Alla BIAF, la Galleria d’Arte Frediano Farsetti presenta “Les Italiens de Paris”

Alla BIAF, la Galleria d’Arte Frediano Farsetti presenta “Les Italiens de Paris”

In occasione della XXXIII edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, la Galleria d’Arte Frediano Farsetti (stand n. 68) presenta una vera e propria MOSTRA “LES ITALIENS DE PARIS”: capolavori del primo Novecento italiano a firma di Alberto Savinio (Atene 1891 – Roma 1952), René Paresce (Carouge 1886 – Parigi 1937)Mario Tozzi (Fossombrone 1895 – St. Jean du Gard 1979), Massimo Campigli, Gino Severini e Giorgio de Chirico. Si tratta di sei dei 7 pittori del gruppo Les Italiens de Paris, il gruppo di artisti italiani che irrompe sulla scena parigina alla fine degli anni Venti venendo a costituire una delle punte più avanzate della sperimentazione pittorica e iconografica nell’Europa tra le due guerre. “Sognatori svegli”, li aveva definiti Waldemar George, il critico del gruppo insieme ad Eugenio d’Ors e Paul Fierens, alludendo al loro nuovo classicismo dal quale tuttavia trapelano inquietudini e turbamenti propri dell’uomo del XX secolo.

Les italiens de Paris è stata da poco dedicata un’altra mostra a Cortina d’Ampezzo, cittadina perla delle Dolomiti. Le opere proposte alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze rappresentano una sezione della grande mostra che rispecchia il periodo in cui tali autori resero grande la tradizione della pittura italiana a Parigi.

 Tra le opere più prestigiose, di immenso valore, in esposizione spiccano:

 “Senza titolo (1929, olio su tela, cm 54,5×65) di Alberto Savinio che propone una pittura come pura immaginazione;

 “Due cavalli davanti al mare” del 1926, olio su tela e “Le figlie di Minosse” (Scena antica in rosa e azzurro II), 1933 olio su tela di Giorgio de Chirico;

 “Castello” (1930, olio su tela, cm 91×65) di René Paresce che pare rimeditare architetture giottesche in chiave perfettamente fiabesca;

  “Il vaso bianco”(1932, olio su tela, cm 55×46) di Mario Tozzi che interpreta in maniera personale una poetica degli oggetti sulla via indicata da de Chirico con la metafisica.

  In esposizione inoltre: Massimo Campigli “La scala a chiocciola”, 1941 Olio su tela; Gino Severini “Nature morte aux pigeons” (L’ange pourvoyeur), 1930 ca. olio su tela, e tanti altri.

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