L’evento, organizzato dall’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Milano (OMCeOMI), ha rappresentato una riflessione importante su come il vino possa essere parte di uno stile di vita sano, purché consumato responsabilmente e con particolare attenzione alle categorie vulnerabili.
Tra i principali sostenitori di questo approccio vi è il professor Attilio Giacosa, presidente dell’IRVAS (Istituto per la Ricerca su Vino, Alimentazione e Salute), istituito nel 2023 con l’obiettivo di promuovere la conoscenza sui temi della dieta mediterranea e il ruolo che il vino può avere all’interno di questa, se consumato in maniera consapevole.
Per Giacosa, le conclusioni del processo sono un grande successo: «Le conclusioni del processo rappresentano una vittoria su tre fronti: per la scienza, per il diritto e per la società. Sono molto soddisfatto che l’Ordine dei Medici abbia riconosciuto e sancito ufficialmente l’importanza del consumo consapevole del vino, ribadendo che in determinate circostanze e con le giuste precauzioni, non vi sono prove che un consumo moderato e responsabile di vino possa essere dannoso per la salute». Giacosa ha sottolineato l’importanza di affrontare la questione del consumo di vino in una sede così autorevole come quella dell’Ordine dei Medici: «L’Ordine dei Medici ha conferito a questo processo una legittimità unica, non solo per la qualità e la rilevanza dei professionisti coinvolti, tra cui medici e giuristi di primo piano, ma anche perché il processo è stato accreditato come un evento ECM (Educazione Continua in Medicina). Questo accredito, che conferisce crediti formativi obbligatori per i medici, dimostra che la comunità medica stessa riconosce il valore di un approccio scientificamente fondato al tema del consumo consapevole di vino».
Il professor Giacosa ha poi evidenziato l’importanza di trasmettere messaggi chiari alla popolazione in merito al consumo moderato: «Questa sentenza contribuisce a diffondere un messaggio importante: il vino può far parte di uno stile di vita sano, ma con un’attenzione particolare verso specifiche categorie di persone, come i giovani, le donne in gravidanza e le persone con particolari patologie. Per questi gruppi, il vino può presentare rischi concreti, ma per la maggioranza della popolazione adulta, consumato moderatamente, non ci sono evidenze scientifiche che lo classifichino come dannoso. Non solo, ma esistono ricerche scientifiche importanti che pongono in evidenza come il consumo moderato di vino, si associ ad un allungamento della vita e ad una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, soprattutto infarto cardiaco e ictus cerebrale, unitamente alla riduzione di diabete e demenza senile. Tali dati appaiono ancor più significativi quando il consumo di vino avviene con i pasti e si associa a comportamenti alimentari di tipo mediterraneo. Questo è un aspetto fondamentale che l’IRVAS continuerà a sostenere e promuovere».
Il presidente dell’IRVAS ha poi espresso apprezzamento per il coinvolgimento di personalità del mondo accademico, legale e medico durante il processo, tra cui il Rettore dell’Università degli Studi di Milano, Elio Franzini, e il giudice Nunzia Gatto, che ha presieduto la corte. «Il livello di competenza e autorevolezza dei partecipanti ha rafforzato il valore delle conclusioni raggiunte, e questo conferisce ulteriore legittimità alle raccomandazioni emerse dal processo», ha aggiunto Giacosa. «Il fatto che un tema così cruciale sia stato trattato all’interno di un contesto educativo formale, come un evento ECM, è un grande passo avanti nella promozione di un’informazione basata su evidenze scientifiche. Non possiamo dimenticare che la formazione continua dei medici è essenziale per garantire che il messaggio del consumo consapevole e responsabile del vino venga diffuso correttamente, e questo processo ha rappresentato un momento chiave per consolidare tali concetti».
IRVAS, nato per promuovere una maggiore comprensione del ruolo dell’alimentazione e del vino all’interno di un regime alimentare sano, continuerà a lavorare per educare e sensibilizzare l’opinione pubblica e i professionisti della salute riguardo al consumo consapevole e responsabile. «Il nostro obiettivo – conclude Giacosa – è continuare a collaborare con la comunità scientifica e medica per portare avanti una corretta informazione sul vino, che tenga conto delle sue proprietà benefiche, ma anche dei rischi in caso di abuso o di consumo inappropriato in contesti specifici».