Una sfida iniziata a maggio che si concluderà a ottobre 2024. Il 5.50 Metri S.I. (Stazza Internazionale) Rabicano è una barca da regata costruita in legno e varata nel 1967 presso il Cantiere Velscaf di Dario Salata su progetto dello svedese Einar Ohlson. Non tragga in inganno la sigla “5.50 Metri”, che non indica la lunghezza dello scafo, intorno ai 9 metri, bensì il risultato di una formula di stazza che consente agli scafi di questa Classe di sfidarsi in tempo reale senza applicare compensi correttivi. Rabicano è armata dalla Fondazione Museo Barca Lariana di Pianello del Lario (www.museobarcalariana.it), in provincia di Como, presieduta dal milanese Ferdinando Zanoletti. “Quest’anno”, ha dichiarato “proprio in occasione dei 75 anni di questa classe velica nata in Inghilterra nel 1949, abbiamo deciso di pianificare la partecipazione di Rabicano a una serie di importanti competizioni in Italia e all’estero. Eventuali sponsor e sostenitori possono condividere questo obiettivo e accompagnare l’iniziativa del Museo fino a ottobre”. A bordo regaterà sempre un giovane equipaggio interamente femminile, di età inferiore ai 30 anni, composto da Gaia Pizzini e Maddalena Rossi di Milano con Arancia Malaspina di Dongo (CO). Il nome della barca proviene dall’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, dove Rabicano è il cavallo di Astolfo “… così leggero che non lascia orma né sulla sabbia né sulla neve e quando galoppa su di un prato non spezza neppure un filo d’erba …”.
Il Tour Velico 2024
Il tour velico 2024 di Rabicano è iniziato a maggio nel Golfo della Spezia con la partecipazione all’Italian Open 5.50 e alle “Vele d’Epoca dell’Alto Tirreno – Trofeo Valdettaro”, dove Gaia (timone), Maddalena (tailer) e Arancia (randa e tattica) hanno sfiorato il podio. Le prossime partecipazioni prevedono il trasferimento a Venezia dal 28 al 30 giugno per regatare all’Enoshima Trophy in occasione delle regate “Trofeo Principato di Monaco a Venezia – Le Vele d’Epoca in Laguna”. Enoshima è il nome dell’isola giapponese dove si sono svolte le competizioni veliche delle Olimpiadi di Tokyo 1964. Il trofeo, nato proprio sul Lago di Como nel 2012 su iniziativa di un olimpionico tedesco che aveva regatato ad Enoshima, si tiene con cadenza biennale e si corre con il vecchio regolamento olimpico. Dal 28 agosto al 6 settembre Rabicano regaterà nelle acque dell’Atlantico in occasione del Campionato del Mondo dei 5.50, organizzato dallo Yacht Club de l’Odet a Benodet, in Bretagna. In tale occasione disputerà anche la Royal Kaag Classic Cup, trofeo riservato alle imbarcazioni classiche varate prima del 1970. Dopo il rientro in Italia, il 28 e 29 settembre sarà la volta del Trofeo Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellagio, perla del Lago di Como, organizzato dal Circolo della Vela Pescallo. Infine, dal 17 al 20 ottobre, Rabicano chiuderà la stagione in occasione del 19° Raduno Vele Storiche Viareggio, dove regaterà davanti alle spiagge della Versilia con lo sfondo delle Alpi Apuane. Un tour velico che promette di regalare emozioni e che si svolgerà in collaborazione con Phi!Number, società di servizi e consulenza sportiva nel mondo della vela e delle regate.
Storia della Classe 5.50 metri Stazza Internazionale
Nel 2024 la Classe velica dei 5.50 Metri S.I. (Stazza Internazionale) compie 75 anni. Nata a Londra il 28 ottobre del 1949, ha visto varare nel corso dei decenni oltre 800 scafi in tutto il mondo, suddivisi nelle categorie Classic (varo antecedente il 1970), Evolution (varotra il 1° gennaio 1970 e il 31 dicembre 1993), Modern (costruite dal 1994), progettati da grandi architetti come Arvid Laurin, Raymond Hunt, Alfred Edward “Bill” Luders Jr., i fratelli svedesi Ohlson, Henri Copponex, Britton Chance Jr. e Olin Stephens. Tra i costruttori italiani i cantieri liguri Velscaf di Dario Salata a Rapallo e Baglietto di Varazze. L’armo velico è a sloop bermudiano e si regata con un equipaggio di tre persone. I 5.50 Metri S.I. sono stati barca olimpica in occasione di cinque edizioni dei Giochi, da Helsinki (Finlandia) 1952 a Città del Messico 1968. Entrata nella storia la vittoria al Mondiale di Classe del 1965 ottenuta a Napoli da Grifone (1963) della Marina Militare, timonato dall’ammiraglio ed eroe della vela italiana Agostino “Tino” Straulino (1914-2004) proprio durante il suo periodo di comando della nave scuola Amerigo Vespucci. All’ingegnere milanese Andrea Rossi, già Consigliere e socio AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca), il merito di avere realizzato in epoca recente il volume “I 5.5 Metri di Stazza Internazionale” (Guido Tommasi Editore), diventato un prezioso testo di riferimento. L’attuale presidente della Classe Italiana 5.50 è il conte romano Fabrizio Cavazza, armatore di Volpina (ITA-33), un Baglietto del 1960 disegnato da Giulio Cesare Carcano.
Il Museo della Barca Lariana
È uno dei più importanti siti mondiali di marineria tradizionale. Il Museo della Barca Lariana di Pianello del Lario, nell’alto Lago di Como, è stato fondato nel 1982 da GianAlberto Zanoletti, presidente per 27 anni dell’ASDEC, l’Associazione Scafi d’Epoca e Classici fondata a Milano nel 1987. Un autentico visionario, che fin da giovane ha cominciato a raccogliere in una vecchia filanda scafi di ogni genere e tipo. Oggi questa collezione, riaperta nel 2018 dopo 18 anni di chiusura forzata, è distribuita su quasi 10.000 metri quadrati di sale e magazzini e 8.000 metri quadrati di parco. Al suo interno sono conservate più di 400 imbarcazioni, tra cui circa 200 barche a remi e gondole, 50 barche da pesca e caccia, più di 100 motoscafi fuoribordo e 100 motoscafi entrobordo da turismo, 40 motoscafi entrobordo da corsa e 80 barche a vela oltre a scafi militari, barconi da lavoro, 300 motori fuoribordo, 80 motori entrobordo e migliaia di oggetti attinenti la costruzione e l’uso delle barche, oltre a centinaia di registrazioni, diapositive, libri, riviste e più di 3.000 fotografie. Una raccolta che non ha eguali al mondo per importanza e vastità, alla quale è stata affiancata una sala polifunzionale fino a 250-300 posti adatta ad ospitare convegni, eventi privati, cene, cocktail e matrimoni. In corso di realizzazione anche un ristorante e una caffetteria a lago. L’opera di GianAlberto Zanoletti oggi è portata avanti dal figlio Ferdinando, fautore della rinascita del Museo insieme alla sorella Alberta, attraverso la Fondazione e i numerosi volontari che si prodigano per conservare questo patrimonio storico.