La felicità degli ospiti? Non può essere rinchiusa in un pacchetto e venduta. Comincia, piuttosto, da quella degli operatori turistici stessi, tangibile, visibile e desiderabile, in quanto le persone imparano anche per imitazione. Paola Rizzitelli, wellness economy strategist ed esperta di turismo evolutivo, ha lanciato questa provocazione mercoledì scorso – 13 novembre – al Palacongressi di Rimini, nella mattina di apertura del “Vivere di Turismo Festival. Pionieri di Felicità” con uno speech motivazionale dal titolo “Il Marketing del Benessere: come contribuire alla felicità di chi viaggia e di chi accoglie”.
L’obiettivo è stato proporre un nuovo approccio al turismo e all’ospitalità, capace di generare esperienze profonde e multidimensionali di benessere per sviluppare la creatività, migliorare le relazioni e rafforzare il legame con l’ambiente e la spiritualità. Esperienze che possano diventare una filosofia di vita, favorendo la consapevolezza e la costruzione della propria felicità quotidiana, e indicare la strategia per evolvere in un’accoglienza consapevole, responsabile e sostenibile. Ciò che è emerso dalla platea è che proprio questo è ciò che sempre più le persone cercano nei loro viaggi: esperienze “significative, autentiche e appaganti”.
Pionieri di Felicità
“Se volete essere pionieri di felicità – ha incalzato Paola Rizzitelli in apertura, rivolgendosi agli operatori turistici presenti – proprio come i pionieri, avete il compito di esplorare per primi la via della felicità, aprirla e realizzarla, creando condizioni che permettano di realizzare accoglienze, ambienti e destinazioni felici, per offrire agli ospiti dei modelli da cui lasciarsi ispirare. La felicità dell’ospite viene influenzata in modo importante dall’ambiente e dagli input che riceve dalle persone, soprattutto quelle che abitano e lavorano nella destinazione turistica”.
“Abbiamo spesso confuso la felicità con il piacere, legato a fattori esterni, secondo un approccio edonico – ha continuato Rizzitelli -. La vera felicità, invece, si basa su un approccio eudaimonico, centrato sulla realizzazione di sé e su un benessere duraturo. Quello che oggi le persone cercano è qualcosa di profondo e significativo, per una vita più autentica, significativa e appagante: questo è il desiderio che dobbiamo aiutarle a realizzare. Per farlo, è necessario riformulare il concetto di wellness, inteso come ricerca proattiva di stili di vita che promuovano una salute olistica e multidimensionale”.
Il marketing del benessere
Lo speech di Rizzitelli ha esplorato nuove visioni nel settore dell’ospitalità, dove l’incontro tra ospite e struttura diventa un catalizzatore di cambiamento profondo e duraturo, attraverso il cosiddetto marketing del benessere, da lei ideato. Un marketing che intercetta i desideri e i bisogni di miglioramento della vita, stimolando scelte di acquisto basate sui vantaggi, non sui bisogni e sulla mancanza. Diverso dal marketing tradizionale, questo approccio etico, consapevole e relazionale, punta a soddisfare desideri autentici, promuovendo la creazione e lo scambio di prodotti e servizi che generano profitto e sinergie virtuose con fornitori e clienti. Il desiderio (dal latino sidus, sideris, che significa stella o costellazione), inteso come una spinta verso ciò che ci guida e ci rende felici, è centrale in questo processo.
Grande curiosità ha destato infatti “Il marketing del benessere, il cambiamento necessario per una nuova economia”, libro pubblicato da Rizzitelli nel 2020, il cui fulcro è il cambio di paradigma, che si basa sullo stimolo di desideri, risponde a esigenze di cambiamento e che diffonde cultura e consapevolezza sul benessere.
Il benessere multidimensionale
Per portare questa felicità nell’esperienza turistica, il concetto di wellness va ampliato oltre le spa e i centri benessere. Il nuovo paradigma del wellness è dinamico e proattivo e indica la costruzione di comportamenti e stili di vita che ci conducono a una salute olistica, allo star bene, attraverso cinque dimensioni: fisica (movimento, nutrizione, riposo), relazionale (interazioni sociali e contesto ambientale), ambientale (connessione con la natura e sicurezza), mentale (stimoli intellettuali e creativi e relax) e spirituale (conoscenza di sé). Questo approccio, che Rizzitelli chiama F.R.A.M.S., guida le persone verso la migliore versione di sé e una felicità più duratura.
Un concetto di felicità per cui Rizzitelli si ispira anche ai sei principi di Action for Happiness, un movimento di persone che dal 2010 agiscono insieme per creare un mondo più felice e più gentile: gratitudine, cura di sé, relazioni, resilienza, gentilezza e dare un significato alla vita, fondamentali per promuovere esperienze turistiche che lascino un impatto positivo.
“Durante le esperienze e gli stimoli che si possono strutturare intorno alle cinque dimensioni – ha aggiunto Rizzitelli – il cervello rilascia un composto di neurotrasmettitori e ormoni (dopamina, serotonina, ossitocina, endorfine, adrenalina) che se in equilibrio, ci fanno stare bene”. Spingendosi così, nello speech, dalla filosofia alla chimica.
Il Vivere di Turismo Festival
La seconda edizione del “Vivere di Turismo Festival”, evento nazionale dedicato al turismo extralberghiero, un modello economico sostenibile che sta ridefinendo il modo di viaggiare e le destinazioni, nelle sue due giornate (13 e 14 novembre), ha saputo declinare il concetto di felicità nelle diverse e numerose materie necessarie a un’ospitalità di alto livello.
Ha lanciato, oltre a input di felicità, anche idee e riflessioni in tema di turismo inclusivo (in Italia ancora carente), sostenibilità, gestione del “dog friendly”, peculiarità uniche dei borghi e concetto di “cittadini temporanei di un luogo”, con un messaggio chiaro: siamo tutti protagonisti delle nostre vite, scelte e felicità. Si è trattato di un festival anche motivazionale, con una serie di speech volti a stimolare un nuovo approccio alla stessa felicità, per fare bene e meglio, superando i propri limiti nel suo nome.
Info: : https://www.paolarizzitelli.it/