Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023

Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023

Sala-Del Bono-Franceschini-Gori

Con il nome: “LA CITTÀ ILLUMINATA”, presentato oggi a Milano il dossier relativo all’evento che si terrà nei due territori a partire da gennaio 2023. La luce sarà quella della cultura che entrando in maniera pervasiva nel tessuto sociale, non sarà destinata a spegnersi alla conclusione dell’evento.

La cultura per rilanciarsi dopo l’emergenza pandemica, per dare piena forma e realizzazione al rilancio che Bergamo e Brescia pianificano e immaginano dopo la vicenda covid19: nasce nel 2020 l’idea della Capitale della Cultura 2023 di Bergamo e Brescia che si concretizza nel tema cardine de “La Città illuminata”, un progetto che non vuol essere una rassegna di eventi lunga un anno, ma che mira a costruire una visione del futuro da lasciare in eredità all’intero territorio.

Il tessuto produttivo manifatturiero di queste due città è da sempre tra quelli a maggiore valore aggiunto di tutta l’Europa, così come è la dorsale storica che ha contribuito allo sviluppo e alla modernizzazione del nostro Paese. Partendo da questo scenario sono stati costruiti percorsi collaborativi tra due aspetti culturali spesso posti in antitesi, quello legato alla cultura umanistica e artistica e quello scientifico/tecnologico che in questo contesto saranno rielaborati e uniti per costruire un’eredità da lasciare al territorio a conclusione dell’anno.

Il Dossier Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 “La città illuminata”, realizzato grazie al supporto del Centro di Ricerca ASK – Art, Science and Knowledge dell’Università Bocconi e con il sostegno del Comitato Bergamo Brescia 2023 e di Intesa Sanpaolo, si articola in quattro aree su cui saranno realizzati iniziative ed eventi che renderanno Bergamo e Brescia protagoniste del palinsesto culturale italiano ed europeo durante tutto il 2023.

 “La cultura come cura” ha lo scopo di aiutare a costruire una memoria condivisa con uno sguardo di speranza verso il futuro. A questa si aggiungono: “La città natura” che avrà l’obiettivo di stimolare la riflessione sul rapporto tra spazi urbani e spazi naturali, una delle grandi sfide di questo secolo per rendere le due città più verdi e sostenibili; “La città dei tesori nascosti” per ripensare, reinterpretare e riprogettare il rapporto con i patrimoni culturali di entrambi i territori e infine “La città che inventa”, un insieme di progetti che vede protagoniste le imprese e le loro associazioni di rappresentanza che insieme alle istituzioni artistiche e culturali racconteranno la grande capacità inventiva, progettuale e realizzativa del manifatturiero caratteristico di questi luoghi.

Queste sono le linee guida del dossier presentato questa mattina alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo alla presenza di Dario Franceschini, ministro per i beni e le attività culturali, Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, Giuseppe Sala, sindaco di Milano, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Emilio Del Bono, sindaco di Brescia, Stefano Baia Curioni, professore associato del Dipartimento di Scienze sociali e politiche dell’Università Bocconi, Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, ed Enrico Pazzali, presidente del comitato Bergamo-Brescia Capitale Italiana della cultura 2023.

Il dossier di partecipazione è stato realizzato attraverso un lavoro di progettazione condiviso che ha visto il coinvolgimento delle due città con l’idea che le due amministrazioni si muovessero all’unisono per strutturare un percorso coerente che permettesse di accettare e includere le differenze così da disegnare una visione di un progetto in grado di unire i due poli di una ipotetica area metropolitana tra Bergamo e Brescia.

 Nella prima fase di ascolto è stato possibile mappare i luoghi e gli attori della cultura a cui hanno fatto seguito una serie di interviste qualitative per identificare le relazioni fra le due città e il livello di integrazione culturale fra le due province su cui attivare successivamente i tavoli di lavoro a cui hanno partecipato più di 300 realtà capaci di costruire una serie di iniziative coerenti con l’obiettivo finale.

 Nel corso dell’anno verranno messe in campo tutte le strutture necessarie per la realizzazione dell’evento, a partire, per esempio, da una piattaforma online che mostrerà su base quindicinale gli eventi in corso nelle due città e nei due territori.

 “Bergamo-Brescia Capitale Italiana della cultura 2023” sarà anche una grande occasione per il coinvolgimento delle scuole, primarie e secondarie, e per la creazione di una carta di identità culturale per le scuole elementari. La popolazione studentesca è considerata centrale per la formazione della città culturale, per la costruzione di una memoria condivisa e soprattutto per creare uno sguardo sul futuro.

 Si prevede infine di coinvolgere e potenziare la rete dei volontari, sia per il supporto agli eventi che per le azioni di promozione territoriale e accoglienza. Volontari che già durante i momenti più critici di questi anni hanno mostrato di saper mettere in campo azioni virtuose per la comunità.

 La governance vede come riferimenti principali del progetto i Comuni di Bergamo e di Brescia con i rispettivi sindaci e assessorati alla Cultura, la Fondazione Cariplo e le due fondazioni di comunità dei capoluoghi come membri onorari del Comitato Bergamo Brescia 2023 guidato dal presidente Enrico Pazzali. Il contributo di Intesa Sanpaolo sarà molto importante per la realizzazione dell’evento.

DICHIARAZIONE DEI RELATORI

Giovanni Bazoli, presidente emerito Intesa Sanpaolo.“Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 è il risultato dell’alleanza tra due città che dalla drammatica esperienza della pandemia hanno tratto forti motivazioni per impegnarsi in un progetto di alto valore culturale, sociale ed economico. Intesa Sanpaolo, tradizionalmente vicina alle comunità di riferimento e fortemente convinta che la cultura sia indispensabile fattore di progresso e coesione sociale, apprezza e sostiene questa importante iniziativa.”

Stefano Baia Curioni, curatore del progetto.“L’esperienza di costruzione del Dossier è stata davvero interessante e collettiva. Le due città hanno risposto alla sfida di proporsi come UNA capitale della cultura mettendo in luce l’idea di “crescere insieme”, che significa Bergamo e Brescia, ma anche arti e imprenditorialità, scienza e umanesimo, disegnando un progetto che davvero “mette in luce” la cultura. Per questo si è intitolato la città illuminata: perché consente di vedere bene il ruolo centrale della cultura, dell’umanesimo e della scienza, per lo sviluppo. Quest’ultimo si nutre infatti del coraggio (agire seguendo il cuore) di credere nell’umanità.”

Giorgio Gori, sindaco di Bergamo. “È la prima volta che Capitale italiana della Cultura non è una sola città, ma due — commenta il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori — che lavorano insieme. Il progetto nasce dalla pandemia, ma è proiettato al rilancio, guarda al futuro: la Cultura si pone come un catalizzatore di energie che va oltre la dimensione dei mondi soliti della cultura. L’idea di fondo è che la cultura faciliti la crescita del territorio nelle sue diverse accezioni: parliamo anche di formazione, imprenditorialità, con la cultura che diventa uno strumento di comprensione della complessità del mondo, la cultura che diviene un fattore di crescita anche economica di una società.”

Vogliamo qualcosa di più – continua Gori – di una vetrina e una lunga rassegna di eventi. Pensiamo che questa sia un’occasione per progettare pezzi di futuro del territorio, mettendo al centro il tema dell’innovazione e della sostenibilità ambientale: quando parliamo di cultura parliamo anche di due territori che hanno due università, che sono all’avanguardia nella ricerca, applicata all’industria, ma anche alla sanità, e che stanno sviluppando idee nuove, per esempio nel caso di Bergamo un grande progetto di ripensamento del welfare territoriale e di transizione ecologica.”

Emilio Del Bono, sindaco di Brescia. “Da città manifatturiere e industriali a unica capitale italiana della cultura. Il percorso avviato ormai due anni fa si fa sempre più concreto e oggi, con la presentazione del dossier al ministro Franceschini, aggiungiamo un altro tassello di questa lunga strada. Brescia e Bergamo hanno dimostrato di saper apprezzare la bellezza e l’estrema importanza della cultura e, soprattutto, di saperle dare lo spazio che merita per far sì che anche i nostri concittadini possano goderne. In questo ultimo anno di lavoro avremo bisogno del sostegno e del supporto di tutte le realtà che vorranno abbracciare il progetto per renderlo davvero un grande appuntamento per tutto il territorio, non solo per il 2023.”

Giovanni Fosti, presidente Fondazione Cariplo. “Bergamo e Brescia Capitale della Cultura 2023 rappresenta un momento privilegiato per rafforzare la capacità del territorio di fare sistema e investire su un ambito che per il nostro Paese costituisce un asset strategico, a livello economico e sociale. In questa occasione Fondazione Cariplo, insieme alle Fondazioni Comunitarie di Bergamo e Brescia, ha voluto sostenere, con un’apposita iniziativa che mette a disposizione 3,5 milioni di euro, soprattutto quelle attività che permettono di andare verso le persone e ampliare l’offerta e la partecipazione culturale a chi solitamente ha meno occasioni di accesso alla cultura. Davanti alle grandi trasformazioni e ai divari che si stanno acuendo nella nostra società, è sempre più importante favorire occasioni di cultura condivisa per costruire un significato che avvicini le persone e le faccia sentire parte di una stessa comunità.”

Enrico Pazzali, presidente comitato “Bergamo Brescia capitale italiana della cultura 2023”.“Questo dossier è il risultato di un lungo lavoro che ha avuto come obiettivo quello di costruire un progetto ambizioso che permetterà alle due città di esprimere al meglio le loro identità e al tempo stesso di presentarsi con una nuova proposta culturale. Dopo questi anni difficili l’idea di “cultura come cura” ci è sembrata la via più giusta da seguire per sanare lo strappo sociale che si è creato. Siamo convinti che sarà un anno ricco di eventi importanti su tutto il territorio che servirà per il rilancio anche economico dell’intera area. Bergamo Brescia capitale italiana della cultura è una iniziativa che diventa sempre più concreta grazie alla efficiente collaborazione in corso tra istituzioni pubbliche e private a cui va il mio ringraziamento per l’impegno e l’aiuto che ci stanno dando.”

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