Importante master sul “Turismo delle radici”, concreta opportunità per formare nuovi professionisti del settore e rilanciare l’economia di regioni a forte emigrazione, come la stessa Regione. Innocenza Giannuzzi (Presidente Confartigianato Turismo Catanzaro): “puntare decisamente sulla riscoperta e lo sviluppo dei piccoli borghi potrebbe seriamente rilanciare l’economia di tante regioni, meridionali e non solo.”
Il futuro del turismo è in forte cambiamento, anche a causa della pandemia che ha già mutato e continuerà a mutare il modus vivendi dell’intera nostra società. E lo è, e certamente lo sarà, a livello globale. Il “turismo delle radici” potrebbe, perciò, diventare uno dei nuovi, forti volani del rilancio dell’intero comparto, cavalcando la nuova propensione a viaggi “non convenzionali”, la cui organizzazione necessiterà di nuovi attori e operatori qualificati, formati, pronti a veicolare, programmare e opportunamente “incanalare” questo nuovo atteso indirizzo, senza inficianti improvvisazioni né approssimazioni.
Confartigianato Turismo Catanzaro, ringrazia, perciò, convintamente il professor Tullio Romita, docente di Sociologia del Turismo, per aver voluto l’Associazione categoriale quale partner nel “Master di primo livello” che sarà avviato all’Università della Calabria, e a cui ci si potrà iscrivere entro il 23 dicembre p.v. Fortemente sostenuto anche dal Ministero degli Affari Esteri (MAECI), il corso di studi renderà disponibili a chi vi prenderà parte il materiale didattico e i risultati di oltre 10 anni di ricerca scientifica condotta dal gruppo di lavoro del prof. Romita e di altri Atenei italiani coinvolti in questa iniziativa formativa, avvalendosi dell’esperienza professionale di alcune fra le più importanti (e rare) eccellenze italiane del settore. La figura professionale che si formerà col Master, sarà quella di “Esperto in organizzazione e gestione del turismo delle radici”: un contributo professionale e culturale che per vari territori e per la stessa Calabria potrebbe stare a significare la concreta riscoperta di tante sue ricchezze e bellezze, verso la quale ricondurrebbe la mai doma “nostalgia” dei tanti, tantissimi italiani e calabresi nel mondo, unita naturalmente a una sufficiente dose di “curiosità” e desiderio di ritorno, se non di “rientro”.
Gli italiani che vivono e lavorano in contesti territoriali diversi da quello di origine familiare, da sempre nutrono un profondo legame con la terra di prima appartenenza, e oggi più che mai, vi si sentono vicini e pronti a riscoprirla appena possibile. Il turismo delle radici, con ciò, oltre a ridare vita ai piccoli borghi soggetti a spopolamento, permetterebbe di valorizzare tutti quei prodotti culturali, artigianali e turistici che rendono il territorio italiano unico nel mondo, e di consentire ai connazionali residenti all’estero o in altre zone del Paese di rivendicare il diritto a rintracciare la loro storia familiare e sentirsi parte del territorio d’origine. L’offerta turistica italiana, fino a questo momento ha colto solo in parte le potenzialità di questo segmento, per il quale non è stata ancora messa in atto una formazione per professionisti del turismo e dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
“Dona a chi ami ali per volare, radici per tornare e motivi per restare. Recita così una nota citazione che racchiude fortemente il tema e il senso del ‘turismo delle radici’ – spiega Innocenza Giannuzzi, presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro -. Si sente spesso parlare semplicemente di turismo, mentre quest’ulteriore locuzione è scarsamente usata. Turismo delle radici, va inteso come insieme di attività, viaggi e soggiorni compiuti per ricercare l’origine, la discendenza, le tracce di famiglie, per indagare possibili legami di parentela, affinità e attinenza fra il ‘turista’ e altre persone, cose e territori. Si tratta di una forma di viaggio prevalentemente internazionale, indirizzata sovente verso piccoli centri sconosciuti, e perciò tendenzialmente volta a favorire la nascita di nuove destinazioni, oltre che a contribuire allo sviluppo economico di nuovi, o ‘vecchi’ territori. I ‘turisti delle radici’ si recano nei paesi di origine per conoscere ‘de visu’ il territorio di appartenenza dei loro antenati, la loro cultura e le loro tradizioni, e con ciò ben predisposti ad allacciare una qualunque connessione e a scoprire una ‘seconda casa’. E’, il loro, un segmento turistico in forte crescita nell’ultimo decennio, e potrebbe effettivamente e concretamente rappresentare un’importante fonte di sviluppo sostenibile per i piccoli borghi calabresi: realtà spesso poco conosciute, non incluse negli itinerari tradizionali, ma con un grande potenziale di attrazione e ricezione. C’è davvero da scommetterci, e cominciare a rimboccarsi le maniche per non perdere un altro treno che potrebbe passare veloce…”.
Il master proposto, è frutto di una esigenza maturata nell’ambito della collaborazione fra mondo della ricerca scientifica sul cosiddetto Turismo delle radici, e mondo delle associazioni di promozione sociale rivolta ai discendenti italiani e a tutti gli “italici” residenti all’estero, più precisamente fra il Centro Ricerche e Studi sul Turismo (CReST) dell’Università della Calabria e l’Associazione pugliese Raíz Italiana. Ha come finalità, preparare esperti che possano rispondere alle esigenze dei “viaggiatori delle radici” in ambito turistico e culturale. Nello specifico, si rivolge a: dirigenti, funzionari, operatori e amministratori del settore pubblico che operano nel turismo; docenti di istituti tecnici e professionali turistico-alberghieri e della formazione professionale; agenti di viaggio ed addetti allo sviluppo di prodotti turistici; agenti immobiliari; direttori e manager alberghieri; guide, animatori e accompagnatori turistici; studiosi dei fenomeni migratori e laureati che vogliano completare la loro formazione acquisendo una specifica professionalità rivolta a questo specifico segmento.
Il master sviluppa competenze ed expertise nelle discipline sociologiche, antropologiche, storico-culturali, genealogiche, geografiche, turistico-territoriali, giuridiche, tecnico-amministrative, economico-manageriali. Obiettivo è formare una figura professionale capace di partecipare alla pianificazione ed organizzazione di un’offerta turistica rivolta a tale tipologia di viaggiatori; raggiungere un’approfondita conoscenza della tematica “turismo delle radici” facendo riferimento ai casi studio nazionali ed internazionali; approfondire lo studio della storia delle fasi e delle dinamiche della emigrazione italiana nell’ultimo secolo, ed alla conoscenza dei territori e dei luoghi legati alla storia dell’emigrazione italiana; conoscere la distribuzione geografia attuale delle comunità italiane all’estero e sul territorio nazionale; organizzare e gestire servizi per la ricostruzione familiare della storia e della origine italiana; comunicare adeguatamente attraverso i canali multimediali l’offerta turistica; di riconoscere e valorizzare i più rilevanti attrattori “turistici” per gli italiani all’estero; di conoscere adeguatamente le specificità del turismo e del turista delle radici, il ruolo rilevante nella sua diffusione attraverso il turismo residenziale, le differenze fra il turista delle radici e le altre tipologie di turisti.
La domanda di ammissione al Master va compilata attraverso il sito web https://unical.esse3.cineca.it entro e non oltre il 23 dicembre 2020 e consegnata (anche via email, al Direttore del Masterm al seguente indirizzo: tullio.romita@unical.it e all’ufficio protocollo all’indirizzo: m.iorio@unical.it) entro le ore 13,00 del 29 dicembre 2020 presso il Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche dell’Università della Calabria, Arcavacata, Cosenza.