Da oggi, fino al 6 dicembre, dialogo tra due Paesi nel nome della musica, dell’arte, della ricerca interdisciplinare, dello scambio di allievi e docenti. Concerti e incontri nei Conservatori di Pechino e Shangai e all’Istituto Italiano di Cultura di Pechino, con strumenti di alta liuteria italiana, e la sottoscrizione di accordi di collaborazione internazionale
Il Conservatorio è impegnato in un’importante missione culturale in Cina, dopo una serie di incontri istituzionali con il Consolato cinese a Firenze e con la China Public Diplomacy Association. Comincia, infatti, oggi, e si conclude il 6 dicembre 2024, il viaggio organizzato al seguito del progetto di collaborazione e scambio ideato dal prof. Giorgio Albiani nell’ambito dei percorsi di internazionalizzazione dell’Istituto musicale di alta formazione toscano, che mirano a rafforzare il dialogo culturale tra l’Italia e varie nazioni del mondo attraverso la musica, l’arte, la ricerca interdisciplinare e lo scambio di allievi e docenti.
La delegazione del “Cherubini” nel Paese della Grande Muraglia con il suo direttore Giovanni Pucciarmati, il prof. Giorgio Albiani delegato all’internazionalizzazione, la dott.ssa Anna Maria Emanuele assistente all’ufficio internazionalizzazione, vede anche la diretta partecipazione di musicisti di spicco, docenti del “Cherubini”: il pianista Giampaolo Nuti; il violoncellista Lucio Labella Danzi, che si esibirà con un violoncello del maestro liutaio cremonese Stefano Trabucchi (da tempo tra i protagonisti delle grandi Fiere musicali cinesi, e con una nutrita clientela di concertisti che suonano con i suoi strumenti ad arco); lo stesso Giorgio Albiani, in concerto con una superba chitarra del liutaio lecchese Mirko Migliorini: entrambi opere di grande livello, simboli della celebrata maestria artigianale italiana, a rappresentanza di un ponte tra tradizione e innovazione, valori condivisi e divulgati nel dialogo tra le due culture.
Diplomazia culturale e sinergie interdisciplinari
Il Conservatorio “Cherubini” non si limita nella propria attività didattica e formativa alla sola dimensione musicale, ma esplora consapevolmente e decisamente vari campi di collaborazione interdisciplinare anche grazie alla sinergia con importanti Istituzioni fiorentine. Questo approccio integrato arricchisce così il programma delle missioni e allarga gli orizzonti, ponendo le basi per più solide e larghe intese in futuri scambi culturali e progetti condivisi, rafforzando le interconnessioni e affacciandosi a un panorama vasto il cui tessuto brulica di nuovi attori con interessi diversi e molteplici.
Un momento di particolare rilievo del viaggio cinese sarà la prevista firma di accordi istituzionali volti agli scambi formativi e alla definizione di eventi comuni, in particolare:
Tra gli appuntamenti:
La musica come diplomazia culturale
“Questa missione – spiegano l’on. Rosa Maria Di Giorgi e il prof. Giovanni Pucciarmati, presidente e direttore del ‘Cherubini’ – è un esempio di diplomazia culturale che vuole andare oltre gli stessi confini geografici, unendo di fatto Firenze e la Cina in un dialogo concreto e fattivo su musica, tradizioni e specificità culturali poste a diretto confronto, e per così dire, proiettate nel futuro. Attraverso esibizioni e scambi musicali, il Conservatorio consolida ulteriormente il suo impegno e il suo ruolo di promotore della cultura italiana nel mondo, rafforzando legami tra popoli e istituzioni con un progetto che evidenzia come e quanto il linguaggio universale dei suoni possa essere capace di creare ponti di comprensione e collaborazione tra culture diverse, oltre che occasioni di incontro e di sbocco professionale, valorizzando eccellenze artistiche e artigianali in un contesto internazionale”.
Il Conservatorio “Cherubini” esprime profonda gratitudine al Consolato cinese e alla Console Generale Sig.ra YIN Qi, all’Istituto Confucio di Firenze, alle Istituzioni cinesi, all’Istituto Italiano di Cultura a Pechino per il prezioso supporto nell’organizzazione della missione, a dimostrazione del fatto che la cooperazione tra Enti culturali e istituzionali è necessaria per generare progettualità di alto valore internazionale.