Al taglio del nastro del salone nazionale dedicato al mondo della ristorazione e dell’accoglienza, Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, l’Assessore al Turismo della Regione Veneto Federico Caner oltre ai sindaci e alle autorità istituzionali del territorio
“La Fiera dell’Alto Adriatico dimostra, anno dopo anno, la capacità del sistema turistico veneto di fare squadra e guardare lontano. Se nel 2022 abbiamo assistito ad una ripresa economica del turismo veneto, arrivando in alcuni periodi a superare i tassi di occupazione delle camere registrati nel 2019, è anche grazie agli imprenditori, agli operatori, agli amministratori locali e alle associazioni di categoria, i quali hanno saputo costruire un’offerta capace di raggiungere numeri che pongono la nostra regione al primo posto tra le industrie turistiche italiane”.
Lo ha detto oggi il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, all’inaugurazione della 52^ edizione della Fiera Nazionale dell’Alto Adriatico a Caorle, appuntamento importante per tutti gli imprenditori della Costa Veneta. Nell’occasione è stato presentato il trofeo senza fine del Giro d’Italia, la coppa che sarà consegnata al vincitore della corsa rosa nel 2023. A Caorle è previsto l’arrivo di tappa il 24 maggio, dopo un passaggio nella costa Veneziana.
“Nei primi nove mesi del 2022 abbiamo raggiunto i 57,9 milioni di pernottamenti, una quota decisamente superiore allo stesso periodo del 2021 (43,9) e una differenza di 4,8 milioni rispetto al 2019 (62,7), anno record in termini di arrivi e presenze – ha sottolineato il Governatore -. Il 40% del totale delle presenze nel periodo gennaio-settembre è rappresentato dalle destinazioni balneari. La Costa Veneta, infatti, fa da traino all’intero comparto anche in termini di fatturato, registrando un valore aggiunto pari a 4,4 miliardi di euro, uno dei valori più alti, a livello di aggregazione territoriale, nel Paese. Con questi numeri possiamo dire con orgoglio che siamo la Riviera d’Italia”.
“Come saranno i prossimi mesi? Le proiezioni che abbiamo per il prossimo trimestre segnano un andamento tendenzialmente positivo per il turismo Veneto, con alcune settimane che, nel mese di febbraio, eguagliano i dati consolidati del 2022 e si avvicinano a quelli del 2019 – ha concluso Zaia -. Al contempo, però, l’andamento dell’inflazione porterà sempre di più i turisti a prendere decisioni ‘last minute’ per quanto riguarda le scelte di viaggio e di cui è necessario tener conto nella programmazione turistica della destinazione Veneto”.
Presente all’inaugurazione anche l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, che ha detto: “Nel 2022 il turismo veneto, grazie anche alla ripresa dei flussi internazionali, ha risollevato la testa dopo i due anni di pandemia, periodo in cui è stato fondamentale l’apporto del turismo domestico. La maggior parte dei mercati esteri aumentano la loro presenza in Veneto e diversi mostrano un segno positivo anche rispetto al 2019, a cominciare dai tedeschi (+7,2% degli arrivi), ma anche austriaci (+6,4%), svizzeri (+5,1%), olandesi (+9,8%), belgi (+5,7%). Diversa è la situazione dei mercati dell’Asia orientale (Giappone, Cina, Corea del Sud) e dell’Oceania (Nuova Zelanda, Australia), con flussi turistici ancora molto esigui dovuti alle stringenti misure anti-covid, così come il mercato Russo a causa del conflitto in corso”.
“Nel 2022 mare e lago sono sicuramente i comparti che hanno reagito meglio al post pandemia e che per primi hanno guidato la ripresa del turismo veneto, arrivando in alcuni periodi a superare i tassi di occupazione delle camere registrati nel 2019 – ha precisato Caner -. Il tasso di occupazione nelle destinazioni balneari a partire dalla seconda metà di giugno risulta costantemente uguale o superiore sia per le strutture ricettive alberghiere sia per quelle all’aperto. Montagna e terme mostrano un andamento più altalenante e in particolare per le Terme la ripresa vera si è avvertita solo a partire dai mesi settembre-ottobre in coincidenza con la stagione termale autunnale. Infine, le città d’arte, come per gli altri comparti turistici del Veneto, la ripresa è iniziata ad aprile, con un andamento che solo nei mesi estivi ed invernali ha raggiunto e in qualche settimana superato i tassi di occupazione del 2019”.
“Questi importanti segnali di ripresa non ci devono indurre però a sederci sugli allori. Bisogna continuare nell’azione di rinnovamento e differenziazione dell’offerta turistica della nostra Regione. Per questo motivo abbiamo fortemente voluto inserire nella programmazione delle Politiche di Coesione 2021-2027 importanti risorse a sostegno delle imprese e delle destinazioni turistiche – ha concluso l’assessore regionale al Turismo -. E’ stato un negoziato impegnativo e non ancora del tutto concluso quello con l’Unione Europea, anche se il PR FESR è stato approvato lo scorso novembre dalla Commissione. Ci saranno importanti risorse, circa 37 milioni di euro, per la rigenerazione delle strutture ricettive in ottica di transizione green, transizione digitale e per rendere completamente accessibili a tutti (quindi non con interventi circoscritti a poche aree o camere) le nostre strutture di ospitalità. Sono confermati gli interventi per il consolidamento dei club di prodotto esistenti nella forma di reti di imprese o – in una seconda fase – l’istituzione di nuovi club; analogamente una prima serie di bandi sarà rivolta al consolidamento delle aggregazioni di imprese per la promozione sui mercati internazionali per riattivare la domanda, oltre a quelli per nuove aggregazioni. Uno dei primi bandi per le strutture ricettive, in programma per la primavera, sarà rivolto all’efficientamento energetico e al risparmio idrico”.