Il genio di Giorgio Morandi, grande artista che, anche grazie all’intensa attività espositiva del Museo Morandi in Italia e all’estero, non cessa di essere ambasciatore della città di Bologna in Italia e nel mondo.
Enorme successo riscuotono ovunque le personali dedicate a Morandi, come le recenti rassegne in Brasile e in Spagna: Giorgio Morandi. O legado de Morandi e Morandi. Resonancia Infinita. Innumerevoli sono inoltre gli artisti contemporanei che a lui si sono ispirati e si ispirano, facendone propria la visione e restituendola attraverso i più diversi linguaggi.
A una figura così centrale per l’arte ha deciso di accostarsi Matilda De Angelis, attrice nata a Bologna che negli ultimi anni ha visto crescere la propria carriera a livello italiano e internazionale: Matilda ha visitato il Museo Morandi e Casa Morandi in occasione della presentazione al MAMbo della serie Il mio nome è leggenda, produzione ideata e realizzata da Bottega Finzioni in collaborazione con il Comune di Bologna e Bologna Welcome, che ha debuttato con grande successo a dicembre 2021 su Sky Arte.
L’attrice si è avvicinata con curiosità e interesse ai dipinti e alle incisioni di Morandi nelle sale del museo bolognese, la più ampia e rilevante collezione pubblica al mondo di opere dell’artista, così come gli oggetti originali che compaiono nelle composizioni delle celebri nature morte, bottiglie, scatole, conchiglie, vasi conservati nello studio di Casa Morandi in via Fondazza 36.
A colpirla durante la visita sono state in maniera particolare le incisioni, a suo parere “realizzate con una tecnica ineguagliabile“. Del resto, dell’incisione Morandi è stato maestro sia in senso stretto, come docente di Tecnica dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, che in senso lato, dati il rigore e la straordinaria capacità di espressione attraverso questo mezzo.
La vicenda artistica morandiana, nel tempo, ha intersecato in vari modi il mondo del Cinema: il Cinema amava e ama Morandi, sue opere sono visibili o citate in diversi film come La dolce vita, 1960, di Federico Fellini; La notte, 1961, di Michelangelo Antonioni; Il Boom, 1963, di Vittorio De Sica; Io sono l’amore, 2009, di Luca Guadagnino; Frank Gehry – Creatore di sogni, 2005, di Sydney Pollack. Ma anche l’artista da parte sua, pur non viaggiando e preferendo lavorare esclusivamente tra Bologna e Grizzana, amava intrattenere ricche relazioni intellettuali non solo con artisti, letterati, critici, collezionisti ma anche con registi e attori. Celebri in questo senso gli incontri in via Fondazza con Michelangelo Antonioni e Monica Vitti.