Nella convinzione che il miglior modo per fare fronte alla pandemia globale sia quello di continuare a cogliere le occasioni che consentono di vivere appieno la vita nel totale rispetto delle norme di distanziamento imposte da una situazione così critica, la Val d’Ega (BZ) si prepara a rilanciare la stagione sciistica nei due comprensori Dolomiti Superski di Carezza e Obereggen, puntando tutto sulla sicurezza.
Nel cuore soleggiato delle Dolomiti, a soli 20 km da Bolzano, la maggior parte degli impianti di risalita – la cui elevatissima capacità (36.000 persone all’ora a Obereggen e 14.000 persone all’ora a Carezza) riduce il formarsi delle code – è rappresentata da seggiovie, che permettono di raggiungere le piste e di scendere a valle all’aria aperta. Le 5 cabinovie, note per la loro rapidità, accolgono dal canto loro non più di 10 passeggeri, sono dotate di finestrini e vengono comunque regolarmente disinfettate. I tempi di viaggio sono sempre inferiori al limite massimo di 15 minuti di contatto e le diverse partenze dislocate tra Carezza e Obereggen/Ski Center Latemar consentono di evitare l’assembrarsi di grandi folle in partenza.
Se sulla maggior parte degli impianti di risalita che prevedono l’attesa del turno con gli sci ai piedi la distanza minima è automaticamente osservata, in quelli esposti al rischio di eccessivo avvicinamento il personale e la segnaletica ne ricordano e ne garantiscono il mantenimento. Nei giorni feriali, quando le piste sono ancora più tranquille e offrono ampi spazi, il parco di funivie, seggiovie e cabinovie può trasportare 10 volte il numero di persone che la Val d’Ega è in grado di ospitare.
Una volta sulle piste, l’attività si svolge per sua natura a distanza e all’aria aperta e i dispositivi di protezione personale vanno ad aggiungersi a quello che è il classico equipaggiamento degli sciatori, che avranno in molti casi la possibilità di prenotare online il loro posto ai rifugi, immancabilmente dotati di ampie terrazze esposte ai caldi raggi del sole. A proposito di digitalizzazione, se è lo skipass può essere acquistato su internet a partire da metà novembre e poi ritirato alla Ticketbox tramite QR Code o presso la Digital Line (corsia preferenziale), molti hotel mettono a disposizione un proprio servizio di emissione dello skipass o si occupano di ritirarlo per l’ospite. È forse scontato ricordare che tutte le strutture ricettive, le scuole di sci, i rifugi e ogni altro esercizio rispettano scrupolosamente le norme di sicurezza prescritte dalla legge in fatto di distanza minima, protezione della bocca e del naso, test periodici dei collaboratori e presenza di dispenser di disinfettante.
In particolare, le scuole di sci si atterranno alle dimensioni del gruppo previste dai regolamenti in vigore, scaglioneranno i corsi e differenzieranno i punti d’incontro, mentre i noleggi disinfetteranno l’attrezzatura dopo ogni utilizzo. In caso di chiusura delle strutture ricettive o degli impianti di risalita causa Coronavirus, vengono assicurate la cancellazione gratuita della prenotazione degli alberghi e il rimborso dello skipass.
Questa minuziosa preparazione propedeutica alla stagione sciistica viene messa in campo per consentire agli appassionati della montagna e degli sport invernali il piacere di immergersi in un’area meravigliosa estesa per oltre 200 km², di cui il 70% costituito da boschi, nel cuore del Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, che con la neve diventa – semplicemente – ancora più bella.