La mostra aperta al pubblico, all’interno della Basilica Palladiana di Vicenza, l’11 dicembre scorso e inizialmente programmata fino al 18 aprile 2022, verrà prorogata fino a domenica 8 maggio.
Un segno dei risultati positivi ottenuti dalla rassegna, curata da Guido Beltramini, Davide Gasparotto e Mattia Vinco, sia in termini di critica che di pubblico.
Grazie alla generosità degli enti prestatori, tra i quali il Louvre di Parigi, il Prado di Madrid, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, i Musei Vaticani, la Galleria Borghese, sarà quindi possibile ammirare per altre sei settimane, circa, i capolavori del genio dell’architettura Andrea Palladio, dei pittori Paolo Veronese e Jacopo Bassano e del grande scultore Alessandro Vittoria.
“I tanti apprezzamenti e il crescendo di richieste ci hanno convinti a prorogare la mostra fino all’8 maggio – annuncia il sindaco Francesco Rucco. Amministrazione comunale con Cisa e Fondazione Teatro hanno dialogato con i musei prestatori, nazionali ed internazionali, affinché le opere fossero concesse in prestito ancora per alcune settimane. La mostra celebra quattro grandi artisti del Cinquecento: l’architetto Palladio, per il quale Vicenza è conosciuta in tutto il mondo per le sue architetture che rimandano alla classicità. E ancora lo scultore Vittoria e i pittori Veronese e Bassano. Grazie alle idee di questi grandi uomini che hanno vissuto in un’epoca di fermento culturale e imprenditoriale la mostra in Basilica è in grado di offrire una finestra su un mondo affascinante con numerosi spunti per conoscere anche la vita e il lavoro dell’artista dell’epoca. Dalla mostra, inoltre, si è sviluppato anche il percorso di candidatura a Capitale della cultura 2024, costruito attorno al tema della Fabbrica, nelle varie declinazioni, e che ci ha condotto fino alle fasi finali con un lusinghiero risultato in termini di consensi per l’intero progetto“.
“Quasi un mese di proroga in un periodo in cui il governo considera conclusa l’emergenza pandemica è un’occasione che offriamo a tutti coloro che non hanno ancora avuto modo di vedere la mostra tra cui anche gli studenti con i loro insegnanti – spiega l’assessore alla cultura Simona Siotto. E’ proprio a loro che mi rivolgo invitandoli a cogliere quella che io considero un’opportunità di approfondimento e arricchimento culturale fondamentale. Inoltre la conoscenza del Rinascimento a Vicenza non è esclusivamente circoscritta all’interno del monumento Basilica perché Vicenza è ricca di palazzi e di opere d’arte conservate nei musei cittadini che consentono di proseguire un percorso ricco di sorprese“.
L’esposizione racconta i processi creativi, complessi e articolati, che si celano dietro i capolavori, mostrando le analogie nei metodi di lavoro nella pittura, nella scultura e nell’architettura. Un’opportunità unica data dall’osservatorio privilegiato che è, nel secondo Cinquecento, Vicenza, quando la città conosce una sorprendente trasformazione culturale grazie alla visione di Palladio, Veronese, Bassano e Vittoria, legati dalla passione per l’arte nuova nutrita dall’antico, quella che Vasari definirà “la maniera moderna”.