Alla Biblioteca Comunale di Storia dell’arte di Montemerano – il paese della Maremma toscana in provincia di Grosseto, inserito tra i “Borghi più Belli d’Italia”, proseguono i dialoghi, proposti dall’ Accademia del Libro, su argomenti di attualità, sociali e di costume, affrontati di volta in volta con esperti, per mettere a fuoco e cercar di decifrare i fenomeni e le realtà del nostro tempo.
Sabato 1 giugno 2024 – ore 18 Rodolfo Ricci Vicepresidente della dalla Federazione Italiana lavoratori emigranti e famiglie (FILEF) , in dialogo con Francesco Raco parlerà di Emigranti, Migranti, diritti
L’emigrazione è antica quanto la società umana, e il famoso apologo di Pericle del V secolo a.C. già portava l’esempio di Atene, dove nessuno era considerato straniero e dove vigevano le leggi dell’umanità e della parità, anche non scritte. Dopo oltre venti secoli la Carta dell’ONU e quella dei diritti umani raccoglievano quei principi. Si trattava, tuttavia, di principi illuministici “trattati in alto” e, per gli emigranti, formulati come “concessione”. La vera svolta è consistita nella diretta partecipazione di nuove masse umane nella politica delle nazioni. È il fenomeno che stiamo vivendo oggi, di grande impatto economico, culturale e umano e che è diventato una questione centrale dei nostri giorni, tema di dibattiti, analisi, studi e acceso scontro politico tra i partiti e le stesse nazioni.
Per due secoli, l’Italia è stata nazione di emigrazione di massa con 24 milioni di italiani emigrati dal 1876 al 1976; oggi sono quasi ottanta milioni gli oriundi italiani in tutto il mondo contro i sessanta milioni scarsi residenti in Italia. Improvvisamente da metà degli anni Settanta il nostro paese è stato a sua volta meta di migrazioni: grandi flussi migratori legali o clandestini per emergenze economiche, sociali e culturali, venutesi a creare in molti paesi in un mondo diventato globale. E in anni ancora più recenti c’è stata e continua a esserci una ripresa massiccia dell’emigrazione di italiani verso l’estero, in particolare delle nuove generazioni.
“Non più cose ma protagonisti”, fu uno dei motti del primo congresso della FILEF, la Federazione Italiana lavoratori emigranti e famiglie, fondata nel 1967 da Carlo Levi – scrittore, pittore e politico italiano – e da altri intellettuali di area progressista, tra le maggiori organizzazioni nazionali che si è occupata in maniera costante e concreta delle problematiche connesse alle migrazioni. Fin dalla fondazione ha difeso i diritti dei nostri concittadini emigrati all’estero – ormai tutti integrati – e da tempo si occupa anche delle condizioni ben più precarie e vulnerabili degli immigrati presenti in Italia.
Oggi la FILEF – di cui è presidente Antonella Dolci (sorella dell’artista Mariano Dolci, montemeranese di adozione), residente in Svezia – è una delle principali organizzazioni dell’emigrazione e dell’immigrazione, con 200 associazioni e circoli presenti in Italia e nei maggiori paesi di emigrazione italiana: Germania, Francia, Belgio, Lussemburgo, Gran Bretagna, Svezia, Svizzera, Australia, Canada, Usa, Venezuela, Brasile, Uruguay, Argentina. La sede di coordinamento internazionale è a Roma.
Per esporre questa organizzazione umanitaria e politica poco conosciuta, l’Accademia del Libro ha invitato Rodolfo Ricci, dirigente e coordinatore della FILEF da molti anni e attuale vicepresidente.