Con 69.000 presenze nei cinque giorni della manifestazione, il festival letterario più longevo d’Italia conferma la sua capacità di offrire un programma di qualità, trasversale e sperimentale, che attraverso le voci di oltre 300 autrici e autori internazionali affronta temi universali e di stringente attualità, coinvolge sempre di più il pubblico, propone produzioni innovative e ha uno sguardo sempre più attento ai giovani.
Dopo cinque giorni e oltre 320 tra incontri, spettacoli, concerti e percorsi animati, si conclude oggi la ventottesima edizione di Festivaletteratura che, con la sua rara capacità di creare comunità, ha invaso non solo le strade e le piazze del centro storico di Mantova, ma i quartieri più periferici di Valletta e Lunetta, spingendosi anche oltre i confini cittadini, raggiungendo Ostiglia, Castiglione delle Stiviere, Gonzaga e Canneto sull’Oglio.
Rispondendo come sempre alla poliedricità degli interessi del pubblico, e continuando a percorrere la via della qualità, l’edizione 2024 conferma la sua vocazione sperimentale: da sempre luogo fisico di incontro tra autori e lettori, negli ultimi anni Festivaletteratura ha raddoppiato gli sforzi per sperimentare nuove forme di interazione e partecipazione del pubblico, diventando un laboratorio di ricerca e di produzione culturale, per far sì che le parole restino e continuino a raccontare.
Come ha detto Erri de Luca in un’intervista a margine del suo incontro in programma “Mantova ha inaugurato questa bella offerta di incontri che poi sono dilagati in tutto il Paese; le persone hanno bisogno di sentire delle parole di un peso specifico diverso da quelle che circolano normalmente e Mantova è stata la capostipite nell’offrire alle persone questo splendido regalo.”
Molti sono gli esempi di quanto il Festival si impegni costantemente nella produzione di proposte originali, non limitandosi alla compilazione di un programma fatto di nomi, ma offrendo contenuti, formated esperienze autentiche nate dal confronto con gli autori.
Basti pensare allo spazio permanente allestito per festeggiare i primi cinquant’anni di Dungeons and Dragons, il più popolare e influente role gamedi sempre, in cui il pubblico ha potuto giocare ad avventure scritte appositamente da alcuni autori del Festival; Valletta va Letta, l’atélier editoriale aperto al pubblico allestito negli spazi della scuola primaria di Valletta Valsecchi, dove alcuni tra i più importanti fumettisti italiani hanno tradotto in disegni le storie delle persone che abitano nella zona, creando un romanzo collettivo di quartiere; il progetto di qua/di là grazie al quale i bambini hanno disegnato mappe con nuovi percorsi per leggere, scoprire e vivere, attraverso i loro occhi, il quartiere di Lunetta.
Un’edizione che ha registrato un’entusiastica partecipazione del pubblico più giovane. Accanto ai suoi 550 volontari e all’impegno in progetti formativi, infatti, il Festival ha proposto iniziative mirate al coinvolgimento dei più giovani, riuscendo a rinnovare costantemente le sue proposte senza mai tradire la propria identità.
Ne sono un esempio i dj set di Volume! in Piazza Leon Battista Alberti, che hanno visto esibirsi, tra gli altri, Fabio “Kenobit” Bortolotti, musicista, esperto di videogame e virtuoso del Game Boy, in un concerto di musica elettronica rigorosamente a 8bit, e il musicista Auroro Borealo che, dopo avere passato in rassegna il suo catalogo di “libri brutti”, ha chiuso la serata con un dj set che ha infiammato la piazza.
Un’edizione raccontata anche sui social grazie alla presenza a Mantova di alcuni tra i più influenti creator attivi nella divulgazione letteraria ed editoriale. Il diario appassionato delle giornate del Festival e dei suoi protagonisti sui Social ha raggiunto oltre un milione e mezzo di visualizzazioni tra le diverse piattaforme, sottolineando anche l’importanza dell’attività digitale della manifestazione.
A fronte di un programma con oltre 320 eventi e 300 autori e autrici italiani e internazionali, nonostante le difficoltà dettate dal meteo e dallo sciopero dei trasporti, la partecipazione al Festival è andata ben oltre le aspettative, registrando 48.000 presenze negli eventi a pagamento e 21.000 agli incontri a ingresso libero, un dato che conferma la costante e progressiva crescita di una manifestazione longeva e vitale.
Oltre ai sold out dei grandi eventi con autori internazionali, meritano attenzione i mini sold out di nuovi format, come le prime lezioni di lingua, le lezioni orizzontali e le collane, che hanno offerto modalità di partecipazione diverse, mirate a coinvolgere attivamente il pubblico in un dialogo stimolante e costruttivo con gli autori. Un successo che evidenzia la capacità del Festival di scoprire e sostenere talenti emergenti non ancora riconosciuti e piccoli editori, su cui da sempre investe e scommette.
I video degli eventi trasmessi in streaming – quelli di piazza Castello con grandi protagonisti della letteratura italiana e internazionale, gli appuntamenti in Piazza Leon Battista Alberti, le lavagne sulla scalinata della chiesa di Sant’Andrea, la serie degli accenti dalla Tenda Sordello, con pillole letterarie e microlezioni nel formato tascabile della mezz’ora – resteranno disponibili on demand sul canale YouTube di Festivaletteratura.
Anche quest’anno Festivaletteratura ha chiesto a un autore presente a Mantova un commento a caldo sulla ventottesima edizione: è la giovane scrittrice italiana di origini nigeriane Sabrina Efionayi a offrirci la sua speciale visione, in attesa della prossima edizione dal 3 al 7 settembre 2025.