Il Museo delle Civiltà di Roma sarà il contenitore delle collezioni storiche artistiche di culture orientali

Il Museo delle Civiltà di Roma sarà il contenitore delle collezioni storiche artistiche di culture orientali

Museo delle Civiltà ph. Giorgio Benni

Il Grande Progetto Beni Culturali del Museo delle Civiltà sta permettendo l’unione delle collezioni storico-artistiche dell’ex MNAO-Museo Nazionale d’Arte Orientale “Giuseppe Tucci” – istituito nel 1957 presso Palazzo Brancaccio in via Merulana a Roma su impulso dello storico delle religioni Giuseppe Tucci – e delle collezioni etnografiche di provenienza asiatica dell’ex Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, fondato nel 1875 presso il Collegio Romano, già sede dell’ordine dei Gesuiti, dall’archeologo Luigi Pigorini.

Il nucleo fondante delle collezioni storico-artistiche dell’ex MNAO-Museo Nazionale d’Arte Orientale è rappresentato dalle opere provenienti dagli scavi condotti a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta del XX secolo in Pakistan, Afghanistan e Iran dalle missioni archeologiche dell’ISMEO-Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente,co-fondato nel 1933 da Tucci e Giovanni Gentile. Le opere, che giunsero in Italia a seguito di accordi specifici con i paesi di origine e provenienza, vennero depositate a partire dal 1957 presso l’appositamente istituito Museo Nazionale d’Arte Orientale, le cui collezioni – in seguito incrementate grazie a acquisti, donazioni e scambi – sono confluite nel 2016 in quelle del Museo delle Civiltà, che ne sta curando appunto la riapertura complessiva e progressiva.

Le collezioni etnografiche di provenienza asiatica dell’ex Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini” furono invece trasferite presso il Palazzo delle Scienze (una delle due sedi in cui opera il Museo delle Civiltà) tra la fine degli anni Sessanta e la metà degli anni Settanta del XX secolo, ma, da allora, non sono mai più state esposte al pubblico, rimanendo chiuse nei depositi per decenni.

La volontà di restituire queste collezioni alla comunità e alla fruizione pubblica – nell’anno in cui ricorrono gli anniversari dei 130 anni dalla nascita e 40 anni dalla morte di Giuseppe Tucci – è stata affiancata da un’aggiornata sensibilità nei confronti dell’inclusività e dell’accessibilità fisica, cognitiva e multisensoriale,intese come una prospettiva da cui partire e a cui tendere, che sta quindi orientando le scelte connesse agli allestimenti così come quelle che animeranno gli strumenti per fruire di questo straordinario patrimonio culturale e per condividere le sue articolate storie e provenienze. Questo ulteriore capitolo di aggiornamento del Museo delle Civiltà è infatti sostanziato dalla riflessione sistemica sulle identità e le funzioni che come museo antropologico contemporaneo può assumere, tanto rispetto alla responsabilità nei confronti del passato che custodisce quanto alle urgenze del presente in cui il museo opera.

L’unione di questi fondi collezionistici e documentari è attualmente in corso e si concluderà nel 2026, portando alla costituzione del più grande museo italiano dedicato alle arti e culture asiatiche e dando così la possibilità ai differenziati pubblici del Museo delle Civiltà di fare esperienza di migliaia di capolavori artistici e oggetti di uso quotidiano e, insieme, di ricostruire e riconnettere le molteplici storie che essi ci raccontano. Questo progetto prevede la realizzazione di complesse opere di adeguamento delle unità immobiliari che ospiteranno le collezioni, i cui lavori edili, impiantistici e di allestimento sono stati finanziati dal piano strategico del Ministero della Cultura denominato Grandi Progetti Beni Culturali. La progettazione è stata affidata, su gara europea, all’RTP (Raggruppamento Temporaneo di Professionisti) formato da ISOLARCHITETTI, MILAN INGEGNERIA, PRISMA ENGINEERING, NADIA FRULLO, BRH+, AURORA MECCANICA. È stata inoltre espletata da Invitalia la gara per l’affidamento dei lavori relativi all’intervento di riorganizzazione, allestimento e valorizzazione del Museo delle Civiltà (Roma – Eur) che ha visto l’appalto aggiudicato all’operatore economico VINCENZO MODUGNO SRL. L’avvio dei lavori è previsto appunto nel 2024 e la conclusione entro il 2026.

In un invito a condividere fin dall’inizio questo processo in corso, sarà esposta nel progetto EUR_Asia anche una selezione delle collezioni asiatiche del Museo Nazionale d’Arte Orientale “Giuseppe Tucci” e del Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, insieme agli elaborati progettuali della futura musealizzazione complessiva delle Collezioni di Arti e Culture Asiatiche del Museo delle Civiltà. La razionalizzazione e l’aggiornamento di funzioni e sezioni espositive del Museo delle Civiltà è anche lo strumento per definire nuove attività di studio e di ricerca e per condividere narrazioni compartecipate sulla storia stessa di queste collezioni, proiettandole verso il futuro, oltre il concetto oppositivo di Oriente e Occidente,per proporre, invece, la prospettiva di nuove relazioni e rispondere alle nuove necessità. Un confronto che propone esperienze trasversali, accessibili anche a un pubblico più ampio e differenziato, e favorisce organicamente riflessioni in grado di restituire un’esperienza del patrimonio culturale basata sull’incisività e sull’attivazione di metodologie condivise.

Il cantiere definito da questo progetto pluriennale al Museo delle Civiltà è dunque non solo allestitivo, ma anche e soprattutto storico, istituzionale e metodologico, finalizzato alla progressiva riapertura di tutte le sezioni del museo e delle sue collezioni, messe in dialogo fra loro, nel rispetto delle loro diversità, e al contempo aprendole ai nuovi e trasversali scenari della società contemporanea.

Andrea Viliani, Direttore Museo delle Civiltà

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