Apre a Milano Maccheroni

Apre a Milano Maccheroni

Aperto da pochi giorni, Maccheroni – cucina italiana propone, per i suoi 100 coperti, piatti della tradizione italiana che possano sprigionare – in chi li magia – ricordi felici, che si rifanno ai gusti dei piatti cucinati a casa, come quelli dell’infanzia trascorsa in famiglia. 

Si tratta di una visione diversa dai classici ristoranti che mette al centro la cucina casalinga, come quella che preparavano la nonna o la mamma, e che solo come a casa si può mangiare.

L’idea della cucina casalinga matura negli ultimi anni, nel pensiero dei due ragazzi che decidono così di unire visione e competenze, aprendo il ristorante Maccheroni, a Milano.

Giuseppe e Pierandrea sono due cugini, entrambi giovanissimi e con la passione del buon cibo, che hanno trascorso gli ultimi anni tra Roma, Parma e Milano e qualche tappa oltreoceano (l’Australia, per Giuseppe) tra formazione all’Alma, la scuola di cucina del maestro Gualtiero Marchesi e Italian Chef Academy.

“Girando in varie città, in Italia ma anche all’estero, senza la propria famiglia vicino, ci siamo accorti della difficoltà di avere una sana alimentazione, varia e genuina come quella che preparavano i nostri genitori”, proseguono i due giovani: “In quasi tutti i ristoranti Italiani troviamo ricette legate al territorio, e di forte tradizione, ma quanti a casa mangiavano veramente così? Diciamolo, i tempi sono cambiati: prima, nei ristoranti, si ricercava qualcosa di diverso dalla solita routine casalinga, oggi che è routine mangiare al ristorante, la vera rivoluzione è far mangiare quello che le persone a casa non cucinano più. Come le lunghe cotture, le verdure ripiene, il polpettone, la pasta al forno della domenica, le paste con i legumi, i minestroni, le polpette e tanti altri piatti.”

Maccheroni è tutto questo.

E’ l’Italia a tavola, come quella di casa. Le ricette preferite dai due ideatori, prese in prestito dalle tipicità regionali, come preparano in casa gli italiani.

“Cuciniamo solo piatti con ingredienti che mangiamo e che mangeremmo, li proponiamo ai nostri clienti, nel nostro ristorante. Piatti che ci strappano un sorriso unito al ricordo”, dichiarano i due proprietari di Maccheroni.

Il loro desiderio è che i piatti che propongono possano sprigionare – in chi li magia – ricordi felici, che si rifanno a quelli dei gusti dei piatti cucinati a casa, come quelli dell’infanzia trascorsa in famiglia.

Giuseppe Russo si occupa maggiormente degli aspetti manageriali e gestionali, Pierandrea Leon lo troverete invece ai fornelli, nella cucina che si intravede dall’apertura a vetrina che affaccia sul passaggio tra la sala di ingresso e l’ampio spazio interno.

Cosa si mangia da Maccheroni?

Sono in sintonia – Giuseppe e Pierandrea – anche nell’eleggere la Carbonara come il preferito, che entra come piatto forte nel menu di Maccheroni, con l’ambizione di imporsi come il migliore di Milano (provare per credere!).

Maccheroni carbonara

“La carbonara per noi è quel piatto che ci ha fatto appassionare alla cucina, sono le prime sfide in famiglia a chi cucinava la migliore. Mamma, papà o fratelli, ognuno con la propria versione, è il piatto che chiedevamo quando eravamo affamati, quando eravamo tristi o quando c’era da festeggiare. E’ la nostra infanzia.”

Il Menu di Maccheroni si presenta quindi vario, composto dalle paste come, oltre alla già citata Carbonara, i sedani alla genovese, la pasta e piselli in brodo, la pasta e fagioli (odiata da bambini, tanto amata in età adulta). E, poi, la pasta con funghi e pancetta, i bucatini con sugo di salsicce e puntine di maiale, la pasta mista con patate e provola affumicata. Nei secondi si ritrovano le vere origini dei due ragazzi: la Parmigiana, le melanzane e i peperoni ripieni, le polpette e il polpettone, la cotoletta (originale alla milanese di vitello e cotta nel burro chiarificato, per omaggiare la città in cui hanno aperto il loro primo ristorante), gli arrosti, ma soprattutto il formaggio “sciolto” in forno su pane bruscato o nel “caciocavallo impiccato” (altra ricetta tradizionale che utilizzavano in famiglia nei giorni di festa, nel periodo estivo).

E, dulcis in fundo, cosa preparava la mamma, a casa, quando aveva un po’ di tempo? Le torte! Tradizionali e rigorosamente fatte in casa, come quella della Nonna (crema pasticcera e pinoli), la pastiera, la torta di mele, la torta al cioccolato…

Sono circa 100 i posti a sedere, suddivisi tra pian terreno e primo piano, in un ambiente moderno, ma semplice, che abbina il grigio al giallo (che volutamente richiama le uova e la preparazione della carbonara) e vuole però la vera tovaglia in tavola, quella di cotone bianco, da vero ristorante di una volta.

“Ogni famiglia che si rispettasse, quando riceveva ospiti, tirava fuori la migliore tovaglia, i bicchieri e le posate più belli: anche noi abbiamo deciso di dare un tocco di eleganza al locale per ospitare i nostri clienti” affermano i due cugini.

Se si chiede loro “come mai preferite le padelline e i pentolini ai più classici piatti in porcellana?”, vi risponderanno così “A casa, in famiglia, mangiare dalla padella ha tutto un altro gusto!”

Per la preparazione dei piatti scelgono attentamente gli ingredienti. Piccole realtà e allevatori che propongono alimenti prodotti con rigore, biologici e sostenibili come la Bioagrimar, azienda lucana che alleva i maiali neri allo stato brado o i polli ruspanti che arrivano dal Piemonte.

Per la pasta la scelta è ricaduta sul pastificio marchigiano Mancini che utilizza solo grano 100% Italiano; infine si predilige l’utilizzo delle verdure, ma solo quelle di stagione!

La cottura a bassa temperatura, per preservare la bontà e le proprietà nutritive degli alimenti, viene largamente utilizzata e incentivata dai due giovani, che fanno dell’innovazione tecnologica un aspetto importante della loro attività.

Il ristorante è aperto 7/7 giorni, per pranzo (con formula business) e cena, con una trasformazione

che rende più intima l’atmosfera. In arrivo formule speciali per l’aperitivo e il pranzo del fine settimana.

Maccheroni – cucina italiana, a Milano in via Pisacane 47, zona Porta Venezia.

Photo credits: Stefano Capra

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