi nella bellezza del pianeta in collaborazione con  Vital Impacts con cui il Festival lavora da anniVital Impacts utilizza l’arte e la narrazione visuale per sostenere individui e organizzazioni che proteggono gli esseri umani, la fauna selvatica, gli habitat e gli storytellers che condividono le loro storie.

Lo Spazio Outdoor invece, presso i giardini pubblici, proporrà la mostra Rescued Foxes Find Refuge in Minnesota della fotografa Robin Schwartz che racconta la storia di Mikayla, la fondatrice di Save a Fox, un santuario per animali nel Minnesota, dove gli animali scartati dagli allevamenti e gli animali domestici esotici trovano una nuova casa. Con l’aiuto di volontari, si prende cura anche di altri animali autoctoni che non possono essere restituiti alla natura, come visoni, una lince e un coyote.

Lo Spazio No Profit nel chiostro del ex-ospedale Gorini quest’anno sarà ricco di ben 4 progetti: il fotografo Marcos Azulay per il San Camilo Hospice con A-Dios, progetto che racconta di come San Camilo è diventato un punto di riferimento per le cure palliative in Argentina, assistendo più di 2.000 persone con un’aspettativa di vita inferiore a sei mesi e accompagnando parenti e amici senza alcuna discriminazione etnica, culturale o religiosa; Giulia Piermartiri e Edoardo Delille per l’ONG WeWorld con Africa Blues, per raccontare come anno dopo anno la crisi climatica sta colpendo duro in Africa, ne sta cambiando le prospettive, sta minando la sua uscita dalla povertà, ne sta aggravando la fame e l’insicurezza, sta modificando la psicologia e la percezione del mondo dei suoi abitanti;  Brian Hodges per African Women Rising con il progetto Breaking the Cycle of Extreme Poverty: Resilience and Strength in Adversity, sulla ricerca di offrire alle donne e alle ragazze colpite dalla guerra gli strumenti per poter uscire da una condizione di povertà estrema; infine il progetto PizzAut del fotografo Leonello Bertolucci, che racconta di una pizzeria rivoluzionaria fondata sull’inclusione, dove pizzaioli e camerieri sono giovani con autismo.

Tocca poi a Le vite degli altri, spazio tematico di Palazzo Modignani che conterrà quattro bellissimi focus fotografici che vogliono indagare la stretta relazione che si crea tra le persone e il luogo in cui vivono, le tradizioni che vengono portate avanti ma anche i cambiamenti che influenzano le società.

Musuk Nolte ci accompagna, attraverso la documentazione dei processi di restituzione dei resti delle vittime alle famiglie, nella ricostruzione di una testimonianza che arricchisca la memoria collettiva per onorare le vittime del conflitto armato in Perù (1980-2000) e le loro famiglie; l’americana Terra Fondriest racconta La vita nell’altopiano dell’Ozark, dove le giornate scorrono ad un ritmo lento, dettato dal cambio delle stagioni. Le correnti invernali portano una nevicata improvvisa mentre il fuoco riscalda le case e la carne di cervo cuoce sul fornello con le patate coltivate nell’orto. Questa documentazione a lungo termine intreccia la storia della famiglia di Terra con quella delle persone della comunità in cui vive. Andrea Agostini esplora il fragile equilibrio tra uomo, acqua e spiritualità in una delle aree del mondo più colpite dagli effetti catastrofici del cambiamento climatico: il Mozambico; infine Eszter Halasi, che descrive le vite di coloro che vivono sulla strada nel Regno Unito e che mantengono uno stile di vita tradizionale e nomade, nonostante le continue vessazioni del governo che li vorrebbe stanziali e rispettosi delle normative vigenti.

Infine, Elegia Lodigiana di Gabriele Cecconi che sarà allestita nella sede della PrefetturaQuesto progetto, che viene riproposto in chiave outdoor, è stato finanziato dal bando Strategia Fotografia 2022 promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, in collaborazione con la Provincia di Lodi, racconta il territorio lodigiano e la sua evoluzione in relazione alla crisi idrica che nel 2022 ha investito il nord-Italia, con conseguenze drammatiche sul tessuto economico-sociale dell’area. Generazione dopo generazione, l’acqua ha rappresentato una risorsa che ha consentito il sostentamento e lo sviluppo di un’area economica tra le più produttive e fertili d’Europa. Tutto questo ora è in pericolo e il rischio più grande è la perdita della civiltà contadina.

Contemporaneamente al Festival si svolgerà FFE – OFF, un circuito di mostre fotografiche, esposte in negozi, bar, ristoranti, gallerie, circoli culturali e aree pubbliche della città. Lo scopo di FFE – OFF è quello di valorizzare e diffondere le opere di chiunque voglia proporre le proprie realizzazioni. Per questo motivo non ci sono vincoli tematici o di genere.

In questa edizione il Festival ospiterà una tappa della 21° edizione del Premio Portfolio Italia della Fiaf organizzata in collaborazione con il Gruppo Fotografico Progetto Immagine. Le letture si terranno presso la Biblioteca Laudense, Sabato 5 e Domenica 6 Ottobre e sono aperte a tutti i fotografi, con tema libero e nessuna limitazione sul numero di immagini. I migliori portfolio saranno premiati il 6 ottobre. I vincitori vedranno i loro lavori pubblicati su riviste fotografiche e avranno accesso gratuito al circuito OFF del prossimo Festival della Fotografia Etica.

Il team educational del Festival proporrà le consuete visite guidate per le scolaresche su prenotazione dal lunedì al venerdì per studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, accademie e scuole di fotografia. Nelle domeniche di ottobre il team educational offrirà inoltre la possibilità di frequentare i Kids Labs, laboratori fotografici per bambini e ragazzi dai 5 agli 11 anni per avvicinarsi alla fotografia e scoprire il mondo attraverso le immagini.

Eventi e cultura Notizie