Giovani, visioni, contaminazioni, idee con le Università di Milano IULM e Politecnico, per individuare le nuove frontiere del turismo, fra tecnologie innovative e accoglienza, formazione del personale e nuovi percorsi esperenziali
“Quando si parla di giovani si parla di idee, di cose che non sono ancora accadute, ma che potrebbero succedere anche domani. Sono loro i manager del futuro, quelli che stanno studiando per cambiare gli scenari.”
Così Andrea Baccuini, imprenditore, esperto in Destination Design, CEO & Partner di 5 Club, Italian Leisure Management, ha introdotto i lavori a Milano della seconda tavola rotonda della prima tappa 2024 di “Welcoming Gate –Projects & Development”, la serie di incontri, dibattiti e tavole rotonde organizzata da MC International e DOC-COM, dedicata al mondo dell’hospitality e allo sviluppo del turismo.
Il focus in questa occasione è stato proprio sul tema de “Un nuovo turismo fra esperienza e nuove tecnologie visto dai giovani under 30” e sono stati veramente molti gli spunti e le visioni emerse dall’incontro.
“Sono giovani preparati e forti – li ha presentati Baccuini – che sanno argomentare di cose molto interessanti, fino ad oggi restate fuori dalle agende e dalle discussioni tradizionali sui temi dell’hospitality e delle destinazioni turistiche. Un approccio che unisce studio, visione e tecnologie. Sempre di più si parla di esperienza turistica, così che le imprese del settore si concentrano sull’offerta di attrazioni coinvolgenti, da condividere per generare valore aggiunto. Ma di cosa si tratta?”
“La nostra idea di turismo futuribile – ha spiegato Elisabetta Gaia Calabrese, studentessa di Hospitality and Tourism Management (IULM Milano) – si basa sugli aspetti intangibili, legati appunto all’esperienza, che rappresentano il valore più ricercato da parte del consumatore finale, in grado di stimolare un ricordo positivo e quindi lasciare un segno indelebile nella mente. L’ospite va coinvolto creando un’emozione, armonizzando le impressioni, facendo leva sulla sfera cognitiva e su quella comportamentale. E tutte le recensioni, tutte le informazioni che possono essere trasmesse da parte del consumatore hanno un valore inestimabile per riuscire poi a sviluppare e proporre la miglior esperienza possibile.”
Dello stesso avviso Pietro Di Cara, studente di Turismo, Management e Cultura (IULM Milano), che ha evidenziato l’importanza di realizzare prodotti o servizi turistici sempre più a misura del cliente, con evidenti vantaggi non solamente per la destinazione, ma anche per tutte le operazioni di marketing turistico, pubblico e privato. “Si tratta – ha detto – del living lab, un concetto e un approccio all’attività di ricerca incentrato sull’utente e sull’ecosistema di Open innovation, operando spesso in un contesto territoriale e integrando processi d’innovazione e di ricerca in una partnership tra persone.”
Del caso di studio su Bellagio ha poi parlato Susanna Grossi, dottoressa in Hospitality and Tourism Management (IULM Milano). “Utilizzando le metodologie e gli strumenti che hanno presentato i miei colleghi è stato possibile realizzare, infatti, un percorso insieme all’associazione Promo Bellagio, accertando anzitutto il grande interesse dei territori di collaborare con noi studenti. Abbiamo constatato, ad esempio, l’esigenza di avere dei dati concreti da cui partire per poi costruire quelle che sono le esperienze da offrire al turista futuro. Un primo step è stato modellato su dati già presenti sul territorio (rilievi demografici, studi statistici e analisi del sito internet, offerta turistica) per capire come il turista arriva a scegliere quella determinata destinazione. La seconda fase, invece, ha riguardato una visita in loco per parlare direttamente con gli operatori turistici e con un centinaio di turisti. È servito per capire cosa piace e cosa non piace, cosa ricercano durante la loro visita; e poi ci si è concentrati su quello che i turisti vogliono pubblicare online, ovvero ciò che per loro è stato più rilevante in questa esperienza.”
Resta il nodo del personale per le strutture ricettive. “E qui bisogna lavorare su alcuni precisi obiettivi: trattenere, coinvolgere e formare i dipendenti – ha sostenuto Victor Elia Ferrari, studente di Hospitality and Tourism Management (IULM Milano) – perché alla fine sono loro una parte decisiva del servizio.” Ma oggi trovare personale risulta sempre più difficile. “È indubbio – ha proseguito Ferrari – perché quando le aziende hanno riaperto i battenti dopo l’emergenza Covid, sono stati tantissimi i dipendenti che hanno deciso di non tornare al loro posto di lavoro, sostanzialmente per due motivi: la voglia di cambiamento, di concentrarsi sulla famiglia; ma anche l’insoddisfazione per le condizioni economiche e la qualità della vita.
Spesso poi il dipendente si limita a fare il minimo necessario, senza partecipazione emotiva o senso di appartenenza all’azienda. Il turn-over del personale ha poi i suoi costi; lavorando nell’ospitalità ci si aspetta, ovviamente, di cambiare lavoro spesso; ma per l’azienda l’innalzamento dei tassi di turn-over impatta necessariamente sul calo di produttività, per cui è ora ancor più necessario investire sul capitale umano in un settore che, come sottolineato recentemente dalla Fipe (la Federazione dei pubblici esercizi), tra febbraio e aprile 2024 avrà l’esigenza di assumere nel turismo 246.300 persone, di cui il 70% nella ristorazione.”
Laura Daglio, architetto, professore associato in Tecnologia dell’Architettura presso il dipartimento ABC del Politecnico di Milano ha parlato di scenari. “La crisi energetica, quella geopolitica, il cambiamento climatico, la crisi pandemica hanno avuto, e hanno, ripercussioni importanti. Una accelerazione di processi già in atto, come quello della sostenibilità energetica, sociale ed economica; una transizione verso l’economia circolare, con un vero cambio di paradigma: riparare, riciclare, superare il concetto di rifiuto, ricontrollare le filiere produttive. Sono sfide che hanno il loro rilievo anche dal punto di vista architettonico e di design, con una nuova estetica e un nuovo linguaggio. Così come la digitalizzazione che ha impattato su ogni aspetto della nostra vita.”
Come il design può poi supportare il settore dell’hospitality? E come si può avanzare un progetto di ospitalità sostenibile? Lo ha spiegato Davide Grasso, Scuola del Design del Politecnico di Milano, soffermandosi in particolare sul turismo rigenerativo, per l’ecosistema, ma anche per le persone. “Produrre, insomma, con tecnologie esistenti, un design ricco di scienza cognitiva e di bellezza, per produrre qualcosa che il mondo ancora non conosce, che manca, che è desiderabile.”
Mentre Emilio Lonardo, Dipartimento di Design del Politecnico di Milano, ha perorato la causa di una tecnologia non invasiva, ma gentile, con la capacità di facilitare la comunicazione tra l’uomo e l’ambiente.
“Progettiamo con un approccio human center, ecologico e sistemico – ha detto – ovvero progettiamo per il benessere delle persone e di tutte le altre entità che ci sono all’interno del nostro universo. Perché l’ospitalità può essere definita, in qualche modo, un arcipelago di relazioni.”
La tavola rotonda si è poi chiusa con l’invito, da parte dei giovani relatori, a lavorare assieme, perché solo l’unione tra le generazioni può creare uno spazio migliore per vivere. “La freschezza, l’innovazione, la capacità di osare, ma anche di collegare i puntini fra passato e futuro – ha soggiunto Marisa Corso, CEO di MC International – ci apre scenari nuovi, crea contaminazioni, invita ad esplorare nuovi orizzonti, come è nella nostra vocazione. Grazie di cuore ai giovani studenti e ricercatori, ai loro docenti, a tutto il mondo della ricerca universitaria che sa trasmettere suggestioni e messaggi chiari a chi poi opera concretamente nel mondo dell’hospitality e del turismo.”
A rivolgere un messaggio alle nuove generazioni, anche Lara Magoni, sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia con delega a Sport e Giovani. “Il futuro è dei giovani: una frase semplice ma che obbliga il mondo della formazione e del lavoro ad essere sempre in movimento, proiettando i propri percorsi sul domani. Il mondo del lavoro è ogni giorno in evoluzione; da tempo ormai non più affacciato sulla via di una città ma in competizione con realtà provenienti da ogni parte del mondo: sfida ed opportunità. Hospitality e turismo per loro definizione sono due settori che devono saper parlare al mondo, offrire esperienze distinguibili, che possano lasciare il segno e saperle comunicare al meglio. Preme ricordare come gran parte dei giovanissimi di oggi andranno a ricoprire professioni e ruoli che ancora non sono previsti dal mercato. È quindi indispensabile offrire ai nostri giovani percorsi formativi che concedano l’opportunità di acquisire un metodo ed allenare a pensare proiettandosi nel futuro.
In ogni esperienza che facciamo, viaggio, gita, vacanza, quello che ricerchiamo e ricordiamo è l’emozione! Per arrivare a questo risultato occorre grande professionalità, studio e cura dei dettagli ed in questi aspetti sono certa che le nuove tecnologie, applicate alla grande tradizione turistica italiana, possano rappresentare una grande opportunità per i manager e gli imprenditori di domani.
I miei complimenti ad MC International e DOC-COM per l’organizzazione di questi incontri così utili ai nostri giovani; Regione Lombardia è orgogliosa di partecipare al futuro del nostro Bel Paese”.
Un nuovo sito internet
Nel corso dell’incontro è stato anche lanciato il nuovo sito internet di Welcoming Gate (https://www.welcoming.space/) in cui vengono proposti, oltre alle notizie sempre aggiornate, anche tutti i filmati, le registrazioni degli interventi, le fotografie degli eventi passati. “Vi troverete anche tutti gli interventi di questo nostro incontro – ha sottolineato Chiara Caliceti, general manager di DOC-COM – perché questo spazio vuole rappresentare uno strumento di servizio, ma anche un ricco archivio dei percorsi finora fatti ed un contenitore di approfondimento dove si possono analizzare i temi di maggiore interesse. Un grande archivio finalizzato ad una ricerca culturale sui temi che sono al centro dei nostri incontri.”
Enti patrocinatori dell’iniziativa: Regione Lombardia, Federalberghi Milano, Lodi, Monza e Brianza, Ordine degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Milano, Politecnico di Milano, Polidesign
Partner dell’evento: Mirage, Unimetal, Carpigiani
MC INTERNATIONAL è una società con sedi a Milano, Roma e Londra, composta da un team di professionisti specializzati nei settori architettura e design, con esperienze significative nel campo del marketing e del business development in Italia e all’estero. Da sempre sviluppa innovativi sistemi di dialogo tra il mondo della progettazione e il mondo manifatturiero, anche attraverso l’organizzazione di importanti incontri, workshop ed eventi dedicati alla filiera delle costruzioni e dell’hospitality.
DOC-COM è agenzia di comunicazione ed eventi, business unit di Rete Doc, network di professionisti della cultura e della creatività, della ricerca e dell’innovazione, della comunicazione e del turismo. DOC-COM ha acquisito negli anni una forte specializzazione per la promozione dei territori e della montagna in particolare (nei settori che le sono più connaturati tra hospitality, architettura, sport, food e wellness), con tanti progetti che spaziano dal Veneto alla Valle d’Aosta, passando per Trentino-Alto Adige, Lombardia e i parchi della Regione Calabria.