Alla Fondazione Francesco Somaini la mostra dedicata alla pittura e ai graffiti su tavola del grande Maestro

Alla Fondazione Francesco Somaini la mostra dedicata alla pittura e ai graffiti su tavola del grande Maestro

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Dopo il grande successo della Mostra “Somaini e Milano” al Museo del Novecento, Palazzo Reale e Fondazione Francesco Somaini (in quest’ultima sede in corso fino al 14 gennaio), che, dai nuovi conteggi effettuati, ha totalizzato più di 100mila visitatori, il Maestro ritorna in scena nella  Fondazione a lui intitolata.

La mostra presenta un’ottantina di opere realizzate negli anni Cinquanta e Sessanta rappresentative delle diverse fasi creative e delle tecniche utilizzate con l’obiettivo di condurre il visitatore nel cuore del laboratorio dell’artista: dipinti e graffiti su tavola, opere pittoriche su tela e su lamiera ripresa a fuoco, lavori utilmente messi a confronto con disegni a matita, carboncino e inchiostro e sculture coeve in gesso, conglomerato ferrico, piombo, rame, ferro e bronzo.

Il percorso espositivo approfondisce l’argomento in sezioni tematico-cronologiche che analizzano le stagioni dell’aggiornamento alle avanguardie d’Oltralpe, dell’adesione al MAC-Espace e all’Informale. Il confronto tra la pratica pittorica e quella plastica permette di evidenziare lo stretto rapporto tra le due attività, nell’ambito della immaginazione e talora della rappresentazione. Somaini talvolta torna infatti a riflettere nella pittura su sculture già realizzate, riservando loro un “secondo sguardo” critico, una sorta di “rilettura a colori” alternativa alla ripresa fotografica, pratica del resto da lui stesso condotta.

In una serie di piccoli graffiti su tavola realizzati nel 1957, Somaini studia invece alcuni motivi che sondano alcuni motivi sviluppati nell’opera plastica della grande stagione informale, che lo vede raggiungere notorietà internazionale, anticipando anche l’originale finitura delle fusioni attraverso la politura di alcune parti, che diviene caratteristica della sua attività creativa.

Alcuni dipinti esposti, provenienti dall’archivio dell’artista e da collezioni private d’epoca, permettono inoltre di ricostruire le esposizioni tenute dall’artista in questo periodo, a partire dalla rassegna epocale curata da Carlo Ludovico Ragghianti: Sessanta maestri del prossimo trentennio di Prato (1955). Tra queste si segnalano le collettive Colori e forme nella casa d’oggi di Como (1957), la seconda edizione del Premio Scipione di Macerata (1957), la mostra Giovani artisti italiani di Milano (1958) e le personali allestite alla Strozzina di Firenze (1956), alla Salita di Roma (1957) e alla Saletta di Modena (1958).

La mostra, che segnala l’avvio della schedatura sistematica dell’opera pittorica, grafica, calcografica e fotografica dell’artista condotta da Luisa Somaini e Chiara Rampoldi, in vista della pubblicazione del relativo Catalogo ragionato, approfondisce per la prima volta la produzione pittorica del grande scultore lombardo, riprendendo l’indagine avviata da Enrico Crispolti nell’esposizione dedicata all’avventura immaginativa svolta nell’attività grafica in rapporto a quella plastica (Como, 2015). Argomento già parzialmente percorso anche nella prima retrospettiva postuma a lui dedicata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma nel 2007: Francesco Somaini. Il periodo informale 1957-1964.

La mostra è accompagnata da un catalogo con testi di Emanuele Greco e Duccio Nobili.

Orari di apertura
giovedì, venerdì, sabato dalle 10.00 alle 17.00

Ingresso gratuito solo su prenotazione: tel. +39 02 583 117 07 o scrivere a: fondazione.somaini@gmail.com.

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