“I Macchiaioli. Capolavori dell’Italia che risorge”, la grande Mostra di Palazzo Zabarella che fa sfoggio di ben 100 capolavori di intensa emozione che raccontano di un Uomo eroico ed instancabile, pronto a ripartire ogni giorno a dispetto di qualsiasi difficoltà viene prorogata al 30 giugno per il perdurare dell’emergenza sanitaria. “Una Mostra da non perdere, che racconta di tutti noi, delle nostre emozioni e del nostro valore – dichiara il Presidente della Fondazione Federico Bano annunciando la proroga al 30 giugno – una Mostra Evento che celebra Artisti fuori dagli schemi, liberi e spavaldi, a dispetto delle convenzioni e delle regole del tempo; artisti che amavano dipingere la quotidianità, il valore umano, gli istanti di vita e l’immediatezza di atti ed emozioni con forza, coraggio e voglia di ripartire giorno dopo giorno con rinnovata energia a dispetto di qualsiasi difficoltà. Abbiamo deciso di prorogare la Mostra fino alla fine di giugno per poter dare la possibilità ai visitatori di venire a Palazzo Zabarella e ritrovarsi protagonisti della storia” – conclude il Presidente.
“La mostra celebra i Macchiaioli alzando il velo proprio su quelle che sono state le antiche collezioni ed i coraggiosi artefici e su tanti aspetti completamente inediti. Un’operazione culturale totalmente coinvolgente e di grande efficacia.”, afferma Giuliano Matteucci.
Puntando su opere iconiche e inedite, i curatori Giuliano Matteucci e Fernando Mazzocca, coadiuvati da Silvio Balloni e Claudia Fulgheri, attraverso lo scandaglio delle antiche fonti, sono risaliti ai primi acquirenti – amatori, cultori, critici, mercanti – che, al di là di ogni convenzione, si sono circondati d’immagini ispirate alla contemporaneità, molte delle quali oggi in mostra.
Viene, così, restituito un volto a figure spesso lasciate in ombra ma di grande rilievo nella valorizzazione e sviluppo delle arti, quali Fiorella Favard de l’Anglade, Isabella Falconer e Giulio de Gori. Acquistando alle esposizioni o direttamente dagli artisti, hanno svolto un ruolo di veri e propri mecenati. Al loro credo si aggiunge quello di alcune famiglie particolarmente sensibili alla pittura come i Fabbroni, i Cecchini e i Bandini che, nei confronti di Lega, hanno dimostrato grande umanità e accoglienza. Ed ancora, critici della lungimiranza di Diego Martelli e Ugo Ojetti che con i loro scritti hanno difeso l’identità stilistica di Abbati, Fattori, Signorini e Zandomeneghi; infine mercanti intraprendenti quali Mario Galli ed Enrico Checcucci la cui linea estetica ha privilegiato i protagonisti del Caffè Michelangiolo. Veri e propri antesignani di un gusto al quale hanno guardato con interesse non pochi artisti del Novecento, rivivono in mostra attraverso le immagini fissate da Lega, Boldini, Zandomeneghi, Fattori e Ghiglia.
Le opere che li rappresentano a Palazzo Zabarella, con altre riconducibili a quella fervida stagione e ai suoi protagonisti, sono la testimonianza tangibile di una grande fede e passione. La bellezza e preziosità che le mette in luce fa parte di una narrazione ancora inedita, di cui la mostra di Padova si propone come anticipazione.
Innovativo e degno di evidenza il progetto della Fondazione Bano a favore delle scuole a titolo gratuito in questo momento così difficile. Palazzo Zabarella è pronto ad accogliere in Mostra i bambini e i ragazzi nonostante il periodo di chiusura!
Sono stati infatti prodotti in questo periodo di lockdown due virtual tour di 20 minuti circa in cui si alternano vedute della Mostra a dettagli di importanti opere (sette per ciascun video); la voce guida (guida specializzata) si concentrerà su temi di vita quotidiana, intimità, lavoro, natura, campagna e animali nel primo tour virtuale rivolto ai bambini di IV e V elementare e I e II media. Focus del primo video le seguenti opere:
“Mietitura del grano nelle montagne di San Marcello” di Odoardo Borrani; “L’elemosina”e “Le bambine che fanno le signore” di Silvestro Lega;“Le faccende di casa” di Adriano Cecioni; “Viale con buoi e spaccapietre” di Giovanni Fattori; “Al sole” e “Ritorno dai campi”di Vincenzo Cabianca. Il virtual tour invece rivolto ai ragazzi di III media e delle scuole superiori, partendo dal contesto storico in cui i Macchiaoli si trovarono ad operare, affronta in modo approfondito anche la tecnica innovativa e rivoluzionaria di questi artisti della rinascita. Queste le opere scelte: “L’elemosina” e “Le bambine che fanno le signore” di Silvestro Lega; “Giovanni Del Greco medico garibaldino soccorre i feriti durante la battaglia di Bezzecca”, “La mena in Maremma” e “ Viale con buoi e spaccapietre” di Giovanni Fattori; “Aspettando” e “Ore d’ozio a Riomaggiore” di Telemaco Signorini.