Suscita, a dir poco, entusiasmo unanime tra gli addetti ai lavori il ripristino, nella persona del nuovo ministro Massimo Garavaglia, del Ministero del Turismo con portafoglio, istituito nel 1959 e poi abrogato con il referendum del 1993. Una vera e propria industria, quella del Turismo, che in condizioni ottimali genera un Pil annuo attorno ai 200 miliardi e contribuisce alla bilancia commerciale del Belpaese per circa 45 miliardi. Senza tralasciare, ovviamente, il 15 per cento della forza lavoro totale del Paese e che meritava il grande segnale di attenzione e lungimiranza dimostrato dal premier Mario Draghi.
Nel 2001 una riforma aveva modificato il Titolo V della Costituzione attribuendo alle regioni autonome, alla stregua di quelle speciali, potere in fatto di turismo e rendendo così strategico l’istituto della Conferenza Stato-Regioni. Da allora, dagli Anni Novanta, nessuno aveva rivestito tale carica, fatta eccezione per l’esperienza senza portafoglio di Michela Vittoria Brambilla nel quarto governo Berlusconi (maggio 2009-novembre 2011).
“Non mi sembra vero – dice soddisfatto il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – ed è davvero una notizia da festeggiare. Finalmente, dopo un’attesa di anni, un ministero del turismo dedicato”.
“Da tempo il settore chiedeva un ministero a sé stante: il turismo e il termalismo trainano una grande fetta dell’economia e in un momento di crisi in cui ci troviamo, il nuovo premier Mario Draghi ha dimostrato grande sensibilità” dice ancora Massimo Caputi presidente di Confindustria Federterme.
Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi, chiede al neo ministro una road map “per uscire dalla crisi e mettere in sicurezza le aziende del settore che sono un potenziale importante anche per la rinascita del Paese”.
“Finalmente si restituisce al Turismo la dignità e l’importanza che merita. I tempi per il passaggio di consegne ci preoccupano molto però perché la grave crisi del settore richiede soluzioni urgenti e non può attendere” dice Pier Ezhaya, presidente di Astoi Confindustria Viaggi. Anche Ivana Jelinic, n.1 Fiavet Confcommercio si congratula con Garavaglia per “un ministero atteso da anni dal comparto e che giunge nel momento più difficile della storia del turismo italiano”.
“Il futuro del settore – dice il presidente di Assoturismo Confesercenti Vittorio Messina – dipende proprio dalla capacità che avremo di superare la frammentazione territoriale che ne ha caratterizzato finora la gestione. L’auspicio è che ora il ministero diventi operativo in tempi contenuti, e non si ripetano i ritardi di operatività cui siamo stati abituati in passato”.