L’azienda di Angelo Jacorossi e della sua famiglia, dal 1972 baluardo di eccellenza nel panorama vinicolo di Montepulciano, presenta gli sviluppi del progetto “Pieve del Nobile”, un’iniziativa iniziata nel 2020 che ha segnato un punto di svolta nella valorizzazione dei vigneti storici e delle zone più vocate della prestigiosa area vinicola di Montepulciano, in Toscana.
Questo progetto, avviato con l’obiettivo di riscoprire e valorizzare terreni a lungo trascurati, ha messo in luce l’importanza di un approccio che integra tradizione e modernità in campo enologico. “Il Pieve del Nobile – spiega Edoardo Mottini Jacorossi, CEO di Talosa – si concentra sul recupero di vigneti antichi e di pregio, reintroducendo tecniche colturali tradizionali arricchite dalle moderne conoscenze enologiche. Il progetto promuove una viticoltura sostenibile e di alta qualità, intrinsecamente legata alle caratteristiche uniche del terroir di Montepulciano, con l’obiettivo di produrre vini che siano l’espressione più pura e autentica di queste terre particolari”.
Un aspetto fondamentale del progetto è la conservazione della biodiversità: “Pieve del Nobile – continua Jacorossi – si impegna infatti nella tutela delle varietà di vite storiche e nell’adozione di pratiche agricole che favoriscono la sostenibilità ambientale. Questo equilibrio tra innovazione e eredità storica si traduce in vini che riflettono in modo più marcato le peculiarità del suolo e del clima locale, accentuando la finezza e la complessità del Vino Nobile di Montepulciano.”
Il progetto vede la partecipazione di una serie di produttori locali, enologi di fama, esperti agronomi e istituzioni locali, tutti uniti dall’obiettivo comune di rilanciare e promuovere un’agricoltura che sia rispettosa dell’ambiente e delle tradizioni locali. “Pieve del Nobile” è così diventato un esempio virtuoso di come la viticoltura possa evolvere in modo sostenibile, preservando al contempo il patrimonio storico e culturale del territorio di Montepulciano, contribuendo significativamente al prestigio del Vino Nobile su scala internazionale.
Parallelamente alla valorizzazione del patrimonio enologico e della sua qualità, Michele Merola, enologo di Talosa, offre una panoramica delle sfide e delle aspettative per la vendemmia 2024 ormai alle porte: “La stagione climatica del 2024 ha portato sfide notevoli, con un’estate caratterizzata da un calore estremo e una siccità che hanno messo a dura prova i vigneti.”
Merola spiega tuttavia come la tenacia e l’innovazione abbiano giocato un ruolo cruciale: “Nonostante le condizioni difficili, l’attenzione costante e l’uso di trattamenti preventivi ci hanno permesso di mantenere sotto controllo patologie come l’oidio. Abbiamo adottato tecniche agricole reattive e di precisione per ottimizzare la fisiologia delle piante, garantendo un’irrigazione bilanciata e proteggendo i grappoli dai raggi diretti del sole. Tutto questo ci fa pensare che la qualità sarà alta mentre rispetto allo scorso anno la produzione è rientrata nella norma per cui crediamo di tornare ai livelli della precedente vendemmia”.
Merola continua collegando direttamente il progetto alle attuali condizioni di crescita: “L’approccio agronomico che stiamo portando avanti si allinea perfettamente con gli obiettivi di ‘Pieve del Nobile‘. La resilienza delle nostre pratiche agricole e la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti climatici sono essenziali per il successo del progetto e per garantire che ogni annata rifletta la qualità e la complessità che ci si aspetta dal Vino Nobile di Montepulciano.”
Questo impegno incessante verso l’eccellenza e la sostenibilità riflette l’aspirazione di Talosa di andare oltre la mera produzione di vini pregiati, abbracciando una visione più ampia che include la tutela e la valorizzazione dell’eredità culturale ed enologica di Montepulciano. Con ogni annata, Talosa rinnova il suo impegno a preservare l’autenticità e il prestigio del territorio, consolidando la sua posizione come icona di qualità e innovazione nel panorama vitivinicolo internazionale.