Come far rivivere un antico borgo medievale? Come contrastare lo spopolamento e offrire nuove opportunità per gli abitanti? Per rispondere a queste esigenze nasce il progetto Latera The Art Farm che ha come obiettivo la rigenerazione dell’antico borgo medievale di Latera attraverso l’arte contemporanea, con un lavoro pluriennale che mette in contatto la popolazione locale con artisti provenienti da tutto il mondo. Street art, installazioni, sculture e altri progetti culturali site specific costituiranno il volano intorno a cui far rinascere il borgo, offrendo un’occasione di rileggere la storia del territorio con gli occhi dell’oggi. Un progetto ampio e articolato che inciderà sul futuro del borgo creando un percorso espositivo a cielo aperto.
Il progetto prende il via in questi giorni, con i murales realizzati da tre street artist internazionali: Elisa Capdevila, muralista di Barcellona molto apprezzata in Europa per il suo stile pittorico; Emeid, al secolo Andrea Ranieri, nato in Germania e trasferitosi in Italia da ragazzo, è considerato uno degli artisti più talentuosi della sua generazione; Loste, artista siciliano di nascita e internazionale per vocazione.
Gli artisti sono stati protagonisti nelle scorse settimane di breve residenza a Latera, che ha permesso loro di conoscere la cittadina e immergersi nelle sue radici storiche attraverso incontri con gli abitanti, visite nelle case e nelle botteghe artigiane. Da qui è nata l’idea creativa delle tre opere che in questi giorni prende vita sui muri della cittadina laziale. Gli artisti sono al lavoro en plein air fino a venerdì 27 settembre, giorno in cui le opere saranno completate.
A seguire sarà la volta degli scultori (Chiara Gambirasio, Daniele Di Girolamo, Francesco Vullo, Nicola Ghirardelli, Carla Cascades) che hanno già svolto la residenza e stanno lavorando ai progetti.
Latera the Art Farm si completa con una call internazionale (aperta fino al 4 ottobre, premio di 10.000 Euro, residenza di 30 giorni, bando al sito )www.lateratheartfarm.it per realizzare un’opera da inserire nel percorso espositivo di Latera in corso di realizzazione.
Tutto il progetto Latera The Art Farm sarà raccontato attraverso un docufilm dedicato.
Al lavoro culturale si affianca quello sulla ricettività, con la creazione di un albergo diffuso.
“Da questo progetto ci aspettiamo una rinascita del nostro borgo – sottolinea Francesco Di Biagi, sindaco di Latera – Vogliamo contrastare lo spopolamento e nello stesso tempo offrire opportunità e nuovi servizi alla popolazione. Credo che questa scommessa ci vedrà vincitori ma potremo dirlo con certezza solo con il tempo. Dobbiamo crederci ed essere fiduciosi”.
Latera the art farm è promosso dal Comune di Latera e dall’Associazione Saint Francis’ Ways (vincitori del bando “Bando Borghi Linea B – “Finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU – Fondi PNRR, MISSIONE 1 – COMPONENTE 3 – INVESTIMENTO 2.1.”).
Info: //www.lateratheartfarm.it
Latera è un comune del Lazio, in provincia di Viterbo al confine con la Toscana nel cuore deilla Tuscia a due passi dal lago di Bolzena. Le traccie delle sue origini risalgono alla preistoria, in epoca etrusca, il paese divenne un importante centro di attività, come dimostrano i numerosi ritrovamenti che ancora oggi testimoniano la sua ricca storia.
Durante l’invasione longobarda, il territorio di Latera fu conteso a lungo e il castello attuale sorge sulle rovine di un’antica fortificazione longobarda. In epoca medievale, Latera divenne una Rocca Aldobrandesca e successivamente un possedimento di Orvieto.
Dopo molte invasioni e scorribande, Latera diventò un possedimento della Santa Sede e fu concesso il vicariato a Ranuccio Farnese. Questo evento segnò l’inizio di una nuova era per il paese, che divenne assieme a Farnese un ducato indipendente.
La famiglia Farnese continuò a governare su Latera per secoli, fino al 1668 quando morì l’ultimo della dinastia. Dopo l’epoca Farnese, Latera tornò a far parte dei possedimenti della Chiesa e successivamente sotto il governo di Orvieto.
Latera fu testimone della campagna garibaldina per la liberazione di Roma nel 1867 e con l’Unità d’Italia, nel 1870, divenne un comune indipendente. Anche se la storia successiva non è ben documentata, si sa che il paese fu teatro di scorribande di briganti come Damiano Menichetti e Fortunato Ansuini.