nel contesto della Genova BeDesign Week 2024, in corso dal 22 al 26 maggio. Arte, architettura, città, territori, paesaggi: un insieme di elementi che genera progetti, riflessioni,azioni in grado di produrre cambiamento reale. Lacultura diventa impulso, spinta alla trasformazione, orientamento a un mutato futuro urbano, solo se è azione effettiva.
Alfonso Femia – Atelier(s) Alfonso Femia – lavora alla declinazione concreta della “cultura”, sviluppando progetti, attraverso la società benefit, laboratorio permanente 500×100:
• un format di dialogo sulla città o meglio su come si abita e si vive la città, con un patrimonio di oltre 700 video interviste ad architetti, giornalisti, scrittori, designer, docenti, filosofi, anziani e molto anziani, giovani e giovanissimi;
• una scuola di architettura per bambine e bambini, a Genova, con l’obiettivo di trasmettere l’architettura come potente strumento di educazione civica; • una ricerca sul territorio mediterraneo – “Mediterranei Invisibili” – che esplora similitudini e storie parallele tra i luoghi;
• un evento di architettura, “La Biennale dello Stretto” giunto alla seconda edizione, nata con l’intento di contaminare positivamente la tradizionale visione eurocentrica con uno sguardo più ampio, assumendo l’architettura come fattore e strumento di comprensione degli scenari.
Ha dichiarato Alfonso Femia alla vigilia dell’incontro “Facciamo tutto questo da sempre, parallelamente all’attività professionale perché siamo fermamente convinti che l’ascolto contribuisca ad alimentare una progettualità non autoreferenziale. Per noi l’impegno culturale non si traduce nell’organizzazione di eventi “a consumo”, fini a se stessi.
Preferiamo parlare di capitoli culturali, situazioni che fissano momenti di approfondimenti a seguire e a precedere indagini e percorsi trasversali, aperti, strutturati sul dialogo e che sperimentano differenti punti di vista. Spesso, ci si dimentica di chiedere a cosa servono i progetti culturali, al di là delle etichette, delle parole che si spendono per promuoverli e diffonderli. Per noi servono a fare domande: intelligenti, inaspettate, banali anche, ma che pescano nell’irrisolto.
In una dimensione storica in cui la risposta e l’assioma sono modelli comunicativi imperanti, mettiamo in primo piano le “domande” che partono dal fare architettura, e che la trasformano in “attivatrice culturale”, significato profondamente diverso da “produttrice culturale”. Non da ultimo e particolarmente per il progetto della Biennale dello Stretto, fondamentale è l’accessibilità culturale che è leva determinante per il coinvolgimento delle persone al di fuori della comunità professionale”.
Di questo e di molto altro parlerà Alfonso Femia insieme a Pierluigi Feltri, consigliere Fondazione degli Architetti della Provincia di Genova; Paolo Verri, manager culturale ed esperto in sviluppo urbano, direttore della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Francesco Berti Riboli, vice presidente, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, moderati dal giornalista Massimiliano Lussana.