Giornata Mondiale senza Tabacco

Giornata Mondiale senza Tabacco

Si celebra il 31 maggio di ogni anno la Giornata Mondiale senza Tabacco, un’occasione istituita oltre tre decadi fa, nel 1988, con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sui pericoli alla salute derivanti dal fumo di sigarette. Il tema scelto quest’anno dall’OMS, è “Commit to Quit”, ovvero “impegnarsi a smettere”.

Del resto, le ragioni per dire addio al tabacco sono infinite e ormai ben note: se si parla spesso dei rischi collegati al sistema cardiovascolare e polmonare, si tende però a sottovalutare o addirittura ignorare le problematiche che questo vizio può causare al cavo orale. La bocca, infatti, quale porta d’ingresso del fumo, è esposta a numerose conseguenze che, già di per sé, dovrebbero far desistere persino il più tabagista incallito. Dagli effetti antiestetici all’aumento del rischio di contrarre patologie anche gravissime, Top Doctors® (www.topdoctors.it), azienda specializzata in servizi tecnologici per la sanità privata, ne ha individuate alcune.

Antiestetici denti gialli e sedimenti di tartaro: la conseguenza più immediatamente visibile è l’ingiallimento dei denti, causato dalle sostanze contenute nelle sigarette, in particolare il catrame, che attaccano lo smalto e macchiano la superficie dentale. Con il tempo, possono apparire anche macchie marroni e sedimenti di tartaro.

Alito cattivo e disagio sociale: non è un mistero che fumare può provocare una sgradevole alitosi. Non solo a causa delle sostanze tossiche che si depositano sui denti e vengono assorbite dalle mucose, ma anche per la conseguente riduzione della salivazione, che contribuisce a rimuovere i batteri all’interno del cavo orale. Con la diminuzione della saliva, i batteri si accumulano più facilmente, producendo i gas responsabili dell’alito cattivo.

Gengive deboli e parodontite: secondo alcuni studi, i fumatori hanno un rischio tre volte maggiore di perdere i denti a causa della parodontite. La nicotina ha infatti un effetto vasocostrittore: riduce l’apporto di ossigeno all’interno delle gengive, creando un terreno fertile per la proliferazione di batteri anaerobi, che contribuiscono all’accumulo di placca e tartaro danneggiando i tessuti paradontali.

Malattie alla mucosa della bocca: il fumo può contribuire all’insorgere di patologie come: leucoplachia, una lesione potenzialmente maligna che si manifesta con macchie bianche su guance e lingua, talvolta accompagnate da chiazze rosse; e candidosi, un’infezione fungina che si presenta con macchie bianche asportabili.

Rischio di sviluppare un tumore della cavità orale: ripetute aggressioni alle cellule pavimentose che rivestono la bocca – come quelle causate dagli agenti irritanti delle sigarette – possono causare delle ulcere o ferite dolorose che, a loro volta, possono dare origine a forme tumorali.

Insomma, la salvaguardia della salute orale è una delle tante ragioni per cui è fondamentale impegnarsi a smettere di fumare. Ma cosa ne pensano gli esperti?

Labbra, gengive, lingua e denti sono i principali bersagli degli effetti dannosi del fumo proprio per la natura di contatto fisico diretto tra la sigaretta e i tessuti. Quanto più frequentemente nell’arco della giornata si ricorre alla sigaretta tanto più i danni si strutturano in patologie gravissime e irreversibili ai denti, ai tessuti e non ultimo alla gradevolezza sociale di un sorriso deformato dagli inestetismi del fumo. Per ridurre i rischi e rendere “reversibili” i danni è necessario smettere di fumare o quanto meno ridurre il consumo al massimo di 5/6 sigarette al giorno” commenta .

la Dott.ssa Valeria Rezzola, Odontoiatra di Top Doctors®

Per chi non sa dire addio al fumo, un valido incentivo può arrivare proprio dal prestare maggiore attenzione al proprio sorriso: “Gratificarsi con una cura che restituisca piacevolezza estetica e benessere ai denti (igiene orale, cura delle gengive, sbiancamenti ecc..) rafforza la volontà di smettere e incentiva il soggetto a ridurre il consumo di sigarette per non vanificare i risultati ottenuti” conclude la dottoressa Rezzola.

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