Fin dalle origini gli scholares dell’Università di Padova provenivano da ogni parte d’Europa: Ungheria, Polonia, Germania, Francia, Scozia, Inghilterra, Grecia e non solo.
La creazione di reti di amicizie, relazioni diplomatiche, sodalizi intellettuali è una risorsa di valore inestimabile, un patrimonio umano di esperienze e intrecci affascinanti che oggi possiamo raccontare attraverso testi, libri e documenti d’archivio per rivivere i momenti più coinvolgenti di una storia intellettuale che è anche la storia della nostra modernità.
Nell’epoca dello splendore veneziano, il «Ginnasio», le accademie e i circoli cittadini che animano la vita studentesca offrono una palestra mentale perfetta ai futuri uomini di corte.
I tesori di lettere e scienza acquisiti negli anni padovani accompagnano gli ex studenti nelle loro carriere europee di medici, giuristi, precettori di nobili e sovrani, costituendo un fattore determinante nell’ascesa sociale.
Il 2 dicembre alle 17.00 nell’Aula Nievo di Palazzo del Bo sarà presentato il volume Intellettuali e uomini di corte. Padova e lo spazio europeo fra Cinque e Seicento (Donzelli, Padova University Press, 2021). Il volume fa parte della collana «Patavina libertas. Una storia europea dell’Università di Padova», la collana nata nell’ambito degli 800 anni dell’Ateneo che è composta da volumi di alta divulgazione, frutto di solide ricerche d’archivio condotte da giovani storici e storiche dell’Ateneo, che rileggono il percorso padovano in chiave europea, tra spazi e forme della libertas e il suo ruolo negli sviluppi dei saperi umanistici e scientifici.
In questo volume, si racconta della particolarità dell’Università di Padova, che si è distinta per essere fin dalle origini un’università di frontiera, un punto di incontro per gli studenti dell’intera Europa.
All’evento di presentazione, moderato da Anna Bettoni, docente dell’Ateneo patavino e una delle autrici del libro, intervengono, fra gli altri, anche Raffaele Ruggiero (Aix-Marseille Université), Amedeo Qugondam (Sapienza Università di Roma) e Warren Boutcher (Queen Mary University of London). Porta i saluti istituzionali la prorettrice con delega al Patrimonio artistico, storico e culturale, Monica Salvadori.