Giornata mondiale degli animali 2021

Giornata mondiale degli animali 2021

Il 4 Ottobre, in occasione della ricorrenza, Eurogroup for Animals – nell’ambito della campagna No Animal Left Behind promossa anche da Animal Equality – pubblica un “Libro bianco” che delinea ciò che le organizzazioni europee per la protezione degli animali chiedono di attuare quanto prima nella nuova legislazione UE sugli animali allevati a scopo alimentare, mettendo in luce in un altro documento i fallimenti delle attuali leggi in vigore circa il benessere degli animali. 

Le due relazioni sono state presentate in un evento dedicato con relatori chiave delle istituzioni europee, tra i quali l’eurodeputata Maria Noichl, Carola Schouten, Ministro dell’Agricoltura e vice primo ministro dei Paesi Bassi, e Lucie Carrouée, la vice capo dell’Unità Benessere animale e resistenza antimicrobica della Commissione per la salute.

 La Commissione europea aprirà presto una consultazione pubblica per il controllo circa l’adeguatezza delle norme attuali sul benessere animale, un processo per valutare l’efficacia delle attuali leggi confrontandole con gli standard scientifici prevalenti e valutandone l’impatto sul campo.

Negli ultimi mesi Eurogroup for Animals, con l’aiuto dei suoi ottantuno membri tra cui Animal Equality, ha lavorato per raccogliere informazioni sulle lacune che lasciano centinaia di milioni di animali senza alcuna protezione e per sensibilizzare sul processo di verifica delle norme UE sul  benessere animale attraverso una campagna paneuropea “No Animal Left Behind”.

Questa ricerca ha portato alla creazione di due pubblicazioni chiave: il report No Animal Left Behind che evidenzia casi in cui le attuali direttive UE stanno fallendo sulla protezione degli animali allevati a scopo alimentare e il Libro bianco No Animal Left Behind: la necessità di una nuova regolamentazione per gli animali, che illustra la necessità di un nuovo regolamento sugli animali allevati a scopo alimentare e in cui viene presentata una soluzione alle inadeguatezze descritte nel rapporto.

 All’interno del rapporto sono state inserite anche le ricerche condotte dai membri di Eurogroup for Animals, dimostrando che le disposizioni europee per gli animali allevati a scopo alimentare  non riescono a soddisfare le esigenze degli animali: galline ovaiole, polli da carne, scrofe, vacche da latte, insieme ad altre “specie dimenticate” come come conigli, anatre, oche e quaglie, sono tutti allevati, trasportati e macellati in modi non idonei a garantire loro una vita e un trattamento adeguato.

 Gli animali in Europa meritano più di questo: che siano animali confinati in macelli e allevamenti quelli definiti da compagnia, questi meritano di non essere sottoposti a sofferenze inutili ed estreme, soprattutto quegli animali come quelli allevati a scopo alimentare che sono già destinati a una fine crudele.

Le buone pratiche in materia di benessere degli animali hanno anche benefici significativi per l’ambiente, la salute pubblica e l’economia e contribuiscono agli obiettivi internazionali legati alla sostenibilità. Ma la legislazione europea sul benessere degli animali necessita di una revisione seria e profonda. 

L’attuale legislazione UE sul benessere degli animali non riesce a soddisfare le esigenze degli animali allevati o utilizzati per scopi commerciali e non è più in linea con la ricerca scientifica, oltre ad avere urgente bisogno di una riforma per garantire la reale considerazione di tutte le specie e di tutti gli aspetti del benessere animale: salute, alimentazione, ambiente, comportamento e benessere mentale.

La Commissione europea ha l’opportunità di stabilire nuove norme più lungimiranti, in linea con le progettualità contenute nella strategia Farm to Fork. 

“Qualsiasi pratica di allevamento che non possa soddisfare i requisiti giusti dovrebbe, in effetti, essere eliminata. In questo modo, l’Europa potrebbe diventare davvero leader mondiale per quanto riguarda gli standard di benessere animale, le aspettative dei cittadini verrebbero soddisfatte e nessun animale sarebbe lasciato indietro”, ha spiegato Reineke Hameleers, CEO di Eurogroup for Animals.

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