Ambiente e Salute, a Palazzo Lombardia Milano l’impatto delle Bonifiche Ambientali sul Global Health

Ambiente e Salute, a Palazzo Lombardia Milano l’impatto delle Bonifiche Ambientali sul Global Health

Pres. Fontana

Nella settimana del 10° anniversario di Motore Sanità si stanno svolgendo, in diverse città italiane, un ciclo di incontri per discutere della situazione globale della salute. A Milano un convegno presso la Sala Solesin di Regione Lombardia sull’Impatto delle bonifiche ambientali su salute e benessere.

Oggi lo sviluppo sostenibile non è più una opzione fra tante, è l’unico sviluppo possibile. La decarbonizzazione del sistema produttivo e degli usi civili è la via obbligata per cercare di arginare un’evoluzione del clima che rischia di rendere la terra inospitale per le generazioni future, oltre a creare lutti e danni incalcolabili”. È quanto ha affermato il ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin in un messaggio inviato in occasione dell’incontro. “A noi, classe dirigente dell’Italia del domani– ha detto ancora il ministro- sta la possibilità  e la responsabilità di scegliere come percorrere la strada della sostenibilità ambientale, con quali priorità, quali opzioni, quali indirizzi strategici. E non si tratta di scelte facili né politicamente indifferenti, perché la sostenibilità va declinata almeno lungo tre direttrici: quella ambientale, quella sociale, quella economica”.

Ad aprire l’incontro è stato il Presidente di regione Lombardia Attilio Fontana che ha spiegato: “Fortunatamente la cultura della sostenibilità si è diffusa e riteniamo che siano stati fatti e si faranno sempre più passi in avanti. Recentemente abbiamo affrontato un grosso problema determinato dalla Corte costituzionale che aveva impedito la subdelega ai Comuni nella realizzazione di attività amministrative legate alle bonifiche. Il problema è stato risolto  grazie a un decreto legge del Governo e oggi è stata adottata in Giunta una proposta di legge da trasmettere al Consiglio che tiene conto del decreto legge in modo da mantenere la collaborazione in questa attività con Comuni ed enti locali”.

Al centro della discussione la bonifica dei terreni che gioca un ruolo cruciale per la salute delle persone e la tutela dell’ambiente. “Quando si parla di bonifiche parliamo di salute– ha detto introducendo i lavori Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità-. Già l’articolo 44 della Costituzione parlava dell’obbligo da parte dello Stato di procedere alle bonifiche. All’epoca i temi erano un po’ diversi, ma ci si poneva l’obiettivo di avere un terreno salubre. La bonifica dei terreni riveste importanza cruciale per la salute, attraverso la rimozione della contaminazione del suolo promuove la salute della collettività. Riducendo, per esempio, il rischio di malattie polmonari. La bonifica è importante per preservare la qualità delle risorse idriche. Così come per salvaguardare l’habitat di specie animali e vegetali. Inoltre, recuperare terreni contaminati riduce la necessità di usare nuove aree”.

Il risanamento è fondamentale per proteggere la salute pubblica. “In Italia – ha dichiarato l’ Assessore al Welfare di regione Lombardia Guido Bertolaso- se siamo riusciti a fare qualcosa di buono e risolvere problemi legati a bonifiche lo abbiamo fatto quando è stato dichiarato lo stato di emergenza. Dovremmo domandarci se le procedure che si debbono adottare per bonificare siano corrette: quando si tratta di soluzioni così critiche sarebbe opportuno giungere a individuare un punto di coordinamento in un’unica figura. Ma mi rendo conto che il discorso del commissario in Italia viene visto in modo critico e con atteggiamenti negativi. Personalmente ritengo le procedure irrealistiche rispetto all’urgenza per questo genere di problematiche”.

L’Assessore all’Ambiente e Clima di regione Lombardia Giorgio Maione in un videomessaggio  ha fatto sapere che “Il tema della sostenibilità è fondamentale per chi ha il dovere di prendere decisioni e fare riflessioni sulla qualità della vita delle persone. Il tema ambientale, tuttavia, deve porre al centro la persona umana e il suo diritto alla salute”.

Il boom economico ha lasciato una pesante eredità ambientale aggravata da comportamenti sbagliati dei decenni successivi– ha spiegato Paolo Andreini, Presidente UNICA SpA – .  Oggi le conseguenze di un ambiente pesantemente deteriorato toccano tutti gli aspetti della vita quotidiana: da quelli legati alla salute individuale sotto attacco costante dei problemi della qualità di aria e acqua. Ciò avviene in un contesto in cui il concetto di sostenibilità e circolarità stanno avendo il sopravvento, tuttavia è importante includere nella sostenibilità tutti gli aspetti: economici, sociali relativi alla sicurezza. Senza questa interdisciplinarità è difficile che un processo possa andare a buon fine. L’economia circolare è reale se non sposta  le passività sulle fasi successive di un processo, funziona se tutte le componenti hanno la medesima sensibilità e sposano le stesse finalità. I comportamenti corretti – ha concluso- sono il principale motore per arrestare il consumo scriteriato delle risorse”.

La sostenibilità è ormai diventata un impegno valoriale e un driver decisivo per lo sviluppo industriale, di cui CMB, tra i principali player internazionali in edilizia civile e ospedaliera, rappresenta un modello. “Un’attenta lettura dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile nelle sue linee ambientali, economiche, sociali e istituzionali, solleva un insieme di questioni fortemente connesse al concetto di ‘governo del territorio’- ha spiegato Fabio Cambiaghi, Responsabile Sviluppo Immobiliare CMB – e ben più ampie rispetto alla tradizionale pianificazione urbanistico-territoriale a base spaziale. Il disagio abitativo è un fenomeno all’attenzione dell’Unione europea. Anche il Parlamento europeo ha ribadito più volte l’obbligo dell’Unione e dei suoi Stati membri di garantire un accesso per tutti a un alloggio dignitoso ed economicamente accessibile. Una soluzione potrebbe venire dalla promozione di un welfare abitativo attraverso la collaborazione pubblico-privato che consenta la coprogettazione e la co-programmazione, nelle quali i partner sociali garantiscano le funzioni che lo Stato e gli enti locali devono soddisfare nei confronti della casa intesa come bene comune e di welfare”.

Danilo Cereda, Dirigente Unità Organizzativa Prevenzione Direzione Generale Welfare Regione Lombardia, ha detto: “In Lombardia a dicembre 2022 i siti attualmente bonificati sono 2.976, in aumento rispetto al 2019 quando erano 2.620. In minore aumento i siti contaminati che arrivano a 1.030 con una netta prevalenza dell’area milanese (425 siti), contro i 914 del 2019. Negli ultimi anni in Lombardia si sta registrando un costante recupero di arre dismesse, di periferie urbane degradate, di spazi di grandi e piccole-medie imprese. Tuttavia la Lombardia rimane una delle regioni che registrano un più elevato consumo di suolo, che si avvicina ai 290mila ettari, pari a circa il 12% della superficie regionale. È necessario lavorare a un processo di semplificazione. Nella circolazione dei documenti, nella definizione di percorsi standardizzati di analisi, nello sfruttamento della tecnologia per ridurre i tempi morti, nella standardizzazione delle evidenze scientifiche. Stiamo già cercando di fare questo percorso”.

Nel mondo delle bonifiche è fondamentale avere una visione a 360 gradi delle problematiche, dalla progettazione a quella dello smaltimento e/o recupero dei materiali denominati rifiuti– ha spiegato Bruno Bella, Amministratore Delegato Vibeco- per questo è fondamentale una sinergia tra privati e pubblico”.

Le bonifiche ambientali risolvono un problema ambientale ma a loro volta le tecnologie utilizzate creano degli effetti sull’ambiente– ha aggiunto  Domenico Macerata, Amministratore Delegato e Direttore Tecnico PRO ITER Ambiente pubbliche-. Il 69% delle aziende del campione analizzato ha un piano di sostenibilità corredato da obiettivi, noi ci occupiamo di aiutare le società a comprendere i concetti di sostenibilità, farli propri e attuarli”.

Sulla necessità che il legislatore intervenga sulle bonifiche per privati inadempienti Claudio Tedesi, ST&A Progetti, ha detto: “È urgente che il legislatore intervenga sulle bonifiche che devono essere effettuate con potere sostitutivo della PA nei casi in cui il privato non voglia farsene carico. Le bonifiche in carico al pubblico sono fondamentalmente di due tipi, il primo è quello che riguarda le aree che sono di proprietà pubblica. Spesso capita che città e paesi abbiano delle aree che per motivi storici necessitano di interventi o aree dismesse che sono state  acquisite nel tempo. Questi casi sono relativamente semplici. L’altra categoria sono le aree in cui la pubblica amministrazione deve attivare poteri sostitutivi in quanto il soggetto privato è inadempiente. Qui le cose si complicano. Le procedure, l’applicazione di norme ambientali che si sommano a quelle del codice civile che tutelano la proprietà privata, l’intervento frequente di curatori fallimentari creano un groviglio che necessita di un intervento legislativo”.

Rimuovere il danno ambientale vuol dire coinvolgere un diritto ripristinatorio e possiamo dunque iniziare a fare delle procedure vere e concrete unendo le forze con un unico coordinamento”- ha detto Antonio Bana, Coordinatore SIMA, Regione Lombardia.

 “I principali potenziali impatti positivi delle bonifiche sulla salute globale– ha spiegato Andrea Guerini, Consulente tecnico NCE Ingegneria Ambientale del Sottosuolo- sono: la riduzione dell’esposizione a sostanze nocive, il miglioramento della qualità dell’acqua potabile, la riduzione dell’inquinamento atmosferico e quindi il benessere della comunità”.

Il  tempo è un fattore chiave per gli investitori secondo Emanuele Bellani, CEO Yard Reaas Spa: “Spesso la ragione per cui molti investimenti si arenano è il tempo. Specie per investitori stranieri, in particolare quelli americani, abituati ad avere certezze su processi e sui temi. Arrivati qui, invece, si passa dalle certezze a investimenti fondati sull’incertezza. Questa cosa è la cosa più complessa quando si guarda agli investimenti, specie se è di grandi capitaliE per riqualificare un’area si parla di decine o centinaia di milioni”.

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