Giovedì 30 novembre, in occasione degli 800 anni del primo Natale di Greccio, quando Francesco d’Assisi ideò la rappresentazione del presepe vivente, una tradizione diffusa tutto il mondo fino a oggi, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana e la Fondazione Terra Santa presentano il Progetto Museo diffuso «800 anni dal Natale di Greccio». Con la visita alla Mostra «Contemplare il Natale nella Cripta di San Sepolcro – Diorami della collezione del Museo del Presepio di Dalmine».
Il Museo diffuso dedicato agli 800 anni del presepe di Greccio è una iniziativa del progetto «Frate Francesco 2023-2026. Centenari francescani in Lombardia», che ha il patrocinio della Regione Lombardia e il sostegno di Fondazione Cariplo. L’evento del Natale di Greccio lasciò una traccia indelebile nella devozione e nella pietà popolare oltre a segnare la storia dell’arte.
Dieci istituzioni museali della Regione – Museo della Basilica di Gandino (Bergamo); Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia (Bergamo); Museo Diocesano di Brescia; Museo Diocesano di Cremona; a Milano Museo della Basilica di Sant’Eustorgio, Museo dei Cappuccini, Museo Popoli e Culture (P.I.M.E.) e Pinacoteca Ambrosiana; Museo Diocesano di Pavia; Museo della Collegiata di Castiglione Olona (Varese) – mettono in particolare evidenza, e tra loro in rete, capolavori delle collezioni permanenti e opere di esposizioni temporanee legate al tema del Natale.
Opere che spaziano dal Medioevo all’arte contemporanea, creazioni che celebrano nei secoli, con materiali, sensibilità e stili diversi, il significato della Notte di Betlemme.
Il progetto di Museo diffuso si apre il 1 dicembre per concludersi il 7 gennaio. Alla conferenza stampa: mons. Marco Navoni, prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana; l’assessore regionale alla Cultura, avv. Francesca Caruso; il presidente della Fondazione Terra Santa, fra Francesco Ielpo; il segretario generale della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Antonello Grimaldi e molti direttori dei Musei coinvolti.
Partner del progetto, che ha il patrocinio di Regione Lombardia: Provincia S. Antonio dei Frati Minori; Provincia di Lombardia dei Frati Minori Cappuccini; Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali; Associazione Ordine Francescano Secolare di Lombardia – GiFra; Federazione Immacolata Concezione delle Sorelle Clarisse di Liguria, Lombardia e Piemonte; Commissariato di Terra Santa del Nord Italia. Arcidiocesi di Milano; Università Cattolica del Sacro Cuore; Agesci Lombardia; Museo dei Cappuccini di Milano; P.I.M.E.; Fondazione Cineteca di Milano; Associazione Musei Ecclesiastici Italiani; Teatro Carcano.
Per info: press@ambrosiana.it
La nascita e la storia del presepio
Storicamente la nascita del presepio in Italia viene fatta risalire alla rievocazione del Natale allestita da San Francesco a Greccio nella notte del 24 dicembre del 1223.
In realtà la rappresentazione della Natività trova già collocazione nell’arte paleocristiana con rappresentazioni pittoriche, a mosaico e a bassorilievo. Le prime due immagini di Cristo Bambino sono di poco posteriori al 200 e si trovano a Roma nelle catacombe: una mostra la Madonna in trono con in braccio Gesù Bambino, l’altra è un’adorazione dei Re Magi, iconografia tipica del presepio. In numerosi sarcofagi, inoltre, Gesù è ritratto fasciato ed adagiato in una mangiatoia tra i musi protesi di un asino ed un bue, come nel famoso sarcofago di Stilicone nella basilica di Sant’Ambrogio a Milano.
Durante il Medioevo, tra il Duecento e il Trecento, grandi artisti come Nicola Pisano e Giotto si occupano del tema della Natività. Nello stesso periodo nasce il presepio con statue mobili a tutto tondo come quello di Arnolfo di Cambio a Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, composto da otto statue scolpite nel marmo oppure quello della chiesa di Santo Stefano a Bologna, in legno.
Da questo momento in poi la storia del presepio a tutto tondo segue una sua strada rispetto alle figurazioni della natività, una strada fatta da nomi, anche illustri, della storia dell’arte con gruppi scultorei collocati in chiese e santuari importanti. A partire dal Seicento, grazie anche alla forte componente affettiva che il tema della Natività comporta, il presepio diventa oggetto di culto e assume presto un carattere popolare diffondendosi anche nelle case.
In Italia è la Toscana uno dei primi centri di diffusione, seguita dal Regno di Napoli e, più in generale, dalle regioni meridionali, poi via via da quelle del centro e del nord. Le composizioni si arricchiscono di personaggi e scene, rivelando presto l’estro e la fantasia degli artisti che le creano, diventano uno specchio fedele degli usi e costumi dell’epoca e del luogo che ha visto la loro realizzazione.
Alle soglie dell’Ottocento il presepe, definitivamente uscito dagli ambienti meramente ecclesiastici e aristocratici, comincia ad assumere connotati e caratteri popolari, diventa oggetto domestico rituale, entra anche nelle case delle famiglie meno abbienti, sia in città che nelle campagne.