Al Festival d’Autunno di Parigi, Alessandro Sciarroni presenta “Dream” opera site–sensitive

Al Festival d’Autunno di Parigi, Alessandro Sciarroni presenta “Dream” opera site–sensitive

Sei performer che abitano uno spazio per un tempo sufficientemente lungo da permettergli di perderne la nozione di tempo. Un pianista davanti a un pianoforte che spezza il silenzio suonando brani musicali del repertorio internazionale classico e contemporaneo come se stesse sognando. Il pubblico libero di avvicinarsi, di sostare tra i performer, di allontanarsi.

Tutto questo e molto altro è DREAM, il nuovo progetto di Alessandro Sciarroni che sarà presentato al pubblico dal 29 novembre al 4 dicembre 2022 durante il Festival d’Autunno di Parigi: opera site–sensitive, immaginata per spazi diversi dal contesto teatrale. Le tappe che hanno ospitato il percorso di creazione, infatti, sono luoghi come: il Castello di Miramare di Trieste, la centrale idroelettrica di Centrale Fies a Dro (Trento), gli atelier di Le 104 a Parigi e Villa Nappi a Polverigi (Ancona).

In DREAM si instaura fra spettatore e performer una relazione di vicinanza che altera e trasforma lo stato dei perfomer. Nella vicinanza con gli spettatori, gli interpreti daranno vita a una restituzione empatica fatta di microgesti: sono figure che lo spettatore è autorizzato a visitare come se si trovasse all’interno di un museo, opere in carne e ossa simili a corpi sonnambuli con i piedi piantati nel qui e ora e allo stesso tempo nell’altrove.

Attraverso la prossimità, la presenza dello spettatore è in grado di modificare lo stato degli interpreti che organizzano il proprio campo in relazione allo sguardo che li attraversa. Col passare del tempo l’evoluzione del percorso drammaturgico permette la possibilità d’incontro, di strategie comunicative che eludono la dimensione onirica. Il passaggio degli spettatori è il generatore dell’energia che li spinge a stare e/o a muoversi, in un percorso che per ognuno resta individuale, a eccezione dei momenti musicali.

La musica è l’unica rappresentazione possibile dell’anima, che come quest’ultima è immateriale e non ha significato. La musica eseguita dal pianista – in uno stato simile agli altri performer – li spinge ad ascoltarsi nel tentativo di comporsi all’unisono. Fino a un nuovo silenzio.

Tra il 2019 e il 2020, Alessandro Sciarroni si avvicina in maniera intima e privata alla pratica della scrittura.

Il testo, inizialmente concepito come uno script per una messa in scena teatrale, prende pian piano la forma di un romanzo. La narrazione, realistica e fictional allo stesso tempo, si avvicina a un’umanità che accetta serenamente, quasi con tenerezza e gioia calma, il fallimento del dominio dell’uomo sulla natura e decide di estinguersi volontariamente. Il testo, ancora in fase di gestazione, è la prima scintilla intuitiva di DREAM e ne rappresenta una delle sue ramificazioni.

Oltre alla performance è prevista la pubblicazione del romanzo.

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