Prolungata fino al 18 aprile 2021 la Mostra fotografica che apre lo sguardo sulla regione di grande ricchezza archeologica dell’Arabia Saudita attraverso gli scatti del celebre fotografo Robert Polidori
Prolungata fino al 18 aprile 2021 la Mostra fotografica che apre lo sguardo sulla regione di grande ricchezza storica e archeologica situata nel nord-ovest dell’Arabia Saudita e mette in risalto i suoi principali siti culturali attraverso gli scatti del fotografo canadese-statunitense.
La mostra, composta da 30 pannelli, sarà visitabile all’aria aperta e gratuitamente lungo Corso Vittorio Emanuele II – Milano fino al 18 aprile 2021, dando ai cittadini 3 settimane in più per scoprire un’area ancora poco conosciuta nella quale si trovano testimonianze di 250.000 anni di storia dell’evoluzione dell’essere umano: dalla preistoria fino ai giorni nostri passando per i misteriosi regni di Lihyan e Dadan, i nabatei e l’epoca romana. Precedentemente era previsto che la mostra fosse esposta fino al 28 marzo.
La regione saudita di AlUla, con il Patrocinio del Comune di Milano e in collaborazione con la Reale Ambasciata dell’Arabia Saudita, vuole offrire al pubblico una mostra che presenti la propria ricchezza culturale attraverso gli scatti di Polidori, consentendo ai visitatori di intraprendere un viaggio affascinante nel tempo, durante il quale potranno approfondire gli aspetti archeologici attraverso contenuti digitali, raggiungibili da QR code posizionati nelle didascalie delle foto, realizzati da Romolo Loreto, Professore Associato dell’Università degli Studi di Napoli – L’Orientale nonché uno dei massimi esperti italiani della archeologia saudita. È consigliato l’uso degli auricolari per l’ascolto dei contenuti digitali.
“Ci auguriamo che i cittadini milanesi possano ancora una volta dare voce al loro desiderio di viaggiare per scoprire il mondo nel 2021, non ho dubbi che questa mostra fotografica ispirerà la scoperta di una delle destinazioni culturali più rilevanti del mondo”, ha commentato Phillip Jones, Chief Destination Management and Marketing Officer di Royal Commission for AlUla. “Gli scatti di Robert Polidori sono un ottimo mezzo per avere un primo assaggio dei vasti paesaggi desertici e delle meraviglie geologiche di questa regione dell’Arabia Saudita. AlUla è un museo a cielo aperto che cela in sé molte storie di antiche civiltà ancora da raccontare. Recentemente sono ripresi gli scavi effettuati da squadre di archeologi, sia sauditi che internazionali, e nel corso dei prossimi mesi saranno annunciate nuove scoperte di grande importanza”.
“Siamo lieti di sostenere l’iniziativa della mostra fotografica ‘AlUla – Journey Through Time’, uno sguardo incantevole sulla grande ricchezza culturale di AlUla, una delle regioni più importanti dell’Arabia Saudita dal punto di vista storico-archeologico”, ha commentato S.A.R. il Principe Faisal bin Sattam bin Abdulaziz Al Saud, Ambasciatore del Regno dell’Arabia Saudita in Italia, Malta e San Marino. “La mostra offre agli amici italiani la possibilità di approfondire la conoscenza del patrimonio culturale del Regno, e cogliere un’immagine vivida di una terra che testimonia duemila anni di legami culturali tra i popoli delle penisole arabica e italiana”.
In merito alla sua esperienza nel fotografare AlUla, Robert Polidori ha commentato: “Il contesto naturalistico di AlUla è semplicemente meraviglioso e impareggiabile e ne sono rimasto affascinato: come se fosse stato scolpito da un potere divino. Cerco di rendere ciò che chiamo un’immagine emblematica, incapsulando la totalità di un soggetto, spesso mostrando i suoi dettagli per rappresentare il tutto e viceversa. Anche se ogni fotografia scaturisce da un preciso istante fissato nel tempo, cerco di slegarla da esso conferendole aspetti infiniti”.
“AlUla non è che la punta di diamante di un patrimonio archeologico che ancora si cela nell’intera Penisola arabica. Questa ricca oasi carovaniera, che in epoca preislamica ha visto susseguirsi le culture Dadanita, Lihyanita, Nabatea e Romana, per oltre un millennio è stata parte di una complessa e articolata rete internazionale di centri carovanieri e porti marittimi”, ha commentato il Prof. Romolo Loreto – Archeologo, Professore Associato, Università degli Studi di Napoli – L’Orientale, “Queste realtà, che svilupparono complesse società basate sulla regalità, determinarono quel fenomeno noto come commercio degli aromi e delle spezie che dall’Arabia Felix giungevano in tutto il Mediterraneo, e dall’Egitto alla Mesopotamia, contribuendo al diffondersi di idee, culti, mode e tradizioni culturali prima Vicino orientali e poi ellenistico-romane. Oggi, questi siti tempestano le regioni apparentemente desertiche della Penisola arabica, rivelando il profondo legame con le società limitrofe, nonché con i più lontani porti del Mediterraneo e dell’India. Le spettacolari architetture funerarie, le imponenti aree urbane di Dadan e AlUla, nonché la perizia con la quale gli antichi seppero ideare diverse forme di controllo e approvvigionamento dell’acqua, dimostrano come le genti antiche e il loro ambiente seppero plasmarsi vicendevolmente. L’odierno visitatore potrà, infatti, non solo ammirare un panorama frutto di un sentimento culturale unico al mondo, letteralmente scolpito nella roccia, ma anche immergersi nel contesto di un’oasi che per tutta l’epoca islamica, fino ad oggi, ha saputo perpetrare questo millenario legame con l’ambiente”.