Il 17 settembre Associazione Arketipos ospite di Fondazione Accademia Carrara per discutere del nesso tra cultura, arte e paesaggio in occasione della prossima riapertura de “i Giardini PwC”. L’evento sarà l’occasione per esplorare la connessione tra tradizione e innovazione nel design paesaggistico e riflettere sulle sfide contemporanee attraverso soluzioni creative e sostenibili.
Non solo Landscape Festival. Le attività portate avanti dall’Associazione Arketipos non si esauriscono nel palinsesto settembrino del prestigioso festival dedicato alla promozione della cultura e della progettazione del paesaggio, ma si sviluppano nel corso di tutto l’anno e prendono la forma di partnership di valore e occasioni di scambio con realtà terze. Una competenza che permette all’associazione di essere al fianco di progetti di respiro nazionale e internazionale.
Un esempio tra tutti, quello di Fondazione Accademia Carrara, che approfondirà il tema del nesso tra museo e giardini a partire dal progetto che l’architetto Leopold Pollack aveva concepito nel 1804 per l’Accademia Carrara a seguito del lascito del Conte Giacomo Carrara e che includeva un giardino di armoniosa composizione paesaggistica. Il progetto di Pollack non fu infatti mai realizzato, ma ci rimangono i suoi disegni.
L’appuntamento vedrà la partecipazione di Martina Bagnoli, direttrice dell’Accademia Carrara, Paolo Plebani, conservatore dell’Accademia Carrara, Valentina Milani, Architetto dello Studio INOUT Architettura e Vittorio Rodeschini, presidente dell’Associazione Arketipos, e la professoressa Lionella Scazzosi Del Politecnico Di Milano che offriranno un approfondimento sui temi legati alla storia e all’evoluzione del giardino e sulle ambizioni che animano la felice collaborazione tra le due realtà.
“Il progetto originale del giardino ci dice come già allora il rapporto tra cultura artistica e cultura paesaggistica fosse forte e sentito” ha dichiarato Martina Bagnoli, direttrice dell’Accademia Carrara “Siamo entusiasti di presentare al pubblico una visione storica che rappresenta il punto di inizio di un lungo percorso che si chiude con la realizzazione dei nuovi giardini”.
La collaborazione tra Fondazione Accademia Carrara e l’Associazione Arketipos si rinnova infatti anche nel 2024, confermando un sodalizio iniziato nel 2015, quando un viaggio attraverso i capolavori della pinacoteca, analizzati dal punto di vista del paesaggio, segnò un importante momento di partnership. Nel 2022, la lettura congiunta di un’opera d’arte da parte dell’allora Direttrice M. Cristina Rodeschini e del paesaggista Cassian Schmidt approfondì ulteriormente il dialogo tra arte e paesaggio. L’obiettivo di questa collaborazione rimane quello di esplorare approcci innovativi nel coniugare realtà e astrazione, creatività e tradizione, aprendo nuove prospettive nel campo della progettazione paesaggistica.
La storia dell’arte e quella del paesaggio si dimostrano dunque profondamente interconnesse, rappresentando due dimensioni complementari. La scoperta del paesaggio nell’arte ha segnato infatti una vera rivoluzione. A partire dal Medioevo, i paesaggi venivano utilizzati come sfondo per scene religiose, quando la natura era percepita principalmente come selvaggia e pericolosa. Nel Rinascimento, i paesaggi assunsero un ruolo più centrale nei dipinti. Successivamente, nel XVIII secolo, i paesaggi idealizzati e le scene bucoliche divennero protagonisti della pittura. Il concetto di paesaggio naturale inglese si è evoluto ulteriormente rispetto alle concezioni passate. All’epoca, la natura era organizzata e stilizzata, simile a scene teatrali.
“La collaborazione con Accademia Carrara ci consente di esplorare nuove frontiere nella progettazione del paesaggio,” ha dichiarato Vittorio Rodeschini, Presidente di Arketipos. “Questo incontro non è solo una celebrazione del passato, ma anche un’opportunità per riflettere sul ruolo di Landscape Festival e di Arketipos, l’associazione che ha ideato questa manifestazione ormai quasi 15 anni fa, che sono sempre più riconosciuti come punti di riferimento per la progettazione paesaggistica a livello nazionale e internazionale. Questo impegno, che va oltre il festival, ci consente di essere parte di progetti di ampio respiro e significativo impatto, un’opportunità che ci riempie di orgoglio”.
Anche oggi, la natura è su un palcoscenico, ma in modo diverso dai modelli storici. Attualmente, l’ecologia, la scienza della vegetazione e la sociologia delle piante giocano un ruolo cruciale nella progettazione paesaggistica. L’iniziativa e la riflessione che l’accompagna sposano appieno, in questo senso, il tema scelto per la XIV edizione del Festival, “Facing the Crisis“. L’obiettivo è trovare soluzioni innovative e percorrere strade inesplorate per affrontare positivamente le numerose crisi della contemporaneità, favorendo la rigenerazione delle nostre società. Eventi estremi come guerre, pandemie, dissesto idrogeologico, inondazioni e terremoti sottolineano l’importanza di comprendere il rischio climatico per lo sviluppo urbano del futuro.
Ripensare le città e il nostro modo di viverle può così contribuire significativamente a migliorare la salute del pianeta. La capacità dei paesaggisti di interpretare e rispondere ai cambiamenti ambientali, sociali ed economici è cruciale per creare spazi funzionali, estetici e benefici per le comunità. Uno sviluppo sostenibile deve prioritizzare la rigenerazione ambientale, la biodiversità, la conservazione delle risorse, la crescita economica stabile e il valore sociale.
In questo contesto, l’architettura del paesaggio gioca un ruolo cruciale nel creare città più resilienti e vivibili. L’evento del 17 settembre rappresenta quindi non solo un’opportunità per presentare un progetto di grande valore storico e artistico, ma anche un momento di riflessione sulle sfide contemporanee e sulle soluzioni innovative che l’arte della progettazione paesaggistica può offrire per affrontarle.
Info: www.landscapefestival.it/educational
L’evento realizzato grazie anche al sostegno di: IMteam Group