è il titolo della nuova stagione espositiva 2022 di Fondazione Palazzo Te, che dal 26 marzo 2022 all’8 gennaio 2023 – in collaborazione con il Comune di Mantova e il Museo Civico di Palazzo Te, e con la consueta attenzione al territorio e ai grandi temi della storia dell’arte e della cultura – indaga lo “stile di vita” della corte dei Gonzaga nella Mantova rinascimentale.
Coordinato dal direttore Stefano Baia Curioni e da un comitato composto da Barbara Furlotti (The Courtauld Institute), Davide Gasparotto (Getty Museum), Ketty Gottardo (The Courtauld Gallery), Augusto Morari (Fondazione Palazzo Te), Guido Rebecchini (The Courtauld Institute) e Xavier Salomon (The Frick Collection), il progetto affronta il ruolo fondamentale delle corti rinascimentali nella produzione culturale.
«Perché Arte di vivere? E cosa è Arte di vivere? Non la si può definire, ma semmai riconoscere quando la si incontra nelle persone, nelle loro creazioni, nelle “cose” cui è stata dedicata la propria cura». Spiega il direttore di Palazzo Te, Stefano Baia Curioni, che continua: «Questo meraviglioso (e sempre meravigliante) Palazzo Te è pieno di allusioni a un’Arte di vivere che a tratti ci sembra aver smarrito: la sequenza delle sale, la fantasia, il riferimento all’Honesto Otium della sala di Amore e Psiche, gli oggetti… che occhieggiano dai banchetti, il loro esistere multiforme. Così abbiamo deciso quest’anno di interrogare l’Arte di Vivere nascosta e insieme svelata a Palazzo Te».
L’obiettivo è condurre il pubblico in un viaggio nella dimora cinquecentesca ricollegando l’edificio e la sua decorazione pittorica agli oggetti e agli eventi effimeri che un tempo ospitava e per i quali fu originariamente creato. Per gli uomini e le donne che abitavano questi ambienti, i manufatti dell’epoca, al di là dell’ambigua linea di confine tra arte e artigianato, avevano il potere di plasmare le interazioni sociali e di garantire l’unicità e diversità del loro status.
Prima tappa del programma, dal 26 marzo al 26 giugno 2022, Le pareti delle meraviglie. Corami di corte tra i Gonzaga e l’Europa, la mostra a cura di Augusto Morari che riscopre una forma di decorazione murale un tempo molto in voga, ma ormai perduta: i parati in pelle. Anche i Gonzaga, nel lungo periodo della loro reggenza, hanno commissionato e acquistato corami di tutti i tipi e motivi presso i centri più rinomati di lavorazione delle pelli – Napoli, Roma, Bologna, Ferrara e soprattutto Venezia –, per arredare le loro residenze, in primis Palazzo Te, in una incessante ricerca del raffinato, del bello, del meraviglioso.
Sviluppata in sette sezioni, la mostra ripercorre la fortuna e l’affascinante storia dei corami e della loro diffusione dal secondo Quattrocento alla metà del Seicento, grazie ai generosi prestiti di numerose istituzioni museali tra cui Palazzo Madama di Torino, i musei Correr di Venezia, Stibbert e Mozzi Bardini di Firenze, e dal Museumslandschaft Hessen di Kassel. Inoltre, all’interno degli spazi di Palazzo Te viene allestita una vera e propria bottega del maestro “auripellario”, attraverso la quale si può entrare più in confidenza con i materiali e le tecniche di realizzazione di questi particolari arredi parietali.
L’appuntamento dell’autunno, dall’8 ottobre 2022 all’8 gennaio 2023, è con la mostra Giulio Romano. La forza delle cose a cura di Barbara Furlotti e Guido Rebecchini, che approfondisce il tema delle opere in metallo realizzate su disegni di artisti cinquecenteschi in particolare di Giulio Romano, ma anche Michelangelo e Francesco Salviati.
La mostra indaga i processi creativi e tecnici alla base dell’esecuzione degli oggetti commissionati dai duchi di Mantova attraverso la presentazione di pezzi di design e disegni per argenti, arazzi e oggetti in bronzo e metalli preziosi, con un focus su armi e armature. Tra queste spicca il famoso scudo dell’imperatore Carlo V di Madrid, che verrà eccezionalmente esposto insieme al relativo disegno di Giulio Romano: un’occasione unica, che permetterà di godere di uno dei rari casi di sopravvivenza di entrambi i manufatti sino ai giorni nostri.
Altrettanto importante la sezione dedicata agli oggetti della tavola del principe, che testimonia la curiosa fantasia degli artisti di corte e l’eccezionale padronanza tecnica dei mastri orefici dell’epoca. La certosina selezione di disegni evidenzia come Giulio Romano avesse trovato proprio nel design la dimensione ideale per esprimere la sua vena più fantasiosa, scherzosa e originale.
Entrambe le mostre si avvalgono della collaborazione esclusiva con Factum Foundation – leader internazionale nell’innovazione e nell’applicazione delle nuove tecnologie alla conservazione dei beni culturali e nell’innovazione museografica moderna e funzionale – che presenta per la prima volta il risultato di sofisticate tecniche di mediazione digitale e materiale applicate ai pezzi in mostra. Una collaborazione d’eccezione, che prevede anche un ampio progetto di digitalizzazione ad alta risoluzione di tre delle più celebri stanze di Palazzo Te, con l’intento di coadiuvare la Fondazione (che resta proprietaria dei dati raccolti) a potenziare il lavoro di documentazione, conservazione, studio e divulgazione delle stanze e del loro apparato decorativo. Un importante strumento a sostegno dell’ideazione di progetti di mostra innovativi anche al di fuori degli ambienti, che va ad aggiungersi alla cura e al rigore che da sempre caratterizzano la proposta culturale di Palazzo Te. La programmazione culturale della Fondazione Palazzo Te si basa da sempre su ricerca scientifica e restituzione pubblica, e anche quest’anno molta importanza viene data alla formazione.
Il 6 maggio 2022 con Il gusto per le cose: il design di oggetti tra Mantova e le corti europee del Rinascimento, il convegno online a cura di Barbara Furlotti e Guido Rebecchini, vengono coinvolti alcuni tra i massimi esperti e studiosi internazionali di storia dell’arte e dell’artigianato.
Accanto alla ricerca, la Fondazione offre al pubblico anche un ricco programma di attività, eventi di approfondimento e intrattenimento per mantenere viva la relazione con tutti i tipi di pubblico. Insieme agli eventi estivi organizzati in collaborazione con Michelangelo Foundation e Homo Faber, e agli appuntamenti del public program – tra musica, teatro, danza, presentazioni e talk – da maggio a settembre la Scuola di Palazzo Te propone quattro moduli di approfondimento teorico e pratico con gli storici dell’arte Guido Rebecchini e Stefania Gerevini, il coreografo Virgilio Sieni, l’artista Stefano Arienti e l’artigiano vetraio e mosaicista Lino Reduzzi, e Carlos Bayod della società di produzione artistica Factum Arte.
La stagione espositiva Mantova: l’Arte di vivere è promossa dal Comune di Mantova, prodotta e organizzata da Palazzo Te, con il contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovana e PIC, in sinergia con Mantova città d’arte e di cultura. Anche quest’anno il progetto espositivo è stato affidato a Lissoni Associati, mentre il progetto grafico è sviluppato da Lissoni Graphx.