Nata dall’iniziativa da un composito gruppo di lavoro guidato dagli architetti Andrea Boschetti e Alfonso Femia, la Lettera aperta rappresenta l’inizio di una campagna di comunicazione, il cui intento è sensibilizzare addetti ai lavori e privati cittadini sulla necessità di focalizzare adeguati strumenti normativi, politico-amministrativi e culturali, per sostenere le opportunità offerte dal Recovery Fund, incluse nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano.
Gli strumenti per farlo, in riferimento allo schema di governance del Piano, sono 8 azioni: ascoltare, partecipare, condividere, ricucire, includere, forestare, favorire, superare.
Frutto della sintesi del lavoro condiviso, sono sollecitate dalla Lettera aperta che suggerisce, con queste, un intervento strutturale sullo sviluppo urbano, la prevenzione e cura del territorio. Rimettendo al centro la lungimiranza, insieme ai valori di responsabilità e generosità.
Dal 28 maggio quindi – attraverso il sito milanodesignfilmfestival.com – chiunque voglia sostenerne gli intenti, potrà aggiungere la propria firma alla Lettera aperta già sottoscritta da 150+ tra architetti, urbanisti, storici, filosofi, archeologi, economisti e altri accademici e pubblicata sul magazine The Good Life di giugno/luglio.
La Lettera aperta è rivolta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Mario Draghi, a tutti i Ministri competenti e a tutte le forze sociali, politiche e culturali che hanno a cuore la costruzione del futuro. L’obiettivo,come detto, è richiamare l’attenzione sulle 8 azioni evidenziate al fine di un progetto urbanistico e di una pianificazione territoriale che badi a rendere davvero i nostri luoghi abitati e naturali più sicuri, integri, vivibili, interconnessi e inclusivi. Fino a fare riferimento alla Costituzione italiana. In particolare agli articoli 2, 9 e 41 affinché, accanto alla già contemplata tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico, venga posta la tutela dell’ambiente, come fondamentale diritto dell’individuo e dell’interesse della collettività. Introducendo la promozione dello sviluppo sostenibile – ambientale e sociale – di città e territori, come dovere di solidarietà e atto di generosità da rivolgere in particolare alle generazioni future.
Moltissimi, tra i firmatari della Lettera aperta, i nomi noti del mondo dell’architettura: da Mario Cucinella a Benedetta Tagliabue, da Michele De Lucchi a Patricia Urquiola a Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra. Dal Rettore dell’Università IUAV di Venezia, Alberto Ferlenga, a numerosi Presidenti degli Ordini provinciali degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori italiani. Ma all’iniziativa hanno aderito anche personalità impegnate in altri ambiti: gli storici Franco Cardini e Marcello Flores, la filosofa Roberta De Monticelli, la politologa Nadia Urbinati, l’ambientalista Ermete Realacci, gli economisti Salvatore Bragantini, Antonio Calafati e Stefano Zamagni. E poi Livio Sacchi e Saverio Santangelo, urbanisti; Luca Molinari e Manuel Orazi, critici dell’architettura Antonio Papi Rossi, amministrativista presidente e fondatore con don Virginio Colmegna della onlus Avvocati per niente. A dimostrazione che gli argomenti sollevati sono di ampia condivisione e interesse comune.