La presentazione con regista, protagonista e produttore del lungometraggio ‘Oltre il confine‘, scritto e diretto da Alessandro Valenti, distribuito da 102 Distribution, con la partecipazione straordinaria di Iaia Forte. Un viaggio per fuggire dalla sete e dalla fame, raccontato come una fiaba, attraverso gli occhi dei bambini tra dolore e fantasia.
Giovedì 28 luglio alle ore 14:30 sarà proiettato in Sala Truffaut, nell’ambito della sezione Generator+13 il film ‘Oltre il confine‘, scritto e diretto da Alessandro Valenti, distribuito da 102 Distribution, prodotto da Scirocco Films con Rai Cinema, in coproduzione con Rosebud Entertainment Pictures, in associazione con Arte Cofinova, con il contributo di Apulia Film Commission e con il patrocinio di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine e garantire loro un futuro. Alla proiezione saranno presenti il regista, la protagonista Ndeye Fatou Maye, il produttore Angelo Laudisa e il team di Scirocco Films.
Il film, interpretato da Iaia Forte, Mama Fatou Mbaye, Fallou Mbaye e Nicola Rignanese, racconta la storia di due bambini africani che guardando le stelle e sognano di arrivare in Italia. Il loro mondo è raccontato come in una fiaba: Bekisisa ha dodici anni e una voce magica che incanta gli animali; il suo fratellino Eno di anni ne ha sei, e sogna di avere la maglia di Mané, il grande calciatore della sua squadra del cuore. Soli, lasciano la loro terra, dopo aver subito lutti e perdite, raggiungendo l’Italia, dove la realtà non è certo a misura di bambino. Avventure, vicissitudini e pericoli, ma anche un grande legame che li unisce. Insieme ad altri bambini saranno alla ricerca di un futuro migliore.
Il film si avvale della direzione della fotografia di Corrado Serri, del montaggio di Marco Spoletini, delle musiche originali di Gabriele Rampino, della scenografia di Sabrina Balestra, dei costumi di Samantha Marsili Libelli e il casting è stato affidato a Laura Palmier.
“Ci sono storie – sottolinea il regista Alessandro Valenti – che devono essere raccontate perché altrimenti ti perseguitano. La storia dei bambini migranti mi segue da molto tempo da quando ho guardato negli occhi un bambino che ha attraversato un intero continente per arrivare qui davanti a me e da allora per me raccontare questa storia non è importante ma necessario, necessario per combattere quella “globalizzazione dell’indifferenza” che ti colpisce e non va più via se non fai attenzione. Se non ti alleni a guardare il mondo senza vivere dentro la prigione di te stesso. Allargare il proprio sguardo. Sentirsi parte del mondo e per questo voler contribuire a narrarlo”.