“Napoli 2500: un racconto di arte, storia e spiritualità” la città celebra un traguardo millenario tra tradizione e contemporaneo

“Napoli 2500: un racconto di arte, storia e spiritualità” la città celebra un traguardo millenario tra tradizione e contemporaneo

spaccanapoli

il 21 dicembre 2025 spegnerà 2500 candeline. Nata come “Neapolis,” o “città nuova,” nel 475 a.C. per opera degli antichi greci, la città è stata fin dall’inizio un importante porto del Mediterraneo e crocevia di culture e commerci con Romani, Bizantini, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi e Borboni, ciascuno dei quali ha lasciato un’impronta indelebile sul suo patrimonio culturale e architettonico. Oggi Napoli è però molto più che storia: è una città in continua evoluzione che attrae viaggiatori grazie a progetti di rigenerazione urbana e a un crescente interesse per l’arte contemporanea. Le sue stazioni della metropolitana, autentici capolavori di design artistico, si affiancano ai simboli storici come il Vesuvio, il Golfo e il centro storico UNESCO, trasformando la città in un museo a cielo aperto. Anche la scena gastronomica è in fermento. Accanto ai sapori iconici della pizza, per esempio, emergono grandi nomi della ristorazione internazionale e poi giovani chef e locali innovativi che rivisitano i piatti tradizionali. A completare l’offerta c’è poi un tessuto culturale vibrante con musei, teatri e festival dedicati all’arte, alla musica e al cinema, e installazioni temporanee di grande impatto, rendendo ogni visita un’esperienza immersiva.

Chiostro Santa Chiara

Ma entriamo nel vivo. Con la crescente moda del “set-jetting” – un fenomeno che spinge i viaggiatori a visitare i luoghi in cui sono stati girati i loro film e serie TV preferiti – Napoli è diventata una meta irresistibile per chi cerca di immergersi nella magia del grande schermo. La città partenopea, con il suo fascino enigmatico e i suoi panorami spettacolari, è stata lo sfondo per innumerevoli produzioni cinematografiche, che hanno saputo cogliere la sua essenza poliedrica. L’ultima opera di Paolo SorrentinoParthenope, celebra Napoli in una narrazione visiva potente e intima. Villa Lauro e Palazzo Donn’Anna a Posillipo, con le loro terrazze a picco sul mare, diventano luoghi di contemplazione e bellezza. La storica Spaccanapoli, con il suo dedalo di vicoli e la sua energia vibrante, incarna l’anima più autentica della città, ancora di più sotto Natale. E poi c’è il Teatro San Carlo, uno dei teatri più antichi e prestigiosi al mondo, dove l’arte lirica ha trovato una delle sue dimore più illustri. Ogni inquadratura di Partenope sembra sussurrare al pubblico storie di vita, passione e contraddizioni, raccontando Napoli come una città che vive nel presente ma non dimentica il suo passato.

Vicoli

Oltre a Sorrentino, Napoli è la culla di grandi storie, una su tutte: L’Amica Geniale, tratta dai romanzi di Elena Ferrante, che ha ora trasformato il quartiere Luzzatti in un simbolo di nostalgia e di appartenenza, un luogo dove i fan possono passeggiare tra i murales che celebrano i protagonisti Lila e Lenù. Questo viaggio tra le radici di Napoli prosegue attraversando Piazza Garibaldi, snodo pulsante della città, e Port’Alba, storica via dei librai, dove le bancarelle di libri antichi ricordano la tradizione culturale della città. Le affascinanti Piazza dei Martiri e Via Caracciolo, con la vista mozzafiato sul mare, sono tappe imperdibili per scoprire una Napoli inedita, sospesa tra memoria e modernità.

Villino Elena e Maria Vomero (Bernich)

Napoli, però, è anche una città di innovazione artistica e architettonica, come dimostra l’incredibile progetto della Linea 6 della metropolitana. Ogni stazione è una vera e propria opera d’arte contemporanea, dove le sculture e le installazioni trasformano gli spazi urbani in musei sotterranei. Il viaggio lungo questa linea diventa così un’esperienza immersiva: le pareti colorate e le opere d’arte si fondono con il movimento dei passeggeri, creando un ritmo che scandisce la vita della città. Tra le nuove stazioni spicca quella di Chiaia progettata dall’architetto napoletano Uberto Siola arricchita dall’intervento artistico del regista Peter Greenaway. L’installazione offre ai passeggeri un’esperienza visiva unica, rappresentando un viaggio mitologico dalle profondità della terra fino all’Olimpo. E ancora quella di Arco Mirelli progettata dal tedesco Hans Kollhoff. La struttura si distingue per due padiglioni in vetro che richiamano l’architettura originaria dei giardini della Villa Comunale. All’interno, l’artista Rebecca Horn ha realizzato un’installazione composta da coni di rame, accompagnata da un sottofondo musicale di Hayden Chisholm, creando un’atmosfera suggestiva per i viaggiatori.

In campo culturale invece tra le novità il Museo della Collezione Bonelli rappresenta un tributo all’eccellenza enogastronomica italiana. Situato in un edificio che già di per sé racconta la storia della città, il museo ospita una collezione unica di manufatti, strumenti e racconti legati alla tradizione culinaria italiana. Qui, i visitatori possono esplorare le origini dei piatti iconici di Napoli, come la pizza e il ragù, e scoprire il ruolo della cucina nella storia e nell’identità culturale della città.

E tra le mostre da non perdere quella su “Sir William e Lady Hamilton” presso le Gallerie d’Italia. Questa esposizione trasporta i visitatori nel XVIII secolo, quando Napoli era una delle tappe principali del Grand Tour e attraeva visitatori illustri da tutta Europa. La figura di Lady Hamilton, celebre per la sua bellezza e il suo spirito ribelle, e il marito Sir William, ambasciatore britannico e grande amante dell’arte e dell’archeologia, incarnano il fascino che Napoli esercitava sui viaggiatori stranieri dell’epoca. La mostra è un’opportunità unica per scoprire un’epoca di scambi culturali e di esplorazioni intellettuali, attraverso ritratti, lettere e manufatti che raccontano l’intreccio tra Napoli e il mondo.

Tra i musei più curiosi da visitare ce ne è poi uno dedicato a Maradona. Nel cuore dei Quartieri Spagnoli è in esposizione una vasta collezione di cimeli appartenuti al mito contemporaneo durante i suoi sette anni con la maglia azzurra.  La collezione è stata curata dalla famiglia Vignati, che ha avuto un legame profondo con il campione argentino. Saverio Silvio Vignati, all’epoca custode dello stadio San Paolo, e sua moglie Lucia, scelta da Maradona come cuoca e governante, hanno raccolto nel tempo numerosi oggetti donati dal Pibe de Oro. Il museo offre ai visitatori un’esperienza immersiva nella storia del calcio partenopeo, permettendo di rivivere le imprese e le emozioni legate a Maradona.

Notizia poi di questi giorni è la candidatura al Compasso d’Oro del Museo Caruso.                 
Inaugurato lo scorso anno presso la Sala Dorica del Palazzo Reale di Napoli, il polo museale è stato selezionato per l’ADI Design Index 2024, un riconoscimento che premia i migliori progetti di design italiani e rappresenta una candidatura ufficiale al Compasso d’Oro, il più importante premio italiano sul design. Un gran traguardo frutto di un lavoro di squadra che ha visto la curatrice Laura Valente ideare un allestimento unico dedicato al grande tenore Enrico Caruso, con la progettazione di NEO (Narrative Environments Operas). Il Museo Caruso offre molto più di una semplice esposizione di cimeli: è una vera e propria esperienza immersiva, che combina animazioni 3D, piattaforme multimediali, installazioni musicali e cinematografiche, creando una “stanza delle meraviglie” capace di affascinare un pubblico vasto e variegato, dagli appassionati di musica ai visitatori internazionali.

E per finire. Tra le iniziative in programma, fino al 30 dicembre, ecco la terza edizione di “Vedi Napoli Sacra e Misteriosa e poi torni”, promosso dall’Assessorato al Turismo e alle Attività Produttive del Comune.  Diviso in tre sezioni tematiche – “I misteri di Napoli”, “Napoli musica sacra festival” e “Verso un Natale d’emozioni” – si compone di 12 spettacoli, 11 concerti, 7 incontri culturali e 36 itinerari guidati. Durante queste visite, i partecipanti esploreranno luoghi storici e spirituali come il Duomo di Napoli, il Monastero di Santa Chiara, la Chiesa di San Domenico Maggiore, e il Cimitero delle Fontanelle, oltre a chiese e conventi spesso non accessibili al pubblico. Organizzata dalla Fondazione Il Canto di Virgilio, l’iniziativa mette a disposizione infopoint mobili e tutor per facilitare la partecipazione e l’esperienza dei visitatori. La rassegna intende valorizzare il lato spirituale e misterioso di Napoli, portando l’attenzione su tradizioni, miti e leggende locali, e promuovendo una visione autentica del Natale, lontana dall’aspetto commerciale.

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