465 miglia nautiche navigate ininterrottamente, giorno e notte per 22h, hanno portato l’equipaggio di Aretusa Explorer, un gommone Nuova Jolly 38 cc motorizzato con due fuoribordo Suzuki DF300B, dal Mediterraneo all’Atlantico, per l’esattezza da Palma di Maiorca a Gibilterra.
465 nm che, per il comandante Sergio Davì al timone del RIB in questione, rappresentano un piccolo tassello (circa il 5% dell’impresa che sta cercando di portare a termine) dell’Ocean to Ocean RIB Adventure: 10.000 miglia da Palermo a Los Angeles, dopo aver toccato le coste di Venezuela e Colombia, e aver attraversato il Canale di Panama.
A fianco del comandante Sergio Davì, per le 465 nm, ha preso posto il Presidente di Suzuki Italia, Massimo Nalli, grande appassionato di mare e di nautica, senza esperienze di lunghi raid, che ha voluto verificare di persona le performance nelle condizioni estreme cui sono sottoposti i fuoribordo Suzuki DF300B durante una navigazione di così lungo raggio, confermando di essere all’altezza delle aspettative in termini di prestazioni e affidabilità.
Tante le emozioni vissute a bordo con Davì e tanta è stata la voglia di raccontarle non appena messo piede a terra al traguardo di Gibilterra.
“Paura e adrenalina si sono fuse con l’emozione della libertà, del contatto e il rispetto per il mare e per la natura con la consapevolezza – ha detto Nalli – di poter scoprire nuovi valori, nell’accettare la sfida e nel vivere l’avventura, come se non avessi paura. Navigare così a lungo e soprattutto di notte, cosa che non avevo mai provato, è stato un susseguirsi di emozioni forti, straordinarie, che non dimenticherò mai.”
Il presidente di Suzuki Italia ha poi proseguito: “Poter essere al fianco di Sergio Davì in questa circostanza mi ha fatto anche capire quanto in mare, sul suo RIB, con i suoi Suzuki, egli si trasformi in una persona davvero fuori dal comune, un comandante preparatissimo, attento nell’interpretare ogni segno, ogni sfumatura di ciò che accade a bordo e fuori, in modo da poter non solo risolvere, ma anche e soprattutto prevedere ogni possibile problema, anticipandolo con la giusta soluzione. Così è stato in grado di infondere sicurezza dal primo all’ultimo miglio. Se rifarei un’esperienza del genere? Certo! Ho acquisito consapevolezza di ciò che si può e si deve fare in mare per affrontarlo con rispetto, in sicurezza; è un prezioso bagaglio d’esperienza che sarà utile nella navigazione da diporto, quella che fanno tutti gli appassionati.”