La sicurezza in pista è stato il tema portante della prima giornata di Skipass, la fiera che a Modena riunisce il mondo dello sci e della montagna in vista dell’inizio della stagione invernale.
“Ringrazio il Ministro per la grande apertura e per la disponibilità al dialogo – ha detto Valeria Ghezzi, presidente di ANEF Associazione nazionale esercenti funiviari – Per noi impiantisti la sicurezza è un cardine assoluto, abbiamo quindi accettato con favore la nuova legge anche se restano alcuni dettagli che vanno chiariti”.
Il riferimento è al decreto legislativo numero 40, oggetto del convegno “Convegno nazionale sulla sicurezza in pista” – uno strumento significativo nella promozione e nello sviluppo dello sport in Italia – che ha visto la partecipazione del Ministro dello Sport Andrea Abodi, del presidente FISI Federazione italiana sport invernali Flavio Roda, di Rainer Senoner presidente del comitato organizzatore di Val Gardena 2029, di Luigi Borgo, presidente Col.Naz Collegio nazionale maestri di sci italiani, e di Valeria Ghezzi.
“Siamo consapevoli di dover apportare nuovi cambiamenti, questo è però un punto fondamentale per iniziare un processo di discussione – ha spiegato il ministro allo Sport Andrea Abodi – Ho trovato un sistema che sa dialogare al suo interno, che sa essere propositivo, che sa progettare e che è consapevole del ruolo fondamentale che ricopre per l’economia di montagna. Frequentare la montagna fa bene al corpo, alla mente e anche all’anima, troverete sempre il Governo pronto ad ascoltare se è necessario apportare miglioramenti”.
Il presidente della FISI, Flavio Roda, oltre a lodare l’estensione dell’obbligo del casco da 14 fino a 18 anni “ma prima o poi dovrà diventare obbligatorio per tutti”, è intervenuto sugli aspetti agonistici della nuova normativa: “è bene che oggi anche gli allenatori siano obbligati a indossare il casco, questo è un giusto passo in avanti come assolutamente sensata è la scelta dei tracciati da mettere a disposizione degli allenamenti agonistici che passa in capo al gestore della ski area, mentre prima spettava ai comuni. Anche l’assicurazione obbligatoria è una conquista importante, d’altra parte noi l’abbiamo sempre inclusa nella nostra tessera FISI”.
Gran parte delle norme introdotte ricadono direttamente sull’attività quotidiana degli impiantisti: “la legge 40 è quella su cui si impronta tutta la nostra attività e non possiamo che accogliere con favore i passi in avanti fatti, come una maggiore specificazione del pericolo o la codificazione delle norme di comportamento degli sciatori”, ha sottolineato Valeria Ghezzi, presidente di ANEF. “Sappiamo anche però che ci sono alcune cose importanti da sistemare, l’importante è poterlo fare tutti insieme”.
Queste riguardano la pendenza delle piste, blu portata al 15%, “sicuramente un svista” o il divieto di “sci in stato di ebbrezza” dove non è stato indicato un limite preciso. Oggi paradossalmente il divieto può essere interpretato come assoluto, il che sarebbe una sciagura per i rifugi e un paradosso per gli sciatori che non potrebbero bere in quota mentre potrebbero farlo prima di mettersi in auto. Serve chiarezza anche per evitare interpretazioni differenti nelle varie Regioni. Un ulteriore tema riguarda la vendita dell’assicurazione: il personale in cassa non può diventare anche un promotore assicurativo, serve una semplificazione.
“Sono piccole cose che però sono molto importanti nella nostra attività quotidiana. Non posso in ogni caso che essere grata al ministro: è molto importante il dialogo e ringrazio questo Governo che dimostra grande attenzione al nostro comparto e disponibilità a discutere insieme di futuro”.