La nona edizione degli “Oscar dell’Inclusione”, ideati dalla Fondazione Diversity ha premiato contenuti mediali e personaggi che nel 2023 hanno contribuito a una rappresentazione inclusiva delle persone e dei temi per Genere, Età, Etnia, Disabilità, LGBT+, Aspetto Fisico
E’ stato assegnato al Sole 24 Ore il DIVERSITY MEDIA AWARD 2024, categoria Miglior Articolo Stampa Quotidiani, per l’articolo “La mancanza di fondi pesa sulle persone con disabilità – Il Sole 24 ORE” di Monica D’Ascenzo, giornalista e diversity & inclusion editor del Sole 24 Ore, ideatrice del blog Alley Oop – Il Sole 24 Ore, il blog multifirma del Sole 24 Ore dedicato ai temi della diversity (che ospita contributi di giornalisti del Gruppo 24 ORE e di autori indipendenti con il coordinamento di Chiara Di Cristofaro e Manuela Perrone).
Il Premio rappresenta un grande riconoscimento per l’impegno che Il Sole 24 Ore ha profuso negli anni nel dibattito sull’inclusione e la diversità, a livello editoriale, culturale e di community. Un impegno che ha convolto nel tempo tutte le testate del Gruppo 24 ORE per dare vita ad un dialogo sempre più aperto ed inclusivo sulle tematiche della diversità, con l’obiettivo di dare un contributo utile per un concreto cambiamento in ambito economico, sociale, culturale. Un vero e proprio percorso, che ha valorizzato e ampliato il lavoro svolto negli ultimi otto anni da Alley Oop, che ha proposto su differenti canali contenuti rilevanti e azioni concrete per l’agenda economica e professionale femminili.
Francesca Vecchioni, Presidente di Fondazione Diversity, ha motivato così l’assegnazione del premio:
“L’analisi che Fondazione Diversity compie ogni anno per conferire i quattro premi dedicati alla stampa e all’informazione poggia su diversi criteri. – afferma Francesca Vecchioni, Presidente di Fondazione Diversity – Punti fondamentali sono la correttezza del linguaggio, la consapevolezza e la sensibilità dimostrata rispetto a ciascuna delle sei aree considerate, la capacità di costruire racconti che siano quanto più corali, coinvolgendo le comunità di riferimento, le realtà e persone esperte dei temi trattati. Il lavoro di Fondazione non può prescindere, poi, dallo studio dei dati, che permettono di avere prove tangibili e chiare delle discriminazioni che ancora segnano la nostra società. Anche per questo l’articolo di Monica D’Ascenzo ha ottenuto fra i punteggi più alti, dimostrando anche la capacità di adottare uno sguardo intersezionale e sottolineando un punto fondamentale: quello di una strutturale mancanza di sostegno a cittadine e cittadini con disabilità.”
Monica D’Ascenzo, giornalista e diversity & inclusion editor del Sole 24 Ore, ha commentato: “I pensieri formano le parole, ma allo stesso modo le parole contribuiscono a formare i pensieri. Sono necessarie parole nuove per raccontare una società in rapida evoluzione, che comprende una molteplicità di sfumature. Una complessità che è giusto trovi una corretta rappresentazione e una riflessione strutturata sulla stampa per creare le condizioni di una società di dignità e diritti per tutti. Perché un Paese non può davvero progredire se lascia indietro qualcuno”
La cerimonia si è tenuta ieri sera nel corso di una serata-evento benefica al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano condotta da Francesca Michielin ed Ema Stokholma, con la proclamazione dei vincitori e delle vincitrici della nona edizione dei Diversity Media Awards, i riconoscimenti che premiano i personaggi e i contenuti mediali che si sono distinti nel corso dell’anno precedente per una rappresentazione valorizzante ed inclusiva delle persone per Genere, Età, Etnia, Disabilità, LGBT+, Aspetto Fisico – che saranno trasmessi su Rai1 venerdì 28 giugno in seconda serata.
I Diversity Media Awards sono un’iniziativa ideata e promossa dalla Fondazione Diversity, no-profit fondata e presieduta da Francesca Vecchioni. Sono prodotti da Fondazione Diversity con YAM112003. Partner istituzionale Commissione Europea. Con il Patrocino del Comune di Milano e della organizzazione no profit GLAAD.
I Diversity Media Awards aderiscono al manifesto Live For All, promosso per l’ideazione e la realizzazione di eventi accessibili, presentato dal Comitato per i Concerti inclusivi.