“Le Tre Linee D’acqua Le Città Del Futuro” Esposizione: Campo Calabro, Forte Batteria Siacci, 18 settembre – 15 dicembre 2024 Talk: Campo Calabro, Reggio Calabria, Messina, 18 settembre – 15 dicembre 2024 Biennale diffusa: Badolato (CZ), Parigi (Francia), ottobre 2024 – settembre 2026
La connessione tra arte e architettura è un’indispensabile azione di pensiero e progetto, prezioso contributo per rappresentare compiutamente la complessità espressiva contemporanea. È nell’alveo della sensibilità, delle competenze e della cultura dell’artista alimentarsi e sperimentare lo spazio architettonico o urbano, così come per l’architetto condividere le ricerche artistiche dalle quali trarre suggestioni culturali.
Compartimentare le due forme espressive limita il dialogo che si genera dalla loro interazione, arricchimento del rapporto con il territorio e con le persone. La Biennale dello Stretto è un progetto nato dall’Architettura, disciplina fondamentale per lo sviluppo territoriale e urbano, motore di un processo di amplificazione interdisciplinare. In questo senso, la condivisione con gli artisti consente di raccogliere sentimenti, desideri e sensibilità trasversali. La sessione Arte è stata curata da Angela Pellicanò, artista calabrese con esperienza internazionale, che ha indicato il tema “Casa come me” come filo conduttore per coordinare il lavoro dei 22 artisti che espongono le loro opere nelle stanze di Forte Batteria Siacci.
“Casa come me” è il nome dell’abitazione di Curzio Malaparte, costruita nel 1938 sul promontorio di Capo Massullo, nell’isola di Capri. Riporta la rivista di architettura Domus, in un articolo pubblicato nel numero 1055, nel marzo 2021, a firma di Walter Mariotti, che alla domanda rivolta dal generale nazista Rommel, se la casa non fosse stata costruita su progetto del proprietario, Malaparte avesse risposto che no, la villa era già così; però, subito dopo, indicando i faraglioni, Sorrento, Amalfi avesse aggiunto: “Io ho disegnato il paesaggio”. Si legge nell’articolo, “in questa battuta, che potrebbe benissimo essere inventata, Malaparte nasconde e rivela al tempo stesso la vera missione di Casa Malaparte: fare la Gesamtkunstwerk, l’opera d’arte totale che rappresenta un culmine di una vita, un pensiero e un personaggio. Oltre forse che dell’arte, non solo architettonica, del Novecento.”
La curatrice utilizza “Casa come me” sia come metafora dell’atto fisico dell’abitare, sia dell’esperienza profonda e totalizzante che l’abitazione di Malaparte trasferisce, per la posizione dominante sul promontorio. La riflessione di Pellicanò lega il tempo allo spazio, “se il tempo è perpetuo divenire, l’unico modo per fermarlo è renderlo spazio, limite. È renderlo archivio, memoria che conserva le “cose” della nostra vita”. Nelle opere esposte a Forte Batteria Siacci, il tempo e lo spazio non vivono solo una dimensione astratta, ma costituiscono le materie prime dell’arte.
Alla proposta curatoriale hanno aderito 22 artisti:
Giuseppe Bonaccorso Cicatrici del tempo, Bitume, olio e cenere su tela, cm 200×120 Naturaliena, Ciclo di opere di cm 50×35, Grafite, pastello ad olio e pastello su cartoncino
Gianni Brandolino Ipermetropolis Installazione ambiente
Flaminia Celata & Bärbel Praun Landscape Archive (APUA), 2-channel video and sound installation, 22’12’’ © CelataPraun 2023 video, sound and performances: Flaminia Celata & Bärbel Praun, 2020-23, sound composition in collaboration with Luca Baioni, 2023
Luigi Citarrella L’acquaiolo, Installazione scultorea, Dimensioni ambiente
Giacomo Costa Atmosfera 2020, Installazione video 3 canali. Dimensione ambiente
Ninni Donato Noise, Installazione site specific. Dimensione ambiente, 2024
Paolo Giosué Genoese Sembra, Installazione interattiva e di intelligenza artificiale. Dimensione ambiente, 2024
Demetrio Giuffrè Skin, Silicone, Installazione ambiente
Marco Labate, Cinzia Palumbo La nascita di Crono. Le cinque età del genere umano, Installazione ambientale, tecnica mista, 2024
Filippo Malice Diario di viaggio, Installazione ambiente. Dimensioni variabili, 2024 Mare Vostrum – Gocce di civiltà, Installazione Site Specific. Dimensioni variabili, 2024
Giulio Manglaviti 55, Installazione site-specific (dipinto olio su carta, luce, audio) 2023-2024
Larissa Mollace Lacrimarium, Materiali vari. Installazione ambiente, 2024
Giuseppe Negro Altare, Tessuto ricamato, oro e orone. Installazione dimensione ambiente
Maria Teresa Oliva Black on Black, Alluminio, paperclay, argilla nera, lana, stoffa. cm 220 x 125 x 50 2024 Small Islands of Matter, Alluminio, argilla refrattaria, resina. cm 220 x 70 x 67 (alla base), 2024
Associazione “Le Rane” Spinning into the fort (Filando nel forte), a cura di Grazia Bono e Aldo Zucco. Installazione di Teatro di figura. Dimensione ambiente
Gianfranco Scafidi Storia di un alienato (History of an estranged), Performance / installazione ambiente, 2024
TechneLab Corajisima, Installazione Ceramica. Dimensione ambiente
Spazio Galleria Arte Toma
Nausica Barletta, Dieciallasedicesima (2021) Video a tre canali, full HD 2’ 32’’, colore
Nausica Barletta, Dieciallasedicesima (2021) Pane, resina – 12 x 7 x 3 cm
Luca Granato, Quanto di te rimase (2023) ferro, cotone, cenere
Luca Granato, Le ceneri dell’entroterra (2024) cenere e carbone su lenzuolo
Armiro Yaria, La donna dei grattacieli (1978) olio su tela, 110 x 90 cm
Angela Pellicanò: la curatrice della sessione Arte Forte Batteria Siacci – Angela Pellicanò è un’artista di Reggio Calabria. Classe 1963, ha conseguito il diploma accademico in pittura presso l’Accademia di Belle Arti della sua città e, da allora, ha esposto le sue opere in numerosi contesti nazionali e internazionali. Tra le personali più significative, “Shakti”, presentata a Roma da Gabriele Salvatores, e “La Pagina dei Giochi”, presentata da Emmanuele Emanuele e Valentina Moncada. Pellicanò ha partecipato a importanti mostre collettive, come la 54ª Biennale di Venezia e a diverse esposizioni in gallerie e fondazioni italiane, come la Galleria Nazionale di Palazzo Arnone, La Galleria Nazionale di Palazzo dei Priori di Perugia e la Fondazione Orestiadi di Gibellina. Nel 2017 ha vinto il primo premio per le installazioni urbane all’Apulia Land Art Festival e ha partecipato a Manifesta12 a Palermo nel 2018. Le sue opere sono state accolte in prestigiose collezioni, tra cui quelle del Palazzo della Farnesina in Roma e del Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina, del Museo BoCS di Cosenza.
GLI ARTISTI INDIPENDENTI
Gli artisti indipendenti esplorano altri temi: il valore dell’esperienza che l’osservatore può vivere in relazione all’opera, nell’installazione di Associazione Nike con Spazio Taverna e Studio Labics; il mito di Scilla e Cariddi in una restituzione dinamica e contemporanea di Diorama; l’occhio, l’insieme degli sguardi sul progetto Biennale e sullo Stretto di Danilo Trogu, il Mediterraneo nel lavoro di Salvatore Greco; il progetto “La città e il mare” con le scuole coordinato da OAPPC Reggio Calabria.
Danilo Trogu. Uno sguardo sullo Stretto. Installazione site-specific, ceramica, 2024 È una composizione di sguardi che la ceramica rende vividi e mobili, l’opera che il maestro ceramista Danilo Trogu ha realizzato per la Biennale.
Salvatore Greco. Mediterranei Invisibili, ritorni di viaggio. Quadri, basi sono temperate, fotografate e riportate in digitale, 2024 Una raccolta di disegni che vogliono essere sguardo al futuro, progetto, senza stabilire confini, facili incastri tra terre ed acque
Associazione Nike – Irene Calabro con Spazio Taverna + Studio Labics Percorsi, installazione site specific, materiali vari, 2024 Spazio Taverna rimette in scena l’esperienza di Studio Labics, labirinto multisensoriale, in uno spazio si allarga e si contrae per effetto dei diversi spot sensoriali diffusi sul percorso.
Diorama Fluttuo, installazione site specific, materiali vari, 2024 Si ispira ai miti di Scilla e Cariddi: attraverso suoni e proiezioni astratte, i visitatori sperimentano l’attraversamento dello Stretto
Ordine Architetti PPC Reggio Calabria – La città e il mare Laboratorio di progettazione urbana realizzato con gli alunni di una scuole secondaria di primo grado, creando racconti tematici e laboratori creativi, osservando la città e riscoprendo il suo rapporto con il mare. LA BIENNALE DIFF
OPERE IN GIARDINO
Alberto Timossi Contraccolpo. Tubo in PVC smaltato e granito, cm 520 x 240 x 140 Giugno 2024
Pino Codispoti La fibra della ginestra. Stampa su di bond cm 200×100 (1992)
Pino Codispoti Volti e Personaggi. Stampa su di bond cm 200×100 (1987)
Antonio Tropiano Pater, scultura in acero Cm 220×70 (2023)
Roberto Giglio Ama Terra Murales cm 350×270 (2022
Dino Serrao Angelo (Dino Moment). Stampa su di Bond cm 200×130 (2024)
Matteo Basilè Landing Light Box, dittici diametro cm 70 (2012) Progetto artistico per residenza Margutta (Loft Canova)
Antonia Ciampi Centro Abitato Cm 150×50 Legno, tela gommapiuma, acrilico (2024)
Dico’ Gandhi Cm 50×50, Mixed media on wood, canvas, neon and Plexiglas (2017)
Luigi Ontani Montovolo Pinealitaltrove Scultura ovale in bronzo Ovale diametro cm 80 (2003)
Opera Collettiva a cura di Roberto Giglio Laboratorio d’arte con architetti due tele cm 250×140 (2022)
Opera Collettiva a cura di Luigi Ontani e Roberto Giglio Artisti protagonisti: bambini 12 acquarelli su legno ovali diametro cm 80 (2016) Roma, evento Palazzo Canova Open Day